Chantal Sourire

Ci pensavo stamane in treno – quanto tempo è passato? Ma tu ricordi come si stava bene? – Io ricordo che doveva essere d’estate, quattro… cinque anni fa?

Appena rientrato a casa, ho frugato tra gli scaffali della mansarda alla ricerca del diario; era vicino a tutte le cose di quel tempo: il libro di fotografie di Garolla, le cartoline del belvedere, il fumetto di  Pratt… e tutte quelle altre piccole cose che, se anche oggettivamente fossero d’importanza marginale, rimanevano in ogni caso custoditi con cura, proprio per il fatto ch’essi trattenevano un valore più grande e riservato a noi soli.

E’ il segreto del ‘vero valore’ delle cose – pensavo – ogni cosa di fatto può assumere un significato più profondo distaccandosi dal contesto (quasi scontato) in cui si colloca agli occhi di chi non ne conosce ‘la storia’ più nascosta. Ogni cosa circostante ha opportunità di abbandonare il suo significato oggettivo per restituire un valore più profondo… se noi lo comprendessimo e lo sapessimo valorizzare e comunicare.

Trovando la pagina del diario, ho avuto un momento di stupore, la data di quello scritto riportava precisamente la data odierna, esattamente il 17 luglio di otto anni fa  – una coincidenza? Ah no…. che tu non credi alle coincidenze

“Oltre il ricordo, dell’occasione trascorsa, ne rimane anche rimmel nero sulla federa turchino ed un granello di sabbia portato all’ingresso; un capello scuro caduto in battaglia sul letto e graffi solcati sulle spalle di quando si tratteneva precipitando nell’amplesso. Due tazzine con fondo di caffè ignorate nel lavello, un’impronta di rossetto quasi dipinto, custodie aperte di film francesi con Jeanne Moreau e musiche suonate di Ivan Graziani. Il tricolore di luci e spaghetti al sugo piccanti, due spazi vuoti dei libri prestatele; numeri di scarpe sbagliate, lo scontrino perduto, cassata siciliana e meringa al cioccolato, le fotografie di Doisneau, avevo anche visto i fogli del progetto sulla mia scrivania, ma che importava in quel momento? Ora che l’orologio si era fermato come tempo sospeso. Prendiamo un Canarino, un Iris e due marmellate. Andiamo a Como? Torniamo a casa- rimettiti quel vestito a pois e facciamo l’amore. Scegliti un nome diverso – Hai fatto? Cosa hai scelto? Chantal ti piace? Io sto bene…Chantal… sto bene anch’io Riccardo.  ”

chantal sourire

Chantal Sourireultima modifica: 2017-02-21T19:43:57+01:00da RiccardoPenna
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