Piero Ciampi cantautore e uomo

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Piero Ciampi o dell’arte di vivere

Diceva Fabrizio De Andrè, uno che di canzone d’autore se ne intendeva, “bisogna pagar pegno a Piero Ciampi”. Tuttavia, l’autore di Adius, tra i più originali e intensi e della scena musicale italiana, rimane, ancora oggi, sconosciuto ai più e quasi dimenticato. “Livornese, anarchico e comunista”, per sua stessa definizione, ha vissuto una vita fatta di eccessi e dissipazione di sé e del suo talento. Una sorta di Bartleby della canzone che sembra costantemente sottrarsi alle esigenze dello spettacolo e agli infingimenti della vita all’affannosa ricerca di autenticità e verità.

Proprio questa costante ricerca di autenticità lo porta a confondere, in pieno stile beat, arte e vita. La sua vita diventa, in questo modo, un’opera d’arte misteriosa e travagliata quanto l’arte che l’ha ispirato costantemente. Come scrive Maurizio Cucchi, nella prefazione al libro Ho solo la faccia di un uomo: “Ho sempre pensato che ciò che conta è l’opera e che le vite affogano, che piaccia o meno, troppo spesso con pena, nell’effimero e nel privato. Ma per Ciampi il caso è diverso: come chi infine non distingue più la realtà dal sogno e ne mescola le immagini, così io lo vedo quasi aver cancellato i confini tra il cantare e lo scrivere e gli affanni e gli incidenti di un’esistenza intensa, continuamente risucchiata, smagrita”.

Questo cancellare i confini tra cantare scrivere e vivere lo ha portato a riflessioni sulla musicaarticoli e recensioniridefinire i caratteri della cosiddetta canzone d’autore portandola ad una personalissima versione che ha affascinato e ispirato molti cantanti e artisti venuti dopo di lui, dal già citato De Andrè a Zucchero (esplicita citazione ciampiana è la sua canzone “il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna”), passando per Mauro Ermanno Giovanardi, Cristina Donà, gli Afterhours e tanti altri.

Da ogni sua parola traspare una tensione poetica di commovente forza, ogni suo gesto diventa racconto accorato e vigorosamente drammatico. La sua voce calda e inconfondibile sembra declamare più che cantare, seguendo l’urgenza del dire poetico più che le linee delle struggenti melodie per lui composte da Gianni Marchetti. Il sodalizio con quest’ultimo, permetterà a Ciampi di esprimere al meglio il suo lirismo e la sua poetica sospesa tra cabaret e disperato afflato esistenziale. Con il suo stile colloquiale, teatrale e dialogico Ciampi appare sempre in bilico tra richiamo empatico e orgogliosa rivendicazione della sua unicità irriducibile.

Nelle sue canzoni, che sono vere e proprie folgoranti narrazioni di trance de vie, si ritrova il gusto per la provocazione, le piccole sconfitte quotidiane, gli amori tormentati e traditi, il dolore per i figli lontani e mai veramente conosciuti. Il tono può essere quello partecipe e accorato ,ma anche grottesco, goliardico, epico e picaresco.

La sua grande capacità è quella di restituire con esattezza l’istante, il senso di sospensione e precarietà del vivere, il desiderio di libertà, la tristezza infinita della disillusione, con un’efficacia e una profondità che riporta alla mente il mondo di Raymond Carver. Una capacità di raccontare e raccontarsi che fanno di Ciampi un insostituibile cantore dell’esistenza e delle sue contraddizioni con una carica di verità che solo la poesia possiede.

Piero Ciampi cantautore e uomoultima modifica: 2019-06-12T13:10:30+02:00da posta_manco