A seguito di un focolaio di influenza aviaria A(H5N1) in uno stormo di anatre mute domestiche nel sud-ovest dell’Inghilterra, è stato confermato che anche il proprietario degli uccelli ha il virus.

Sebbene la trasmissione dei virus dell’influenza aviaria dagli uccelli all’uomo sia generalmente rara, questi virus possono adattarsi e acquisire la capacità di diffondersi anche da persona a persona.

L’influenza A(H5N1) è stata confermata in 19 dei 20 uccelli vivi selezionati dal gregge il 22 dicembre 2021. Il proprietario ha avuto uno stretto contatto con uccelli infetti senza dispositivi di protezione individuale, ma non ha mostrato sintomi durante un lungo ciclo di trattamento con antivirali farmaci (oseltamivir) per 10 giorni fino a un doppio test PCR. Durante questo periodo, le autorità sanitarie hanno avviato una ricerca completa dei contatti tra 11 persone. Tra questi contatti non sono stati osservati ulteriori casi primari o trasmissione secondaria. Durante lo studio dei segmenti genici, il ceppo del virus umano è stato confrontato con il virus dell’anatra e l’analisi ha confermato che l’H5N1 nel materiale respiratorio del proprietario era identico ad eccezione di quattro nucleotidi della mutazione.

Secondo gli autori, “Le circostanze che circondavano il contatto con gli uccelli erano insolite, con un alto grado di contatto ravvicinato con un gran numero di uccelli infetti che portava all’infezione. La diffusione dell’infezione all’uomo non ha determinato alcuna modifica genetica rilevata nel virus che possa essere associata a un aumento del rischio zoonotico. Questo caso dimostra un aumento del rischio di contatto ravvicinato, ma non cambia la valutazione generale secondo cui il rischio di influenza aviaria per il pubblico rimane molto basso”.