I Fiori di Bach: n. 3 – BEECH – ECCESSIVA CURA

beech

La pianta

Albero maestoso, che può raggiungere parecchi secoli di vita, con tronco diritto, corteccia liscia e sottile. Le foglie sono picciolate e alterne, ovali, appuntite, caduche; la chioma diventa così fitta che al di sotto non riescono a crescervi nient’altro che le primule, le asperule e l’epatica, che però hanno vita breve.
In fitoterapia si usa il legno per farne carbone vegetale, le foglie per trattare gengiviti e stomatiti e come diuretico, la corteccia come febbrifugo, le gemme come ipo-colesterolemizzante e nelle ipogammaglobulinemie (anche da shock psichico), o per stimolare la diuresi nella ritenzione idrica e nella calcolosi renale.

Habitat

Il faggio è un albero presente soltanto nell’emisfero settentrionale nelle regioni fresche e temperate. Ama la pioggia e la nebbia, e cresce bene, in montagna, accanto alle conifere. In Italia è presente soprattutto suIl’Appennino.

Il fiore

Il faggio ha amenti maschili e femminili sulla stessa pianta, biancastri, a glomeruli penduli quelli maschili, eretti quelli femminili. I fiori compaiono in aprile-maggio, insieme alle foglie. Il rimedio si prepara con il metodo della bollitura, tagliando i rametti con i loro fiori attaccati.

Commento di Bach

“Per coloro che hanno bisogno di vedere più bontà e bellezza in tutto ciò che li circonda e, anche se molte cose appaiono sbagliate, riescono a distinguere quanto c’è di buono. Per essere più tolleranti e indulgenti e comprendere meglio le vie differenti imboccate da ogni individuo e da tutte le cose per arrivare alla propria perfezione finale.”

Parole-chiave

Pregiudizio; ipercritica nei confronti degli altri; arroganza; pignoleria; fastidio per dettagli che non corrispondono alle regole o alle aspettative; sensazione che tutto quanto sia “storto” o da rifare.

Stato positivo

Tolleranza; capacità di comprensione e giudizio equilibrato; riconoscimento dei propri limiti; capacità diagnostica; occhio clinico, senso estetico, buon gusto per forme, colori, sapori.

Psicologia

Beech nota immediatamente e riassesta i quadri storti, si accorge e ci comunica della macchiolina sulla nostra camicia, commenta la nostra acconciatura e ci suggerisce l’indirizzo di un buon parrucchiere, non sopporta l’uso meno che impeccabile dei congiuntivi e corregge chi li sbaglia, ci dice come avremmo dovuto cuocere il cibo che stiamo mangiando. Beech in stato negativo non sopporta che un modo di fare e un tipo di ordine: il suo. Tutto il resto, è discutibile e ovviamente di pessimo gusto o sbagliato. Il suo problema principale è il dettaglio. È infatti nella sua natura (anche quando è in stato positivo) l’attenzione e l’amore per i dettagli, il che può renderlo un prezioso consigliere se si tratta di un acquisto importante, o di arredare uno spazio, o anche di stabilire una diagnosi medica. Ma quando è in stato negativo, critica, giudica prima di osservare, emette sentenze. Può rivelarsi una persona piena di pregiudizi, che quindi non riuscirà a imparare nulla di nuovo. Un insegnante in stato Beech negativo, ad esempio, è sicuramente deleterio nei confronti di molti allievi, perché tenderà a valutare la persona non nel suo complesso, ma solo rispetto agli errori che compie.
Sono principalmente due i rischi che Beech corre: di perdersi nel dettaglio, senza avere una visione di insieme della realtà, osservata quasi al microscopio, e che la sua intransigenza alla lunga lo isoli, rendendolo ancora più “acido” nei confronti degli altri.
In realtà, Beech è attirato dal dettaglio negativo in quanto è una proiezione di qualcosa che è in lui ma che non è in grado di accettare fino in fondo e quindi di attribuirsi. D’altra parte, il soggetto Beech rivela di solito un senso pratico ben sviluppato, e un’ottima organizzazione spaziale e mentale. Peccato che sprechi tutte le sue energie a criticare gli altri (senza fare suo, evidentemente, il detto evangelico su chi vede la pagliuzza nell’occhio del fratello e non vede la trave nel proprio).
Il rimedio floreale funziona comunque abbastanza velocemente, anche perché Beech è di solito piuttosto reattivo.

Usi particolari

Può essere utile a persone che devono integrarsi velocemente in luoghi o situazioni molto diverse da quelle abituali (lavoro con stranieri o in luoghi con culture e sistemi di valori diversi dai propri), magari insieme a Walnut se vi è anche un cambiamento di abitudini o di luogo. Inotre, è spesso utile nei disturbi cervicali e visivi, nell’ipertensione, nelle aritmie cardiache, nelle calcolosi.

Sinergie

Oltre che con Walnut nel caso sopra citato, Beech è spesso utile con Impatiens nei soggetti che non tollerano il modo di fare altrui in generale.
Con Honeysuckle quando si continuano a fare paragoni con il passato e si concentrano le critiche sul presente o sulle novità.
Con Rock Water se è accentuata la severità anche verso se stessi e si immagina di poter “raddrizzare” gli altri, correggendo i loro presunti errori.

Bambini

Rigidi e irritabili, vedono il “pelo nell’uovo”. Spesso prepotenti, pretendono di avere sempre l’ultima parola.

Diagnosi differenziale

Beech ha dei lati in comune con altri rimedi della stessa famiglia, in particolare Vine, Vervain, Rock Water. Come per Vine, c’è spesso una forte volontà, ma se in Beech prevale l’intolleranza verso gli errori altrui, in Vine è la determinazione a dominare.
Come Vervain, pensa di essere nel giusto, ma quest’ultimo tende a cercare di convincere gli altri alle proprie idee, mentre Beech si limita a criticare. Anche Rock Water è intransigente, ma ama insegnare la retta via con il suo buon esempio, aspetto non presente in Beech.

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I Fiori di Bach: n. 3 – BEECH – ECCESSIVA CURAultima modifica: 2016-05-14T22:27:55+02:00da cuocasveglia