Gli scienziati dell’Istituto di virologia di Bonn sono giunti a questa conclusione dopo aver esaminato una comunità isolata.

Nella comunità tedesca di Gangelt, su 500 persone, il 15% ha già gli anticorpi contro il virus COVID-19. Per rilevare la presenza di anticorpi, i medici prelevano un campione per la presenza di IgM e IgG nel sangue dei pazienti. L’indicatore IgM indica la fase acuta della malattia e l’IgG indica l’immunità formata dopo l’infezione.

Ricordiamo che molti epidemiologi ritengono che per sopprimere l’epidemia sia necessario che il 60-70% della popolazione si ammali del virus.

“Tali studi sono molto importanti, soprattutto perché dimostrano che non tutti vengono infettati anche nei focolai di infezione, possono essere utilizzati per valutare la vulnerabilità delle persone a questo particolare virus, quante persone lo contraggono senza sintomi”, ha commentato la malattia infettiva specialista Yevgeny Timakov.

Tuttavia, molti scienziati hanno reagito a questo studio con le pinze. Professore associato di microbiologia cellulare presso l’Università di Reading, il dottor Simon Clarke, afferma che avere anticorpi nel 15% della popolazione tedesca non significa che queste persone siano ora immuni, né si sa quanto durerà questa immunità.

Il professor David Heymann ha ricordato che la possibilità di una reinfezione da coronavirus non è esclusa.

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