Al centro si trova la colonna dell'equilibrio che da Keter, attraverso Tiferet e Yesod, raggiunge Malkhut. A sinistra e destra di Keter si dipartono altre due colonne: quella della Grazia, attraverso Chochmah, Chesed e Netzah; quella della severità risalendo attraverso Hod, Gevurah e Binah.
Le XXXII vieLe 10 Sephiroth sono collegate fra di loro da 22 sentieri, associati alle lettere dell'alfabeto ebraico. In vari autori sono presentate varie maniere di associazione. La più diffusa fa partire la aleph da Kether in direzione di Chochmah e si conclude con la Tau che sta fra Yesod e Malkhuth. I 22 sentieri e le dieci Sephiroth insieme formano le 32 vie di cui parla il Séfer yetziráh.
Post n°11 pubblicato il 21 Novembre 2007 da KetherShemTov
L'IMPERATORE Con l'Imperatore inizia il secondo ternario dei Tarocchi. E' un ternario di ordine morale, relativo al sentimento e all'esercizio della volontà, quindi all'Anima. Dal punto di vista cabalistico l'Imperatore corrisponde alla quinta Sephirah: C'Hesed, misericordia, grazia, benignità, grandezza, magnificenza. L'Imperatore è il principe di questo mondo; egli regna sul concreto, su ciò che è materiale; da qui il contrasto tra il suo impero inferiore, infernale, e il dominio celeste dell'Imperatrice, che si esercita direttamente sulle anime e sui puri spiriti. Per contrasto i corpi restano sottomessi all'Imperatore, che li anima e li governa dopo averli costruiti. Egli corrisponde al Demiurgo dei platonici e al Grande Architetto dei massoni. Gli esseri si organizzano e si sviluppano sotto il suo impulso; è il loro dio interiore, principio di fissità, di crescita, di azione. E' lo spirito individuale, manifestazione oggettiva dello spirito universale, Uno nella sua essenza creatrice, ma diviso dalla molteplicità delle sue creature. Il suo trono cubico non può venire rovesciato: la sua stabilità deriva dalla forma geometrica attribuita dagli alchimisti alla pietra filosofale. Lo scettro imperiale termina in un fiordaliso: questo emblema ha per base un triangolo rovesciato che rappresenta l'anima. Una croce che lo sovrastasse ne farebbe il simbolo del compimento della grande opera, ma nel fiordaliso questa croce è costituita da due foglie che si innestano sul braccio orizzontale, mentre il braccio verticale si slancia verso il cielo come un germoglio vitale. Tutto questo allude ad una forza che emana dall'anima per elevarsi ed espandersi allo stesso tempo come indicano le due foglie laterali. Il suo dominio è legittimo e sacro, perché mette in opera tutte le forze vive, anche se sono opache nella loro sorgente impura. L'Imperatore regna sovrano sulla materia; egli agisce sulla sua generazione, conseguenza dell'unione del fuoco e dell'acqua combinata con quella dell'aria e della terra. In contrasto con l'Imperatrice che si presenta di fronte, egli è disegnato di profilo. I suoi lineamenti sono decisi ed energici; denotano un carattere sicuro e fermo, il suo occhio profondo è sovrastato da un sopracciglio contratto nero, come la barba ricciuta. Per l'Imperatore l'azione è il fine dell'intelligenza e la saggezza non servirebbe a nulla se non si unisse alla forza; attraverso l'unione la loro energia penetra all'interno di questo mondo, di cui egli è il sovrano indiscusso. Questa lama rappresenta il governo, la protezione, il lavoro costruttivo ed intelligente la solidità, il consiglio, la tradizione, l'autorità del saggio. In senso negativo egli rappresenta l'opposizione tenace e testarda, la tirannia, l'ostilità e l'assolutismo. Ed ora vediamo la nostra meditazione . Qual è il senso del suo messaggio? Certo esso contiene parole di saggezza, ma anche il giovane ha raggiunto un cero grado di saggezza; egli deve comprendere che per lui è indispensabile diventare l'imperatore di se stesso. Per fare questo l'iniziato dovrà comprendere gli errori compiuti nel passato, interiorizzare i passi falsi compiuti fino a quel momento, che dovranno diventare utili esperienze; il negativo del passato dovrà trasformarsi nel positivo del futuro. |
Post n°10 pubblicato il 20 Novembre 2007 da KetherShemTov
L'IMPERATRICE Questo arcano astrologicamente è collegato alla Vergine. Corrisponde nella Cabala alla terza Sephirah, Binah, intelligenza e comprensione. Per esprimere l'immutabilità delle cose, l'Imperatrice si mostra di fronte, in un atteggiamento improntato ad una certa rigidità ieratica. Ma il suo volto è sorridente, inquadrato da una chioma bionda; una corona leggerissima è posata sul suo capo, quasi senza peso, ed intorno gravitano dodici stelle, delle quali nove sono visibili. Esse ricordano lo zodiaco che regola la vita e il periodo di gestazione imposto dalla generazione. Come la Vergine dello zodiaco, l'Imperatrice è alata ma i suoi attributi sono ben diversi. Lei è la Regina del Cielo, regge lo scettro di una dominazione universale e irresistibile, poiché l'ideale si impone, l'idea comanda e gli archetipi determinano ogni produzione. L'Imperatrice è vestita di azzurro e di porpora come la Papessa; la l'azzurro della veste sacerdotale della Papessa è scuro, per ricordare le profondità