……quando, ero appena tornato in Italia, 10 anni in Africa, avevo perso tutto, non avevo piu niente, ne sogni ne speranze, solo debiti ! Mi era rimasta solo la casa che avevo tenuto come rifugio di emergenza nel caso si fosse verificato quello che stavo vivendo, almeno un tetto per la mia compagna e mio figlio da dove comunque nessuno poteva cacciarti ci si scaldava e si poteva cercare di rialzarsi in qualche maniera. ma come ? ancora non sapevo che il peggio doveva venire.
Come diceva il grande profeta ” chi non lavora non fa l’amore ” ed io come potevo pensare di tenere unita ancora la famiglia ? a volte a tavola quando mio figlio mi passava il piatto rispondevo grazie non ho fame… grande bugia ma l’unico modo per poter lasciare del cibo per loro che era poco per tre bocche, andavo a soffrire in silenzio nel mio letto piangendo cercando di immaginare come uscirne.
Ma non tutti i momenti potevano essere di sofferenza solitaria, ce ne erano infiniti di accuse continue da parte della mia compagna, mi hai rovinato la vita ripeteva senza sosta, non curante ed inconsapevole che avevo rovinato anche la mia e non bastava il mio dolore, dovevo subire ancora ed ancora ed ancora ……. notti intere, alba e tramonti, giorni infiniti dove invece di concentrarmi nel cercare soluzioni dovevo subire ingiurie ed offese fino a mandarmi la testa in pappa.