#Mini #JohnCooperWorks #Countryman ALL4 da 231 CV come a Dakar ma #testdrive sulla neve

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IMG_64421 IMG_64651 IMG_64721 IMG_64751 IMG_64841 IMG_64851 IMG_64881 IMG_64891 IMG_64911 IMG_64961 IMG_65011 IMG_650812 IMG_64621Sulle #Dolomiti Friulane per provare la nipote della #Mini Cooper che vinse tre volte a Montecarlo in un #testdrive #Autostar

L’erede dell’icona sportiva degli anni ’70 ora ha vinto quattro volte la Dakar

Una bella giornata di sole in pieno inverno. Una finestra tra un periodo uggioso e l’arrivo del Burian, il gelido vento siberiano. Quindi? Il momento adatto per andare nella neve. Per lo sc, però, sono un po’ fuori allenamento. Per lo sci nordico, quello da fondo, intendo. Per il quale avrei privilegiato il Tarvisiano. Ricordate l’escursione della scorsa puntata? Oggi però potremmo fare un salto su strade nuove per #charlieinauto . Ci spostiamo verso uno dei siti UNESCO che arricchiscono il territorio del nostro #FVGdascoprire : le Dolomiti Friulane. Nel contesto delle quali ci sono piste da sci alpino e nordico davvero interessanti, a

Sappada. Località sviluppatasi con il turismo montano, invernale ed estivo.

Si trova ai confini tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, a due passi dal Cadore e da Cortina d’Ampezzo. Fin qui mi avete creduto? In parte spero di sì, perché lo sci da fondo è sempre stato il mio sport invernale preferito. Ma state pensando che … ‘gatta ci cova’? Bravi! Indovinato. Motori e Cavalli Vapore. Vado per ordine e indietro nel tempo. Nel 1946 Charles Cooper e il figlio John fondarono in Inghilterra, a Surbinton, la

Cooper Car Company.

In pochi anni vincono la sfida di trasformare una minivettura in un’icona dello sport del volante. Creando anche la Formula 3 con motore posteriore 500, e svilupparono il progetto fino a vincere il mondiale di F1 e il titolo costruttori. L’esperienza fu trasferita sulle strade, e la Mini Cooper vinse il Rally di Montecarlo nel 1964, 1965 e 1967. Nel 2001 la Mini viene acquisita dalla Bmw, che punta a mantenere l’icona, per tale. Così, in questo decennio la Mini ha vinto quattro volte la Parigi-Dakar. Quindi, da anteriore pura, è divenuta una 4×4 per potersi districare e vincere nelle sabbie del deserto. Ne hanno usata Anche la versione a trazione posteriore. E io che c’entro? Negli anni ’70 non poteva che avermi incuriosito, la Mini. La Cooper ancor di più. Perché non lontano da casa mia si correvano l’Alpi Orientali, il San Martino di Castrozza, la Cividale-Castelmonte, la Tolmezzo-Verzegnis. E tra l’altro,

mio cugino Fabio correva con la Mini Cooper.

Come accade per caso, un caro amico girava con la Mini, e un altro aveva la Cooper 1300. Quello con la Mini, tra l’altro mi diede una mano a cominciare a correre, con un’altra auto di grande serie, però meno corsaiola della Mini. Anche se l’avrei fatta diventare tale. Così, la Mini l’ho provata in lungo e in largo sui tanti sterrati dell’epoca. La Cooper l’ho testata di notte su un tragitto stradale, allora si poteva, e ricordo che, per allora, era davvero entusiasmante. Ora avrete capito che stavolta proviamo la nipote delle Mini Cooper del Montecarlo, quella che ha vinto la Dakar. Anche se, proprio questi ultimi successi, quando mi hanno proposto il #testdrive, non mi erano venuti in mente. Quando mi ci sono avvicinato, mi ha colpito la livrea particolare, davvero aggressiva, con la carrozzeria blu scuro e il tetto e il cofano fuxia. Che risaltano molto bene sul candore della neve. Salgo a bordo. È davvero ribassata. A presentarmela è Ivan De Angelis, pilota di moto GP. Che cura la scuola di pilotaggio-guida sicura della Bmw Italia. L’evento è organizzato dalla Bmw e dall’ #Autostar per presentare la nuova Bmw X2, serie di lancio color oro. Ma quella la proveremo in un’altra occasione. Grandi occhi azzurri, i suoi, quelli di De Angelis, che devono averne viste di curve, su asfalto. Ma anche ‘numeri’ altrui, specialmente nella neve. Che mini è? È la

MINI John Cooper Works Countryman ALL4.

Un modello evocativo, prodotto in 2 mila esemplari, come le altre serie delle Mini Cooper speciali. C’è un piccolo problema: 2000 cc, a benzina, e circa 231 CV. Sulla neve… è la cugina dell’ultima vincitrice della Dakar. Certo non ha l’assetto tipo ‘dune buggy’, bensì è ribassata per una perfetta tenuta su strada, altra da terra quanto basta per districarsi tra neve e ghiaccio. La messa in moto è una leva illuminata di color fuxia sotto all’oblò, che va premuta verso il basso. Ivan mi rassicura. Sale con me n’el primo tratto. Lo vedo per nulla intimorito dall’avermi affidato questo mostro a quattro ruote …motrici. Anzi, subito inizia a spiegarmi le decine di funzioni che si sviluppano dal pc di bordo selezionandole dallo splendido display a oblò centrale. Anche la Mini Minor e la Mini Cooper avevano gli strumenti a orologio al centro della plancia. Una scelta determinata dalle esigenze dell’export: mentre in Inghilterra si circola a sinistra, nel continente si tiene la destra. Così, per facilitare la guida anche al di fuori dell’Inghilterra, il piantone dello sterzo sgusciava dal centro del pavimento e l’asse era orientato verso sinistra o verso destra. Nella ALL4 il posto di guida è perfettamente definito. Mi ci trovo subito a mio agio. Il sedile è stile corsa, come il volante, sportivo a tre razze in pelle JKW, con rivestimento in pelle traforata all’interno per favorire la presa e appoggio sagomato per i pollici. Il cambio, la leva di comando è rivestita in pelle, da automatico diventa sequenziale con le leve a paletta al voltante. Così apro, e … probabilmente

la Casa ha ragione:km/h 6 secondi.

Ma quello che mi colpisce subito è il rumore, che ricorda quello della Mini Cooper. E a sorpresa quando alzo il piede odo alle spalle lo scoppiettio caratteristico ìdello scarico con il motore in rilascio. Mi spiega che è stata realizzata una marmitta particolare che ricrea l’effetto sonoro. E la tenuta? D’auto da rally del terzo millennio. Ora il #test sul circuito. 4×4, cioè nel tornante occorre puntare il muso alla corda, all’interno, e tenere schiacciato a fondo l’acceleratore. Senza sollevare il piede per nessun motivo. Primo giro, tutto ok. Secondo giro, anche. Al terzo giro si infila davanti un altro tester con un SUV. Parte, e …no! ha sollevato le mani dal volante e probabilmente il piede dall’acceleratore: siamo su una lastra di ghiaccio e il risultato è un bel dritto in mezzo al bosco. Nessun danno, ma per tirare fuori 2 tonnellate e mezza di auto ci vorrà più di un’ora e mezza di lavoro. Pista bloccata, questo mi permetterà di provare un’altra auto…

#charlieinauto/73

#Mini #JohnCooperWorks #Countryman ALL4 da 231 CV come a Dakar ma #testdrive sulla neveultima modifica: 2018-03-08T01:01:43+01:00da charlieinauto