Creato da xenuca il 16/09/2007

LONTANO DA ADESSO

LONTANO DA QUI

 

'zzo c'entra?

Post n°124 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da xenuca

Mi fa schifo l'uso della parola amici (su facebook come su libero come in ogni altro esempio di abuso).
Mi fa schifo che l'unica ipotesi contemplata è che qualcosa "ci piaccia", e che se non ci piace non possiamo esprimerlo (ho letto di vari interventi censurati e sicuramente erano ben scritti ed argomentati, non si trattava di facili e sbrigativi "click").
Mi fa schifo che l'unico modo possibile per eliminare questa intrusione dai nostri blog sia... creare su facebook il gruppo Quelli che vogliono eliminare facebook da libero.
Anche il mio blog un po' stagnante e un po' scaduto, adesso che è tempestato di manine azzurre, mi fa schifo.
Questa volta lo chiudo.

 

 
 
 

brutti spam e cattivi

Post n°123 pubblicato il 14 Settembre 2010 da xenuca

Quel fisico lì, Giovanni, non ha mica 32 anni, si saranno confusi con il testimonial dell'adesivo per dentiere. E meno male che si sono sbagliati, quel piccolo errore (senza volerlo) ci avverte che la pubblicità è ingannevole, altroché. Guardate che sorrisi solari (mica da single sfigati), che professioni intriganti (nemmeno uno che faccia il cameriere al pub, o l'operatore interinale di call center, o l'assistente sullo scuolabus*). Se davvero 'sti bellocci fossero tutti registrati ad un'agenzia matrimoniale online, vorrebbe dire che dietro a quei sorrisi accattivanti si nascondono come minimo un'alitosi cronica, forfora e disturbi sessuali, fedine penali sporche e sociopatologie che rendono impossibile non dico rimorchiare una ragazza sul tram, ma perfino risultare interessante alla collega, all'amica della cugina o alla compagna del corso di inglese, nonostante quell'aspetto di uomo bello e intelligente e serio.
E anche il mio post, lo so, non è bello intelligente e serio, ma non è neppure un post divertente. Perché non c'è niente da ridere quando qualcuno vuole speculare sulle persone che sono tristi perché sono sole.

 * [tre a caso tra i lavori che io ho svolto in passato, n.d.a.]

 
 
 

appunto sparso

Post n°122 pubblicato il 09 Agosto 2010 da xenuca

 

                                 Saturazione
                                 Lascerò questa rosa
                                 nell'abbandono.

                                 L'abbandono è
                                 pieno di rose
.
                                 Mario Benedetti

Non mi mangio le mani per le occasioni perse, giacchè per perderle avrei dovuto prima trovarle. La nostalgia è il trucco con cui conferisco un aspetto presentabile al mio passato così inutile, confuso, così sprecato.
Io non ho rimpianti, né credo che ne avrò mai, perché conosco un solo modo di scegliere che consiste nel non avere scelta.
Provo una tenerezza commovente per la ragazza dura ma fragile, fredda eppure strabordante d'amore, triste ma con un'ostinata vocazione all'allegria, che sono da sempre.
Le offese più dolorose le ho accettate cercando di essere accettata,
ho svenduto ai saldi la mia fiducia e la mia disponibilità, regalando a piene mani amore perché gratis è l'unica maniera in cui so dare.
Mi sono vista brutta, inutile, sprecata e calpestata e ho lavorato con fatica per imparare a capire e a capirmi, a trasformare alcuni sentimenti in risentimenti e infine ad amarmi.
Infatti ora mi amo e mi difendo e sono viva.
Non mi puoi umiliare, non mi puoi offendere.
Sono bella di una bellezza fiera e leggera di una leggerezza che solo può sapere chi aveva addosso un macigno ed è riuscito a trascinarlo via.
E' con questa leggerezza che sorrido.

 
 
 

