Io resto…

Apro il tuo profilo, vedo il tuo sorriso.

Dieci mesi, quasi un anno ormai
e io ancora non so come hai fatto.
Come hai potuto, perche.
Chissà se lo sapevi, o se sei da qualche parte dove lo hai capito adesso, che ti sei portato via un pezzo di ciascuno di noi. Che hai lasciato un esercito di mutilati. Mutilati di cuore, perlopiù.
Eppure tu sorridi ancora, con quell’aria sorniona.
Ci penso spesso a te, a volte solo perche vorrei sapere se hai fatto bene. Se adesso hai risolto i tuoi problemi, o se almeno non esisti più. Perche a volte mi chiedo se vale la pena, perche a volte mi sfiora l’idea.
Vabbè, non è che mi sfiora soltanto.
Ma quando ti ho sognato mi hai detto che di là era uguale..
E allora io resto. Finche ce la faccio, resto.

Sotto la superficie

Sotto la superficie c’è qualcosa che mi agita.

Mi affretta il respiro e mi taglia le vene e il futuro.
Io non mento mai quando dico che va tutto bene,
ma la verità sotto la superficie, ribolle.
E io non la voglio dire la verità.
Quella verità.
Quella che vedo quando, in apnea,
infilo la faccia sotto il filo del
formalmente comunicabile.
Non ve la voglio dire,
anche ne fossi capace,
perche non vi interessa.
Quando fate una domanda,
‘quella’ domanda, volete solo aver ragione.
E io non ve la voglio dare, mentre ve la do.
Sotto la superficie c’è qualcosa che mi abita e che è meglio voi non conosciate.
Che vorrei non conoscere neanche io.

Un posto tutto mio.

Questo posto è tutto mio.

Qui voglio piangere, voglio ridere se ci riesco.

voglio sfogarmi e urlare la rabbia e i dolori.

Raccontare le gioie se ce ne saranno.

Non mi interessa essere letta, per avere quello scrivo altrove, scrivo altro.

Non mi interessa neanche interagire.

Quindi….parlo con me.