in cui si perde il pensiero, mentre il manto dell'Imperatrice è di un azzurro luminoso. La sua tunica è rossa per esprimere l'attività interiore da cui nasce l'intelligenza e la comprensione, in opposizione al manto esterno azzurro (che allude alla placidità ricettiva che raccoglie fedelmente le impressioni ricevute dall'esterno). Il suo mantello azzurro capta il pensiero vivo e lo rende percettivo; lei manifesta l'occulto che la Papessa mette in vibrazione, senza dargli corpo neppure spiritualmente. Lo scettro che l'Imperatrice ha in mano rappresenta le forze spirituali che dominano il mondo sul quale essa regna. Lo scettro è sormontato dal globo e dalla croce, segno alchimistico dell'antimonio che simboleggia l'anima intellettuale e lo spirito che si libera mediante l'evoluzione e la redenzione. L'Imperatrice è la Madre Cosmica, l'eterno femminino, la fecondità universale. Dolci colline sotto un cielo azzurro e terso , macchiato solo da poche nuvole bianche. Le colline hanno mille colori; dal verde tenero al bruno più cupo; sentieri dorati le attraversano. L'Imperatrice racchiude in sé i valori del Bagatto e della Papessa, ma vi aggiunge il bisogno di perfezione. Ed ella stessa corrisponde al tre, il numero perfetto per eccellenza. L'iniziato ha percorso i primi due passi, ha acquisito la spiritualità,la saggezza, la ragione, la capacità di vedere chiaro in se stesso; adesso deve compiere il terzo passo e capire le sue potenzialità, i suoi talenti nascosti, ciò che deve essere portato alla luce e sviluppato. |
Post n°8 pubblicato il 20 Novembre 2007 da KetherShemTov
Astrologicamente la Papessa corrisponde alla Luna. La divinazione ispirata dalla Papessa si applica al discernimento della realtà che si nasconde dietro al velo delle apparenze sensibili. Per l'intuitivo i fenomeni sono una facciata rivelatrice che, arrestando la vista materiale, provoca la visione dello spirito. Tutta la creazione proviene da questo dualismo; padre e madre, creatore e creazione, Dio e natura, Iside ed Osiride. La Papessa è vestita di azzurro, il colore della spiritualità pura, e lei, infatti, la trasmette all'iniziato facendogli comprendere quanto questa dote sia importante per la sua crescita spirituale. E' avvolta in un ampio manto di porpora dai grandi bordi d'oro e dalla fodera verde. Quest'ultimo è il colore della vitalità posseduta interiormente dalle idee che traducono per noi le verità trascendenti. Dal punto di vista divinatorio questa Lama rappresenta il Giudizio, la volontà che ritiene o governa la vita donata. Essa è la coscienza, il dovere, la legge morale, la scienza religiosa, la metafisica, la Cabala, l'insegnamento. E' il sapere contrapposto al dovere, l'autorità, la certezza, la sicurezza, l'assenza di dubbio, l'influenza suggestiva esercitata sul sentimento e sul pensiero altrui. Significa affabilità, benevolenza, bontà e generosità. Al positivo questa carta rappresenta un direttore spirituale, il medico dell'anima, i consigli morali, la funzione che conferisce prestigio. Al negativo significa immoralità. |
Post n°7 pubblicato il 20 Novembre 2007 da KetherShemTov
IL BAGATTO o MAGO Astrologicamente il Bagatto corrisponde al segno del TORO, la sua costellazione è ORIONE. Simbolicamente il numero che lo rappresenta è il numero UNO, l'unità, l'inizio, il principio di tutte le cose. Egli è il prestigiatore per eccellenza, il Mago, il grande Ispiratore di tutti gli inizi di attività. In quanto mago, il Bagatto gioca con la bacchetta, cattura l'attenzione degli spettatori, li stordisce quasi con i suoi giochi incessanti e con l'espressione mobilissima del suo viso. Egli rappresenta la VOLONTA', il Figlio, la manifestazione in atto dell'idea del padre. E' il giovane Mercurio, la Parola vivente, il Logos. Cabalisticamente è il sentiero che conduce da Kether a Binah. Poiché Kether è la Corona dell' Albero delle Sephiroth, l'inizio di tutte le cose, la Causa prima di tutto, e Binah è la Comprensione intellettuale, il Bagatto è il messaggero degli dei: rappresenta la Parola della creazione. E' la base fluidica di ogni trasmissione di attività e, nella teoria dinamica dell'universo, ne è egli stesso la sostanza. "PER OGNI PASSO CHE COMPI VERSO LA LUCE, ALTRETTANTI SIANO QUELLI CHE FARAI PER MIGLIORARE TE STESSO." |
Post n°6 pubblicato il 19 Novembre 2007 da KetherShemTov
Le Sefirot La trama dello Zohar si concentra fondamentalmente sulle sefirot. Penetrando la superficie letterale della Torah, i commentatori mistici trasformano la narrazione biblica in una biografia di Dio. La Torah nella sua interezza è letta come un nome di Dio che esprime l’essere divino. Anche un versetto apparentemente insignificante può rivelare le dinamiche interne delle sefirot: il modo in cui Dio percepisce, reagisce e agisce, la maniera in cui Lei e Lui si pongono in intima relazione tra loro e con il mondo. |
Inviato da: ali6x3
il 26/02/2010 alle 21:36
Inviato da: savra72
il 14/12/2007 alle 15:17
Inviato da: carezzediparole
il 21/11/2007 alle 20:39
Inviato da: ali6x3
il 20/11/2007 alle 12:15
Inviato da: Zeppelin_III
il 19/11/2007 alle 19:38