Elle ( Paul Verhoeven, 2016)

Taniello   19 aprile 2017   Commenti disabilitati su Elle ( Paul Verhoeven, 2016)

Elle_posterAnnotare in due righe possibilmente ironiche le impressioni su un film che, in sintesi,  parla della personale indagine condotta dalla vittima di uno stupro può essere rischioso, quindi non resta che provarci lo stesso. Verhoeven, uomo che già in passato ha lavorato di morbosità (Basic Instinct), ci fa subito capire che fortunatamente la storia non percorrerà vie noiose e didascaliche. La butta sul torbido/introspettivo e la Huppert fa l’ennesima prova di grandezza grazie alle sue sopracciglia in perenne movimento e capaci di schizzare ad altezze inaudite. La boccuccia scandalizzata a culo di gallina pure fa il suo (in lingua originale, ovviamente). Avanza minuta ma decisa, stermina a botta di giudizi acidi e sguardi fulminanti maschietti e femminucce che hanno la (s)ventura di far parte, in un modo o nell’altro, della sua vita. Lei è il valore supremo del film.

Accettare le cose

A prescindere da tutto ci appassioniamo ai suoi movimenti, alle sue espressioni. Non siamo mai troppo duri nel criticare le sue azioni, ciò che fa (che sia cazziare la madre imbecille o perculare l’amante o molte altre cose) lo fa sempre in modo attraente, non dà possibilità di replica, come fosse una qualsiasi professoressa scassacazzi delle scuole superiori (o come si chiamano ora).

Anche quando la scoperta della verità sullo stupratore avviene in maniera ambigua e morbosa, ti devi stare, è come dice lei.

Giugiugiugiugiu

 

Ci sono spruzzate di Hitchcock e Chabrol, la luce è calda, forse ci sono troppo cose e si poteva asciugare un po’ ma tutto sommato è andata bene. Meno male.

 

 

 

 

Elle ( Paul Verhoeven, 2016)ultima modifica: 2017-04-19T16:34:46+02:00da Taniello