25. “che ci importa del mondo”

Io sono sedotta dall’essenza,
la forma arriverà da sola.
Marina Cvetaeva

“Come, io poeta ovvero persona dell’essenza delle cose,
potrei farmi sedurre dalla forma?
Io sono sedotta dall’essenza, la forma arriverà da sola. 

E arriva… La forma richiesta dalla data situazione, accolta da me sillaba dopo sillaba… No, sono sedotta dall’essenza, poi incarno. Ecco il poeta.
E incarno (qui è già questione di forma) il più possibile l’essenziale.
L’essenza è appunto la forma – un bambino non può nascere altro!

La graduale manifestazione degli elementi –
ecco la crescita dell’uomo e la crescita dell’opera creativa”.
“Il poeta – da lontano comincia il discorso;
del poeta – lontano porta il discorso”.
Marina Cvetaeva, Poesie, Feltrinelli 1998
parole citate nell’introduzione di Pietro A. Zveteremich
 il cervello aggiorna le sue mappeRappresentazione dell’attività della struttura del cervello chiamata locus coeruleus, cruciale per ricordare i nuovi luoghi (fonte: Akiko Wagatsuma, Tonegawa Lab) (Copyright ANSA/Ansa)

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sala delmappamondoSala del Mappamondo 1573-1575, Palazzo Farnese, Caprarola, Viterbo

 

25. “che ci importa del mondo”ultima modifica: 2018-10-10T19:48:24+02:00da mara.alunni