Niño Viejo

Post n°121 pubblicato il 23 Giugno 2010 da xenuca

Io sono quel bambino con la faccia rotonda e sporca,
che ad ogni angolo ti infastidisce con il suo
"mi dai una monetina?"
Io sono quel bambino con la faccia  sporca
-certamente inopportuno-
che da lontano contempla gli autobus
dove altri bambini ridono forte e fanno salti molto alti.
Io sono quel bambino antipatico
-certamente inopportuno -
con la faccia rotonda e sporca che davanti agli enormi lampioni illuminati o sotto le puttane anch’esse illuminate o davanti alle bambine che sembrano lievitare
proietta l’insulto della sua faccia rotonda e sporca.
Io sono quel bambino torvo, piuttosto grigio,
che avvolto da deplorevoli combinazioni
lascia un segno nero sulla neve
o sopra il prato così diligentemente rasato
che nessuno se non io, che non pago le multe,
si azzarda a calpestare.
Io sono quell’arrabbiato e solo bambino di sempre,
che ti lancia l’insulto del bambino solo di sempre e ti avverte: se ipocritamente mi accarezzi la testa ne approfitterò per  rubarti il portafoglio.
Io sono quel bambino di sempre
davanti al panorama di spavento imminente.
Quel bambino, quel bambino
quel bambino che contamina la poesia con la sua nota naturalista
Quel bambino, quel bambino
quel bambino che impone ardui e noiosi saggi
e perfino racconti, ancora più noiosi, sui “bassifondi”.
Quel bambino, quel bambino
quel bambino con la faccia furiosa e sporca che impone ardue e funeste rivoluzioni per poi proseguire
con la sua faccia ancor più furiosa e sporca.
Quel bambino, quel bambino
quel bambino davanti al panorama sempre imminente
(solo imminente)
dello spavento imminente, della lebbra imminente,  del pidocchio  imminente, del delitto e del crimine imminenti.
Io sono quel bambino dispettoso che improvvisa un letto con  vecchi scatoloni e attende, certo, che verrai a
fargli compagnia.

Yo soy ese niño de cara redonda y sucia
que en cada esquina os molesta con suo
"can you spend one quarter"
Yo soy ese niño de cara sucia
-sin duda inoportuno –
que de lejos contempla los carruajes
donde otros niños emiten risas y saltos considerables.
Yo soy ese niño desagradable
-sin duda inoportuno –
de cara redonda y sucia que ante los grandes faroles
o bajo las grandes damas también iluminadas
o ante las niñas que parecen levitar
proyecta el insulto de su cara redonda y sucia
Yo soy ese niño hosco, más bien gris,
Que envuelto en lamentables combinaciones
pone una nota oscura sobre la nieve
o sobre el cesped tan cuidadosamente recortado
que nadie sino yo, porque no pago multas se atreve a pisotear.
Yo soy ese airado y solo niño de siempre
que os lanza el insulto del solo niño de siempre
y os advierte: si hipócritamente me acariciais la cabeza
aprovecharé la ocasión para levantarles la cartera.
Yo soy ese niño de siempre
ante el panorama del inminente espanto.
Ese niño, ese niño,
ese niño que corrompe el poema con su nota naturalista.
Ese niño, ese niño,
ese niño que impone arduos y aburridos ensayos
y hasta novelas, aún más aburridas, sobre “los bajos fondos”.
Ese niño, ese niño,
ese niño de cara airada y sucia que impone arduas
y siniestras revoluciones
para luego seguir con su cara aún más airada y sucia.
Ese niño, ese niño
ese niño ante el panorama siempre inminente
(sólo inminente)
del inminente espanto, de la inminente lepra, del inminente
piojo, del delito o del crimen inminentes.
Yo soy ese niño repulsivo que improvisa una cama
con cartones viejos y espera, seguro, que venga usted a
hacerle compañía.

Reinaldo Arenas, New York, ottobre 1983

 

 

 

 
 
 

Intervista

Post n°120 pubblicato il 19 Maggio 2010 da xenuca

Non è affatto un disturbo
spiegarle cosa penso
dell'infinito
l'infinito è
semplicemente
un acre vento freddo
che rizza le mucose
la pelle
e le metafore
ci mette negli occhi
lacrime di routine
e nella gola un nodo
di sortilegio
sicuramente lei si sarà reso conto
che in fondo io non credo
che l'infinito esista.

Bene riguardo la politica
oddio
la politica
il mio bisnonno che era liberale
spiava le ragazze nel bagno
mio nonno il reazionario
smarriva le chiavi dei suoi debiti
mio padre il comunista
comprava ettari con gesto schifato
io sono poeta
signore
e lei dovrebbe sapere che i poeti
vivono dietro l'angolo di questo mondo
è chiaro che lei forse non avrà tempo
di avere pazienza
ma deve sapere che in fondo
io non credo nella politica.

Certamente, lo stile
cosa penso dello stile
una cosa spontanea che si va formando da sola
ho sempre scritto a letto
molto meglio che nelle ferrovie
che posso dire di più
ah sono esperto di sinonimi
modesto esiguo breve insufficiente
scrivo sempre pensando al futuro
però il futuro
è rimasto senza magia
dimenticavo che lei
sa già che in fondo
io non credo nello stile.

L'amore, l'amore
ah mannaggia
l'amore
per ora mi piace
la donna
certo l'aspetto esteriore
l'anima
il cuore
soprattutto le gambe
poter alzare la mano
e trovarla a sinistra
tranquilla
o inquieta
sorridente dal pozzo
del suo ultimo sonno
o guardando guardando
come a volte si guarda
un istante prima del bacio
dopotutto
lei e io sappiamo
che in fondo
l'amore
l'amore
è una cosa seria.

