Creato da alphabethaa il 02/07/2011

Théorème

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Alpha & Omega... La fine...Parte 2 ( Épilogue )

Post n°100 pubblicato il 06 Maggio 2014 da alphabethaa

La morte non è un mistero nè un miracolo. È la certa e comune conclusione della vita terrena, l'epilogo di un viaggio meraviglioso che si stringe nell'ultimo e dolce abbraccio. E poi... il nulla.

La morte tuttavia rimane per tutti un dramma sempre incombente e sconvolgente, e un mistero impenetrabile. Dramma e mistero che segna il punto culminante dell’esistenza, dove tutto s’innalza, come in un’onda che sale repentina e poi d’improvviso precipita in abissi senza dimensioni assolutamente inaccessibili allo sguardo umano.

La morte fa parte della vita, nel senso che ne è un aspetto fondamentale, imprescindibile. Essa dà addirittura significato alla vita, poiché una vita senza morte non sarebbe umana o terrestre, non apparterrebbe neppure all'universo. La vita e la morte sono aspetti naturali che andrebbero vissuti in maniera naturale, secondo le leggi della natura.

A tutto c'è un inizio e una fine. La vita è il tramite per arrivare da un punto all'altro... Quando dal nulla passiamo alla vita, nella morte dalla vita passiamo al nulla... ovvero la medesima dimensione nella quale non eravamo prima di nascere e torneremo a non essere dopo la morte. L’organismo umano è materia e come tale è soggetto alla lenta usura del tempo. Tutto in lui decade lentamente, invecchia, si prosciuga, si ferma, muore.

Il solo difetto della morte è che essa ci pone in condizione da non poter apprezzare il suo beneficio. Della morte i viventi niente sanno e niente possono sapere. Neppure possono trarre notizia dalla morte degli altri. Il morire è esperienza totalmente propria di chi muore, e non può mai essere, in alcun modo, esperienza del vivente. È un nostro annientamento, annulamento. È un nostro diventare niente. Sarà di noi dopo la nostra morte lo stesso che è già stato prima della nostra nascita.

Penso al giorno che tutto di me sarà scomparso. Senza rimpianti mi allontanerò in silenzio. Leggera...

 
 
 

Alpha & Omega... L'inizio...Parte 1

Post n°94 pubblicato il 29 Ottobre 2013 da alphabethaa

Due lettere... Alpha & Omega...  La prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco, usate nell'Apocalisse. Sono lettere magiche. L'Alpha e l'Omega rappresentano l'inizio e l'epilogo del Tutto.   Il principio della fine...

"A" Amore... Appagamento dei sensi

Talvolta l'origine del mondo è spiegata come il frutto di un amore. Amore è una delle parole più difficili da definire.   É l'alimento primario dell'anima. L'amoreè il più bello dei sentimenti che un cuore umano possa sperimentare. Esistono le regole in amore? Possiamo tentare di seguire i manuali, di controllare il cuore, di avere delle strategie del comportamento... ma è inutile. É  il cuore a decidere e quando decide è ciò che conta. Ma l'amore è necessariamente legato al contatto fisico?

"O" Orgasmo... Piacere e scienza

Il contatto fisico... l'elemento fondamentale dell'intimità... si sviluppa grazie alla comparsa del linguaggio, del concetto di sé e dell'autocoscienza. É l'Arte di dare e ricevere piacere. Il termine orgasmo deriva dal greco orga - bruciare d'ardore.   É  indescrivibile onda del piacere sessuale che si scatena dopo una fase di eccitazione e dura pochi secondi, circondata da un alone di mistero. L'orgasmo fisico è un ottimo ansiolitico, regola gli ormoni, rafforza le difese immunitarie ed accresce la secrezione di endorfine nel cervello. É  il piacere fisico più intenso che possa provare un corpo umano... seguito da una fase di rilassamento, soddisfazione ed appagamento.

 

L'orgasmo è davvero la sensazione più bella che ci sia ?  Esiste un'altra sensazione fisica simile ?  Qualcosa è simile ma fondamentalmente diverso da qualcos'altro e opposto a tutto: il piacere del palato...  alto tasso dell'adrenalina della velocità e della paura...  il rischio della morte...

