La storia di Roberto Cazzaniga, il pallavolista truffato da una donna conosciuta via social, ha conquistato le prime pagine in Italia. L’uomo è stata vittima di una truffa amorosa durata circa 15 anni, nel corso dei quali ha speso più di 700 mila euro a una fantomatica modella di nome Maya, ragazza che non esiste e che lui avrebbe creduto sua dolce metà per tutto quel tempo. Dietro Maya, c’era invece l’ombra di Valeria Satta che, spacciandosi per Alessandra Ambrosio, top model brasiliana, che lo ha spennato a dovere.

La storia di Roberto può essere collegata a quella di Pamela Prati insieme al fantomatico Mark Caltagirone. L’ex primadonna del “Bagaglino”, intervistata dal “Corriere della Sera“, afferma che Roberto sta ricevendo messaggi di solidarietà da tutto il mondo, mentre lei è stata immediatamente abbandonata. Anche lei, infatti, aveva conosciuto un fantomatico imprenditore albanese via social. Mark Caltagirone, con cui è rimasta scottata.

Pamela afferma di aver considerato il gesto estremo: “Non l’ho mai detto prima, ma ho anche pensato di togliermi la vita. La fine di una storia è sempre un trauma, ma scoprire che una persona addirittura non esiste è uno choc psicologico. Quando ho realizzato che era tutta una finzione mi sentivo svenire, mi mancava l’aria. Una violenza psicologica terrificante”.

Pamela ha parlato di come sia stata vittima delle violenze psicologiche ricevute dall’uomo e di come veniva tenuta sulle spine: “Mi prometteva incontri che non ci sono mai stati, facendo chiamate che si interrompevano subito perché lui era da qualche parte del mondo dove la linea era debole. Mi ha poi agganciato nella mia parte più sofferente parlandomi di bambini malati e abbandonati”.

Le storie sono più o meno simili, anche se Pamela Prati non è stata truffata economicamente come Roberto. Lo scenario delle vicende sono diverse, ma una cosa accomuna Gazzaniga e Prati: l’ingenuità di chi si fa abbindolare da conoscenze virtuali dietro cui si celano delle truffe o, comunque, dei fuochi fatui. Normale che questo capiti a un adolescente, meno normale che a farsi raggirare siano due adulti esperti e navigati.