Pagamenti digitali, la sfida a contanti e carte di credito ormai è lanciata
I pagamenti digitali non sono ancora il nostro presente, ma probabilmente saranno il nostro futuro, visto il loro enorme tasso di diffusione.
Contanti vs pagamenti digitali
Di sicuro questo tipo di pagamenti ha dalla sua parte l’enorme comodità, cosa che non si può dire dei contanti e delle banconote. Inoltre i pagamenti digitali sono più sicuri delle carte di credito, visto che non comportano l’esibizione dei dettagli della carta del cliente, ma si basano su un codice univoco. Peraltro gli scenari che si aprono per il loro sfruttamento sono infiniti, e anche inimmaginabili fino a pochi anni or sono. Si spiega allora perché secondo la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, i pagamenti digitali ben presto saranno più utilizzati delle carte di credito. Forse già quest’anno o al massimo il prossimo.
Lo sprint dei paesi meno avanzati
La cosa interessante è che nei paesi meno avanzati, i pagamenti digitali stanno addirittura scavalcando le attività bancarie tradizionali. Si può fare l’esempio del Kenya, dove l’operatore telefonico Safaricom ha lanciato un sistema di rimborso di microprestiti tramite carta SIM, che è diventata quasi un conto bancario per valuta virtuale. In Pakistan, Telenor Microfinance Bank, in collaborazione con Valyou Malaysia, ha messo in piedi un portafoglio internazionale di rimesse, basato sulla tecnologia blockchain di Alipay. Questo nuovo sistema riduce tempo e intermediari e le transazioni richiedono pochi secondi.
Certo, di strada ce n’è ancora da fare. La maggior parte dei consumatori ancora è legata all’utilizzo dei contanti o della carta di credito/debito. Ma ormai la strada sempre tracciata, se è vero che la Global Acceptance Transaction Engine prevede che nel 2019 ben 2,07 miliardi di consumatori in tutto il mondo utilizzeranno un portafoglio mobile per gli acquisti.
