Menu Engineering cosa è e come funziona

Perché la menu engineering cambierà l’andamento del tuo locale?

Perché ogni locale vive di vendite.

Il marketing, specialmente quello a risposta diretta, ti genera abbondanza di clienti e affluenza costante.

Ma senza una corretta procedura di vendita non potrai mai trasformare questa abbondanza di clienti in abbondanza di cassa.

I pilastri sui quali si poggia la vendita all’interno di ogni locale locale, sono due: i tuoi camerieri (banconisti e baristi se hai un bar o una pasticceria) e il tuo menu.

Quindi se vuoi aumentare la scontrino medio del tuo locale devi assolutamente trasformare il tuo menu in un menu igegnerizzato.

La maggior parte dei ristoratori ha una falsa credenza sul menu.

Crede che questo sia esclusivamente l’elenco dei piatti serviti nel ristorante e per questo motivo è facile trovare dei menu a “lista della spesa”, un elenco di piatti prezzati.

Però se ci pensi bene, che tu abbia un menu cartaceo o digitale, questo “strumento” è quello che ogni cliente consulta e maneggia.

È un vero e proprio biglietto da visita del tuo locale e dei tuoi piatti, per questo motivo dovresti abbandonare il menu elenco e trasformarlo con la menu engineering in un strumento capace di influenzare la scelta del cliente e aiutare i tuoi collaboratori nella vendita.

Adesso vediamo come strutturare un menu ingegnerizzato, sfruttando tutte le sue potenzialità di marketing.

La prima azione da compiere per ottenere un menu ingegnerizzato è quello di dividere i tuoi piatti in categorie: antipasti, primi, contorni, secondi, bevande, dolci…

Di sicuro questa è un’operazione che hai già fatto, ma puoi ulteriormente implementarla con piccoli accorgimenti.

Infatti, non solo dovresti badare alle categorie, ma anche al numero di piatti contenuti in ciascuna categoria.

Se credi che redigere un menu troppo carico di proposte invogli il cliente a  provare più proposte, incrementando la sua frequenza di visita allora ti sbagli.

Un menu del genere ti espone a 2 rischi.

Il primo è legato all’organizzazione della cucina e del lavoro.

Con troppi piatti a menu è molto probabile che la cucina si incasini presto: Immagina i tuoi cuochi che devono fare ogni volta una grande varietà di piatti, senza contare le variazioni richieste tra aggiunte e rimozioni di ingredienti.

Di conseguenza i piatti usciranno con molta più lentezza, andando a creare lunghissime attese rendendo l’esperienza del cliente all’interno del tuo locale meno soddisfacente. 

Inoltre, più piatti hai più il cliente sarà indeciso“prendo l’hamburger di wagyu, o una pizza margherita? ah no! qui hanno anche il filetto di tonno pinna blu…”

Alla fine questa indecisione lo porterà ad ordinare o il piatto che prende di solito o a scegliere il piatto meno costoso, perché si focalizzerà sul prezzo.

Ma quindi quali sono i piatti che dovresti avere nel tuo menu? 

Certo, la scelta non deve essere arbitraria, né dovresti affidarti esclusivamente ai piatti che vendi di più o a quelli che  rendono più leggero il carico di lavoro della tua cucina.

La selezione delle proposte in un menu ingegnerizzato deriva da un’analisi del venduto e dei ricavi che ti ha generato, perciò ti servono questi numeri dai quali generare una matrice che possa classificare i tuoi piatti e ti permetta di scegliere sia quelli più redditizi, sia quelli più richiesti e amati dai tuoi clienti.

In seguito a quanto detto, potrai strutturare un percorso di vendita che regali al cliente una vera e propria esperienza delle proposte del tuo locale.

Se vuoi approfondire questo tema allora ti consiglio di dare un’occhiata al  videocorso Menu Secret di Pienissimo in cui, tra i vari argomenti trattati, viengono analizzate anche le strategie che ti permetteranno di capire come generare questa matrice e selezionare i piatti del tuo menu.

Per approfondire l’argomento ti consiglio di andare sul blog di Pienissimo 

Food Cost Che cos’è e come calcolarlo

Cosa è il food cost e come puoi calcolarlo

Anzitutto ti dico che il food cost si divide in food cost assoluto e food cost relativo.

Sostanzialmente il food cost assoluto non è nient’altro che il costo della materia prima necessaria per preparare i tuoi piatti utilizzata in un certo periodo di tempo.

Ti faccio un esempio per ipersemplificare la questione e darti una linea guida per quando ti metterai a calcolare il tuo.

Se ho a menu un filetto da 150 grammi e 1 kg di filetto mi costa 20€, allora ciascun piatto avrà un food cost di 3€.