 

"...artisti e poeti di ogni tempo hanno cantato e descritto l'orgasmo. Dopo la sete, la fame e il bisogno di riposo la ricerca del piacere sessuale è la spinta biologica più forte che si conosca e l'orgasmo è indubbiamente una delle più intense sensazioni soggettive di piacere che un individuo può provare..."    Dr. Giovanni Beretta

"Orgasmo: il piacere della fine che pone fine al piacere"

( Giovanni Soriano  "Finché c'è vita non c'è speranza" )

 
 
 

Femme...Cherchez la Femme

Post n°91 pubblicato il 08 Marzo 2013 da alphabethaa

Non sono una madonna [...] e non ho nessuna intenzione di diventarlo

Faccio solo ciò che mi merita [...]

Ho la faccia di una donna qualsiasi e passo per una donna qualsiasi [...]

Ma dentro sono molto peggio di una donna qualsiasi

A volte mi chiedo se non sono una donna sbagliata...

( Oriana Fallaci   "Penelope Alla Guerra" )  

 

È sbagliato giudicare una donna dagli uomini che frequenta.

.

 

 

Siamo abituate a sopportare più di quanto pensiamo... ( Frida Kahlo )

 
 
 

A volte...

Post n°85 pubblicato il 28 Agosto 2012 da alphabethaa

A volte... la mente vede cose che sono invisibili agli occhi

A volte... diciamo la verità perchè è tutto ciò che ci rimane da dire
A volte... 
ci lasciamo ingannare da qualcuno o da se stessi

A volte... ci vuole più coraggio di fermarsi o retrocedere che andare avanti

A volte... la realtà ha un modo tutto suo, assolutamente inaspettato di presentarsi

A volte... tutta la vita si riduce ad un unico, folle gesto
A volte... è difficile fare la scelta giusta

A volte... succedono cose strane   

A volte... gli opposti si attraggono

A volte... essere troppo perfetti è controproducente

 A volte... è più difficile privarsi di un dolore che di un piacere

 A volte... mi sembra che nulla sulla terra abbia senso

A volte... non capisco nemmeno una parola di quello che dico

A volte... mi do fastidio da sola. A volte...

***

 

 A volte... le cose sono proprio come sembrano, ecco tutto. ( Charles Bukowski )

.

 

 
 
 

Non...Sense

Post n°84 pubblicato il 14 Maggio 2012 da alphabethaa

 

Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei
ed è sempre quello che non si farebbe che farei
ed è come quello che non si direbbe che direi 

(Vasco Rossi)

*

Questo è quello che... vorrei

***

"Quello che cerco  non so cos'è, quindi posso trovarlo ovunque" (Henry Michaux)

O... o non trovarlo mai.

 
 
 

Perchè...?

Post n°78 pubblicato il 09 Marzo 2012 da alphabethaa

 

 
 
 

Homme ( post "U" del 07.11.2011 )

Post n°75 pubblicato il 14 Febbraio 2012 da alphabethaa

L'Arte di esseree UOMO. La bellezza di essere UOMO. L'eleganza, il fascino irresistibile di

un uomo risiedono  essenzialmente nel suo essere UOMO.

L'attrattiva di un Uomo sta nella sicurezza dei modi nell'austerità composta dei suoi occhi... nel modo in cui [naturalmente senza alcuna diretta intenzione] riesce anche solo con un gesto, una parola, uno sguardo ad insinuarsi nella mente e nelle fantasie di una donna.

Essere Uomini è una conquista... la saggezza, la dignità dei sentimenti degli uomini, la grandezza del loro generoso donare, la purezza delle loro passioni, il fascino del loro silenzio e della loro frugalità, l'eminenza delle loro creazioni, l'eccellenza del loro genio.

Gli uomini possiedono, a livello psichico, fisico e biologico, svariate caratteristiche che li differenziano dalle donne. In termini di genere esistono differenze cerebrali tra uomini e donne, nel modo di pensare e di comportarsi, che sembrano andare oltre gli effetti dei condizionamenti culturali e dell'educazione.

Secondo alcuni studi l'uomo è più intelligente è più creativo della donna, più acuto e logico... Di fatto... i grandi geni sono quasi tutti uomini.

