I nostri disagi e le nostre paure, da dove provengono

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Nel nostro tempo è agli occhi di tutti quanto sia grande la mancanza di valori, che dipende sia dal linguaggio, che è sempre meno pudico, rispettoso verso i piccoli e sia dal egoismo degli uomini, che sono divenuti sempre più “dio” per se stessi e criticano Dio, poiché Lo vorrebbero come vogliono loro, piegato alle loro esigenze. Essi ritengono di essere liberi di fare qualunque cosa, pur di soddisfare ciò che essi considerano piacere o soddisfazione personale. La maggior parte delle volte tale piacere coincide per essi nel considerare le cose, ma anche le persone come mezzo per raggiungere un vantaggio per sé. E’ l’egoismo che domina nei rapporti tra le persone. Nessuno fa niente per l’altro se non c’è di mezzo un interesse. Tale egoismo produce lotte tra le persone nei vari ambienti di vita e in modo particolare in quello del lavoro. Perciò, io vi suggerisco di essere astuti nel difendervi dal vostro “io” (egoismo), dagli uomini e dal maligno (diavolo), che spesso insinua in voi certi comportamenti, non certamente per il vostro bene, ma solo per il vostro male, poiché lui conosce le vostre debolezze; assumete nelle vostre decisioni dei criteri di scelta in base a dieci Comandamenti (pag. 14), che Dio ci ha dato; perché in questo modo potrete prevenire situazioni ingarbugliate, che spesso vi espongono a dei pericoli spirituali e morali. Impostate un sistema di vita semplice, perché la vita complicata è “zavorra” per l’uomo. Rifiutate i modelli di vita nei quali viene identificato il sesso con l’amore e l’amore con il sesso! Un esempio concreto sono i giovani, i quali di fronte a una società senza valori, sono sempre più annoiati e sempre più tristi ed il loro cuore invece di volgersi al bene, va a trovare ogni piacere anche perverso, pur di far passare la noia, che poi si traduce nell’immoralità più gretta. A loro nulla è vietato, possono agire come vogliono, l’importante è che sembrino felici. Ma cosa dicono questi giovani se gli si propone Dio come “rimedio” alla loro noia, alla loro tristezza? Diranno: Dio esiste senz’altro, ma quanto male potrebbe evitare! Essi sono dio di loro stessi e criticano Dio, poiché Lo vorrebbero come vogliono loro. Non pensate che siano loro la causa del loro disagio, sono frutto degli insegnamenti del uomo d’oggi. Una volta, si diceva che l’uomo senza Dio non può vivere, non può comportarsi. Oggi invece non ha più senso seguire Dio, cose superate di vecchi tempi. E così il male prolifica ed al male si aggiunge altro male, poiché l’immoralità produce nel cuore del uomo un male sempre maggiore. Occorre pregare e offrire le nostre sofferenze anche per loro perché rinnovino le loro menti e i loro cuori vecchi, frutto delle esperienze che hanno bruciato la loro fanciullezza e la loro gioventù. In famiglia, marito e moglie non si sacrificano più l’uno per l’altra e viceversa. Perciò per loro diviene meglio, molto meglio cercare un altro marito o un’altra moglie che può farli felici, ma non lo saranno mai, perché mai sapranno sacrificarsi e mai riterranno che sacrificarsi è una necessità, poiché nessuno glielo ha mai insegnato. Così, il matrimonio non viene considerato un valore, ma un peso e si preferisce la convivenza. Ma la convivenza non impegna le persone attorno a valori religiosi, con i quali si è preso un impegno serio di fronte a Dio. Perciò tale unione non può considerarsi benedetta da Dio, perché tra i due non c’è di mezzo il sacramento del matrimonio. Di fatto si tratta di una forma di concubinato, perché se ci fosse ferma intenzione di sposarsi non si ricorrerebbe a questa unione. Se si reclama il «diritto alla prova quando c’è intenzione di sposarsi» va detto che «l’amore umano non ammette la prova, esige un dono totale e definitivo delle persone tra loro»[8].  E allora che cosa fare se nella vita tra coniugi le cose non vanno bene? Lo Spirito Santo, invocato per intercessione di Maria Ss.ma nelle difficoltà fra coppie di coniugi uniti dal vincolo del matrimonio religioso, manderà sugli stessi forza, pazienza, comprensione e i coniugi ricupereranno quasi inspiegabilmente piano piano quei sentimenti, quell’unione che lo Spirito Santo suggella nei loro cuori. Occorrerà che uno dei due coniugi si sacrifichi nelle preghiere, nell’offerta delle proprie sofferenze e dei propri sacrifici per il recupero della pace e della concordia nella vita di coppia. Da parte dei singoli coniugi sarà necessario ricorrere al sacramento della S. Confessione per togliere quel peccato d’impurità, se ci fosse stato, perché il peccato di impurità porta nel cuore grande tristezza. Si cerca di scacciarla, ma questa emerge continuamente e a lungo andare può portare alla depressione ed all’angoscia. Non lasciamoci vincere dal male, ma vinciamo il male con il bene[10]. Non diciamo che siamo particolarmente tristi, diciamo piuttosto che ci lasciamo trascinare dalla nostra fantasia.  C’è anche chi vuole la nostra tristezza, poiché non vuole il nostro bene. Egli si chiama satana. Gesù lo chiama «principe di questo mondo»[11]. Dalla Parola di Dio troviamo la giusta esortazione: «siate temperanti, vigilate, il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede»[12]. Non lasciatevi prendere dalla paura. La paura è segno di insicurezza e quale insicurezza se manca Dio? Ritornate a Dio che vi dice: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace, non come la dà il mondo»[13]. «Venite a Me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed Io vi ristorerò»[14]. In virtù della redenzione di tutto il genere umano, operata da Gesù attraverso la sua morte e risurrezione, con la quale Egli ha espiato i nostri peccati, abbiamo ricevuto da Gesù il dono di un nuovo battesimo in Spirito Santo[15]. Perciò, perché temere? La nostra forza è Cristo, dal quale abbiamo ricevuto il suo stesso Spirito, che ci fa dire «Abba» (papà). Perciò, non siamo più servi, ma figli di Dio per mezzo di Gesù[16]. Gesù disse a un’anima santa: «state sereni, abbiate fiducia in Me. Io ho vinto il mondo. Voglio che viviate la gioia dei figli di Dio. Fate tutto per Me, con Me ed in Me. Provate, vedrete quale pace, anche nelle più grandi prove».

 

 IL RISTORO ALLE NOSTRE ANIME

Chiediamo a Gesù attraverso la preghiera che ci faccia il dono dell’umiltà e di un cuore mite, per trovare ristoro nella nostra anima e portare il nostro carico quotidiano di fatica, di sofferenza[17]. Attingiamo ancora sollievo per le difficoltà, i disagi, torti subiti attraverso: la partecipazione alla Santa Messa, ai Santi Sacramenti, all’adorazione Eucaristica. Portiamo avanti la preghiera continua[18] e la carità verso il prossimo[19].

Joshua

[8] Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, 2006, nr. 2391

[10] Rm 12, 21

[11] Gv 12, 31

[12] 1Pt 5, 8-9

[13] Gv 14, 27

[14] Mt 11, 28

[15] Mt 3, 11

[16] Gal 4, 6-7

[17] Mt, 11, 29-30

[18] Lc 18, 1

[19] 1Cor 13, 1-13

 

 

 

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