Per favore
quest'ultima cosa
non la pubblichi.

Mario Benedetti

 
 
 

Mi srotolo

Post n°119 pubblicato il 22 Aprile 2010 da xenuca

C'è una luce leggera che illumina i contorni definisce le forme rivela i dettagli accarezza il profilo
di Roma.
Non è la luce del sole: è mia. Una luce che tenevo dentro di me, ignara, prima che arrivassi tu a premermi il cuore, a interrompere l'interruzione dell'interruttore.

IL SIGNORE D'ORO

Era un signore d'oro. Un signore d'oro fino, zecchino.
Per il suo carattere duttile e malleabile, per il suo
caldo dorato colore, per il luccichio dei suoi
occhi, era un signore molto ricercato.
I corsi dei fiumi venivano deviati, i fondali scandagliati e setacciati,
ma i signori che affioravano brillavano poco, erano signori pallidi,
opachi, non erano d'oro vero, erano signori
falsi.
Non avevano aurifere vene?
No, le loro lente vene scorrevano quasi del tutto
essiccate in direzione dei loro minuscoli cuori, a fatica.
E dov'era il signore d'oro vero?
Lontano, in una casa assolata, pigro e paziente, aspettando di
essere trovato, in un angolino, il signore d'oro luccicava.

Vivian Lamarque

 
 
 

vuoi un po' di sole?

Post n°118 pubblicato il 12 Aprile 2010 da xenuca

di nuovo piove, e che freddo. saltello tra le pozzanghere e do un altro giro di sciarpa. La signora con la messa in piega si lamenta con la vicina alla fermata del bus, il dodici aprile e senta che freddo, che abbiamo riacceso i termosifoni.
Affretto il passo e mi scappa da ridere, io lo so che che è colpa mia, che è merito tuo, che la primavera è rimasta intrappolata dentro di me.

 
 
 

La pancia imbandita

Post n°117 pubblicato il 06 Aprile 2010 da xenuca

xenuca è momentaneamente sprovvista di parole proprie
le ha ingoiate tutte insieme a un antipasto di capriolo
il genio della lampada si è materializzato strofinando
una foglia di eucalipto
ma non c'erano più desideri da esaudire.

Ti bacio sulle labbra unite come gli sci
e tu con quelle scendi a spazzaneve sulle mie gambe socchiuse
e lascia due piccole scie di saliva in modo da ritrovare la strada per ritornare
e farmi sentire le tue labbra ristorate

ti bacio e voglio che la tua bocca sia spalancata
in modo da infilare la lingua e poi la testa
e poi tutto quanto il muscolo del cuore
che batte come una puttana sulla tangenziale
del nostro trafficato amore

ti bacio i luoghi del tuo corpo dove nessuna mai ha posato la sua bocca,
ti bacio l’oliponto,
il postalzo,
entrambe le passigonde,
ti lecco le sfilotizie,
risucchio il bandorlo e i tuoi meravigliosi lapsi

ti bacio le sinapsi
e tutta la fibra muscolare

quando mi stringi forte
e mi dici non andare

Nina Groundon
(Poésies des petits creux)

 
 
 

seimarzoduemiladieci

Post n°116 pubblicato il 06 Marzo 2010 da xenuca

Nella borsa la guida di Roma
ci metto anche l'ombrello, che nel cuore c'è il sole ma fuori potrebbe piovere
sulla bocca il sorriso, sul sorriso un filo di rossetto
la sciarpina nuova che mi sta proprio bene
e scarpe comode che la passeggiata sarà lunga
un piccolo vocabolario per le parole smarrite o mai trovate
quelle delle mie amiche invece le ho annotate
tra l'aorta e l'intenzione, ne farò tesoro
oggi vado a spasso
ho un appuntamento
porto con me
centoventotto chili di entusiasmo.

 
 
 

scaccia scaccia satanasso

Post n°115 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da xenuca

Il mio cuore è una grande libreria con scaffali gonfi di edizioni rare,
poesie inedite e pregiati manoscritti.
Chi entra e sfoglia distrattamente solo alcune pagine
e poi sceglie di portarsi a casa l'edizione economica di un romanzetto illustrato,
non lo faccio più entrare.

 
 
 

AREA PERSONALE

 

IL CUORE

Più nessuno incide
sui muri
nei tronchi
    luigi e maria
      rachele e carlo
         marta e alfonso
con due cuori
intrecciati.

adesso le coppie
leggono quelle arcaiche
fastidiose tenerezze
sui muri
nei tronchi
e commentano
    che stucchevole
prima di lasciarsi
per sempre.

Mario Benedetti

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