Sarebbe bello poter entrare nella mente di un uomo... interpretare il suo pensiero... capire dal suo punto di vista la visione che gli uomini hanno della vita.

L'Arte di essere Uomo distingue un uomo da un altro uomo. Essere Uomo costa...

"Essere Uomo è un mestiere difficile, soltanto pochi ce la fanno"   (Ernest Hemingway)

 
 
 

Histoire d'O ( post "H" del 08.08.2011 )

Post n°74 pubblicato il 06 Febbraio 2012 da alphabethaa

Histoire d'O di Pauline Rèage è una storia d'amore. La storia di molti amori. Il libro racconta le vicende di una giovane donna tenuta in stato di soggetazione, frustata, schiavizzata e torturata perchè fosse in grado di rispondere in qualunque momento ad ogni forma di desiderio sessuale. E' ceduta dal suo uomo ad amici per rendere il gioco ancora più intricato.

Fin dall'inizio la relazione tra O e Renè è chiara: i due si amano ed è proprio per amore che Renè decide di mettere O in comune... E lei accetta. O ama a tal punto René da accettare, come prova del suo amore, di essere portata in un castello a Roissy  dove viene data in uso sessuale ad altri uomini e sperimenta pratiche erotiche di ogni tipo.

Tutto il suo corpo deve narrare la sua schiavitù: la rimozione della biancheria, i segni delle frustate, il costume di Roissy, l'anello di ferro spinto di forza all'annulare, il cambio del guadaroba e la scelta di soli abiti consentiti, fino alle prove finali del piercing labiale e della marchiatura a fuoco... Tutti questi segni visibili devono comunicare all'esterno la sua sottomissione. Ma non è sufficiente... Al corpo di O si richiede anche la obbedienza immediata e automatica: le labbra continuamente socchiuse, la veste rialzata prima di sedersi, le gambe mai incrociate, il sesso sempre a disposizione e gli occhi bassi. E' il corpo stesso deve imparare ad essere schiavo. Al corpo di O si richiede una pratica di sottomissione così costante da divenire abitudine.

O trova la sua felicità proprio in questo progressivo e totale annullamento della sua volontà nel quale essa rinuncia alla propria libertà lasciando che sia un uomo a detenerla come una sorta di vera e propria proprietà personale.

In Histoire d'O, se qualcosa sconvolge non sono le marchiature a fuoco o il sesso multiplo ma questo rapporto di dipendenza totale in cui O si getta senza alcuna protezione per se stessa. Ciò che sembra molto più inaccettabile del sesso è l'amore come dipendenza, lo schema stesso dell'amore femminile di O.

"...ma io ti amo" aggiunse O. "Ti amo, non scordarlo mai..." [...] Ah... come avrebbe potuto scordarlo? Lui era la mano che le bendava gli occhi, la frusta del valletto Pierre, lui era la catena sovrastante il suo letto, lo sconosciuto che le mordeva il grembo, e tutte le voci che le impartivano ordini erano la sua voce. [...] O ascoltava e tremava di felicità perchè lo amava.

Pauline Rèage, Paris 1954

 
 
 

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Post n°73 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da alphabethaa

Meno so... meglio sto

 
 
 

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Post n°70 pubblicato il 19 Gennaio 2012 da alphabethaa

 
 
 

Dalla "A" alla "Z" Parole...Parole...Parole

Post n°69 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da alphabethaa

 

...et voilà

Merci à tous...

***

"La festa migliore è quella che finisce prima"  (Jane Austen)

 
 
 

"Z" Zen

Post n°68 pubblicato il 03 Gennaio 2012 da alphabethaa

 

Da mente a mente... Da cuore a cuore... Da corpo a corpo...

Chi siamo? Conoscere se stessi attraverso chi troviamo sulla nostra strada... attraverso le sofferenze e gli errori che facciamo davanti a chi ci troviamo di fronte... E' così difficile conoscere se stessi, e spesso si ha la presunzione di conoscere gli altri gettando opinioni e dando giudizi... o meglio i pregiudizi. Conoscere se stessi rende meno difficile la convivenza con gli altri e l'orientamento nel mondo. Solo chi si conosce è padrone di sè stesso.

