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CAPITOLO I

MAN

Era uno di quei giorni in cui l’entusiasmo si fa contagio. Non sai bene veramente da dove viene, ma hai una forza con la quale potresti spaccare il mondo. Tutto ciò che guardi pare sorriderti. Mi piacerebbe consultare perfino l’oroscopo di quel tempo. Chissà se ci troverei scritto come sarebbe andata a finire. Eh, sì: perché non è che se il mondo ti sorride, finisce per forza che tu stia ancora sorridendo.

In ogni caso, in quei giorni arrivi a dare consigli per salvare il mondo! Avete presente tutte quelle scemenze che si pubblicano sui social, in chat private e quant’altro per dire semplicemente “buongiorno” o magari “sorridi e la vita ti sorriderà” ? Bene, in quel tempo, per me era così.

Non sapevo che stava per iniziare la fine.

Mi recai in ufficio, ovviamente sorridente. Senza sapere che lì, dietro una porta, avrei trovato lei.

“Eri l’uomo della mia vita”, mi dirà poi.

Spero sempre di ritrovare lo stesso sorriso.

Una quindicina di anni di differenza, forse meno. Oggi faccio fatica a ricordare: sarà colpa del caldo. Eppure sono passati solo una decina di mesi. O, forse, non mi va di ricordare tutto.

Stavo comunque riflettendo sul lavoro da porre ai nuovi, tra cui questa giovane donna che era anche più alta di me. Sempre così: ad inizio anno, si formano gruppi di stagisti che prepariamo e poi li vediamo spiccare il volo, ben sapendo che non tutti saranno soddisfatti di essersi librati in aria.

Lei era diversa. Non è facile definire cosa vuol dire diversa ma aveva qualcosa che altre non avevano. Una sua strana maniera di affrontare la vita. E gli occhi che brillavano, senza che se ne rendesse conto. Oggi so che brillavano per me. E quanto avrei voluto viverli veramente subito, quegli attimi ! Invece, le cose andranno avanti per qualche tempo, un paio di mesi, prima di prendere la mia vita e consegnargliela.