Però questo calcolo che può apparire corretto di base ha alcuni errori:

1️⃣ Spesse volte il calcolo del food cost avviene su listini non aggiornati, perciò non è attendibile;

2️⃣ Lo calcoli senza scorporare l’IVA al 10%;

3️⃣ Non tieni conto dello sfrido, dello spreco e dei condimenti , perché non hai delle distinte base o le hai incomplete.

Solo dopo aver preso in considerazione tutti questi elementi che influenzano il costo dei tuoi prodotti finali riuscirai a calcolare il food cost nel modo più preciso possibile.

Invece, il food cost relativo è definito come l’incidenza del costo delle merci in relazione all’incasso ed è espresso in percentuale.

La formula per calcolare il food cost relativo consiste nel calcolare il rapporto tra il food cost assoluto e l’incasso totale di un determinato periodo, e poi moltiplicarlo per 100. 

Conoscere questi dati ti servirà a comprendere quanto incide nei tuoi costi e se rappresenta un problema per il tuo locale.

Non esiste una regola per cui una percentuale di food cost sia più o meno giusta, sicuramente se è maggiore del 35% hai un problema.

Ma come puoi abbattere il food cost

Scoprilo su Pienissimo

Prenotazioni Ristoranti Online, il futuro della ristorazione

Le prenotazioni per i ristoranti online non so più il futoro,  ma il presente. Negli ultimi 10 anni la ristorazione sia profondamente cambiata non è una novità. 

Questo cambiamento è sotto gli occhi di tutti e non mi riferisco solo alla crisi che la recente pandemia ha generato, ma a meccanismi che hanno profondamente modificato il modo di fare Business all’interno del nostro settore. 

Ad esempio, la crescita delle multinazionali che si occupano appunto di prenotazioni ristoranti online e delivery, soprattutto in pandemia, è una delle innovazioni più imponenti. 

Ormai i tempi in cui per mangiare certi tipi di piatti era necessario per forza andare al ristorante sono finiti. Adesso è possibile ricevere direttamente a casa in delivery prodotti da ristorante di lusso.

E in questo business si sta lanciando anche il colosso Helbiz, che aprirà a Milano una Dark Kitchen per offrire questo servizio, con l’obiettivo di espandersi in tutta Italia. 

Inoltre, non solo nel consumatore è penetrata l’abitudine di ordinare online, ma anche quella di prenotare un tavolo online o anche di consultare il menu digitale.

Prenotazioni ristoranti online, sono davvero il futuro?

E so già che starai pensando che il futuro delle prenotazioni è l’online. Ormai si prenotano online i biglietti del treno, dell’aereo, le visite mediche, i servizi postali e la ristorazione si è accodata alle prenotazioni online.

Lascia che ti dica che ciò che a te sembra futuro, in realtà è il passato!

Ma non fraintendermi, non intendo dire che prenotare ristoranti online sia un metodo in disuso e sorpassato, ma i fatti dimostrano che per chi prenota ristorante online è la normalità.

Nonostante questo, ci sono ancora molti ristoratori che non hanno ancora un sistema di prenotazioni online. Questo, in un settore in profonda evoluzione e cambiamento, significa essere ancora ai tempi della pietra.

Tornando a noi, voglio mostrarti con la Legge della Diffusione delle Innovazioni nel Mercato di Simon Sinek, perché la prenotazione online per il ristorante non sia più un’innovazione ma la normalità.

Prenotazioni ristoranti online, da innovazione a normalità 

Secondo Sinek, quando si introduce un’innovazione nel Mercato, è possibile dividere il comportamento dei consumatori in 5 grandi gruppi:

  • gli Innovatori (2,5%) che acquistano subito il nuovo prodotto o servizio;
  • gli Utenti Precoci (13,5%), che comprano prima della diffusione di massa;
  • la Maggioranza Anticipata (34%), cioè i consumatori che acquistano quando il prodotto inizia a diffondersi nel Mercato di Massa;
  • la Maggioranza Ritardataria (34%), cioè i consumatori che comprano quando il prodotto si è diffuso nel Mercato di Massa;
  • Ritardatari (16%)che sono costretti ad acquistare, perché le vecchie soluzioni non sono più disponibili.

Ora, come puoi notare dalla Curva Gaussiana, il nuovo prodotto quando sfonda la percentuale del 16% e inizia ad essere acquistato dalla Maggioranza Anticipata, si trova ormai in una fase in cui non è più un’innovazione, ma è la normalità

Prenotazioni Ristoranti Online

 

Ed è proprio tra la Maggioranza Anticipata e quella Ritardataria che si trovano le piattaforme di prenotazioni per i ristoranti.

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Scrivere un Business Plan per un Ristorante

Che tu abbia già un ristorante avviato, ma del quale non sei contento, o che tu abbia intenzione di aprire il tuo ristorante, scrivere un Business Plan è il giusto punto di partenza.

Attenzione, non prendere alla leggera questo compito, ma soprattutto non affidarti a chi non ha mai gestito neanche un chiosco delle granite.

Infatti un Business Plan redatto male da chi non ha alcuna esperienza nel nostro settore può risultare veramente nocivo per il tuo locale.

Perciò, in questo articolo ti spiegherò come farlo al meglio, evitando di rivolgerti a consulenti generalisti che di ristorazione e locali sanno ben poco.

Che cosa è un Business Plan?

Voglio spiegarti bene cosa sia un Business Plan per un Ristorante, partendo dalla definizione di Wikipedia.

Se sfogli questa enciclopedia puoi leggere che il Business Plan è un documento che…

“…sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale (business idea). Viene utilizzato sia per la pianificazione e gestione aziendale che per la comunicazione esterna, in particolare verso potenziali finanziatori o investitori.”

Questa definizione di Business Plan è corretta, ma generalizzata a ogni tipo di attività. Per questo motivo ho coniato una definizione di Business Plan per la Ristorazione, quindi specifica per il nostro settore:

“Il Business Plan è la carta nautica del tuo locale: mostra la sostenibilità del tuo progetto, definisce cosa fai e il “senso” del tuo locale, chiarisce quali obiettivi raggiungere, identificando i mezzi, le risorse e i numeri grazie ai quali raggiungerai questi obiettivi.”

Per questo motivo, un piano aziendale ben studiato e dettagliato ti permetterà di massimizzare i tuoi guadagni, riducendo gli sprechi e consentendoti di dare alla tua azienda una linea guida.

Se ti interessa l’argomento e vuoi continuare a leggere l’articolo vai su
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Conosci davvero il tuo cliente?

Prima di parlarti di promozioni, a tal proposito ti rimando al  corso su come creare un’offerta di benvenuto per il tuo ristorante, strategie di marketing, di posizionamento, di fidelizzazione, ecc.. Vorrei porti una domanda:

Conosci davvero il tuo cliente? Sai cosa gli piace davvero? sai quando è il momento giusto per vendergli qualcosa?

A tutti piace comprare, ma di certo, a nessuno piace che si “venda qualcosa”. Tutti vogliono avere sempre sotto controllo la situazione, è una dialettica vecchia come il mondo, per questo la persuasione e le vendita devono essere sempre fatte in modo sottile, impercettibile, senza che i clienti si accorgano che “stai provando a vendergli qualcosa”.

Devi convincere il cliente che sia lui il padrone della situazione e che tu non voglia forzare la vendita, ma che sia lui a decidere di comprare. Devi far uscire dalla sfera della logica e fare entrare il cliente in quella emozionale, così potrai creare abbondanza per  il tuo locale. Tutto questo però non puoi farli da solo, né devi farlo da solo. Il tuo compito è creare una squadra di campioni della vendita tra i tuoi camerieri.

Cos’è il Marketing della ristorazione

Nel 2020 hanno chiuso oltre 22.000 pubblici esercizi tra bar e ristorati e anche se il 2021 ha dato segni di miglioramento, le cose non sono ritornate ai livelli del 2019. Gestire un ristorante non è più come una volta, nonostante il possedere un pubblico esercizio possa sembrare qualcosa di prettamente “analogico e tradizionale” che fino ad ora sembrava essere retto dai tuoi clienti storici, che non è detto che siano davvero tuoi True Fan, e da flotte di turisti affamati, ora non è più così. Senza una strategia di marketing adeguata per il tuo ristorante sarai inesorabilmente costretto a chiudere.

Quando mi chiedi cosa sia il marketing della ristorazione potrei risponderti con la definizione della Treccani:

“Con riferimento alle imprese produttrici di beni di largo consumo, il complesso dei metodi atti a collocare con il massimo profitto i prodotti in un dato mercato attraverso la scelta e la pianificazione delle politiche più opportune di prodotto, di prezzo, di distribuzione, di comunicazione, dopo aver individuato, attraverso analisi di mercato, i bisogni dei consumatori attuali e potenziali.[…]”

La Treccani però, non ti dice di certo che per i ristoratori la cosa più importante è, oltre a creare una strategia vincente di marketing della ristorazione, creare un legame con il nostro cliente.

Quindi, la prima domanda da porti è:

Crei davvero una proposta unica e di valore che soddisfi i bisogni della tua clientela e che sia in grado di creare un legame con essa?

I nostri clienti non valutano più soltanto che tu faccia il risotto più buono della tua città o che tu abbiamo la carne o il pesce più fresco.

Tu vendi un’esperienza, e prima te lo metterai in testa, prima riuscirai davvvero a far crescere il fatturato del tuo locale.