Conosco me stessa (at)traverso chi mi mette in questione... (at)traverso chi mi nega. A volte... nel silenzio della notte dedico un pensiero affettuoso a tutte le persone che a un certo punto si sono allontanate da me. Le persone con cui avrei potuto avere un rapporto diverso, e con le quali, invece, per qualche ragione non è andata bene. In questo mondo, a causa delle circostanze in cui li ho incontrati, tra me e loro le cose non hanno funzionato in nessun modo. Ma sento, ne sono certa, che da qualche parte, in un mondo profondo e lontano...

C’è un tempo giusto per andarsene dalla vita di una persona anche quando non si ha un posto dove andare…

"A volte le cose sono proprio come sembrano, ecco tutto"  (Charles Bukowski)

 
 
 

2012

Post n°67 pubblicato il 28 Dicembre 2011 da alphabethaa

 

 
 
 

"Z" Zivago

Post n°66 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da alphabethaa

 

Boris Pasternak

Juri Zivago e Lara. Un amore impossibile... Il desiderio di fuga dal mondo destinato a rimanere irrealizzato... La guerra... L'apocalisse... La fatalità... La morte...

[...] Ci sono due tipi di uomini, solo due. Quel giovane è del tipo raro. Egli è nobile, ed è puro. E' il tipo d'uomo che il mondo finge di ammirare ma che in realtà disprezza, è il tipo d'uomo che genera sgomento e infelicità, specialmente nelle donne. Capisci? [...] E c'è l'altro tipo: non è idealista, non è puro ma è vivo.

 [...] "Lara", mormorava, e chiudendo gli occhi rivedeva fra le braccia la testa di lei addormentata, con le ciglia chiuse, ignara, che qualcuno insonne la guardasse da ore ininterrottamente. Il casco dei suoi capelli sparsi in disordine sul cuscino, col fumo della loro bellezza, gli bruciava gli occhi e penetrava nell'anima...

[...] Juri si guardava in giro e vedeva le stesse cose che prima avevano colpito lo squardo di Lara... "Una candella ardeva sul tavolo. Una candella ardeva..." sussurò fra sè. Era il nascere di qualcosa di confuso, di ancora informe. Forse il seguito sarebbe venuto da sè, senza sforzo. Ma non venne...

Sognò [...] Da un capo all'altro dell'appartamento, tutta indaffarata, si muoveva rapida e silenziosa Lara, con addosso la vestaglia da mattina infilata in fretta, e lui la seguiva alle calcagna, importuno, cercando con insistenza di mettere in chiaro qualcosa in modo insulso e a sproposito, mentre lei non aveva nemmeno un minuto da dedicargli, e alle sue spiegazioni rispondeva continuando a muoversi e limitandosi a volgere il capo dalla sua parte, con silenziosi sguardi perplessi e scoppi innocenti della sua incantevole risata argentina, unici tratti di intimità ancora rimasti tra loro. E così lontana, fredda e attraente era colei alla quale egli aveva dato tutto, colei che aveva preferito a tutto e a confronto con la quale tutto era inferiore e privo di valore!

Si accorsero allora che solo la vita simile alla vita di chi ci circonda, la vita che si immerge nella vita senza lasciar segno, è vera vita, che la felicità isolata non è felicità. […] Era questo che amareggiava più di ogni cosa.

"Addio, Lara" [...] mormora piangendo, quando vede la slitta che si allontana e scompare all'orizzonte... "addio amore mio, mia eterna gioia infinita".

"Sarebbe stato bello incontrarci prima... Anche di un giorno... Sì" [...] disse Lara.

[...] Ora, Juri, prima di tornare alla terra, è esposto in una bara alta. Lara, che è tornata, si solleva sulle punte dei piedi. Lui ha la fronte rimpicciolita come un pugno chiuso; lei non se ne accorge. Sta immobile, senza pensare, senza piangere, "solo coprendo parte del cadavere e dei fiori con tutta se stessa, con la testa, col petto e con le sue braccia, grandi come l'anima" [...]

"Bisogna essere di un'irrimediabile nullità per sostenere un solo ruolo nella vita, per occupare un solo e medesimo posto nella società, per significare sempre la stessa cosa"

"Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, che non hanno mai inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita" 

 
 
 

"Y" YOU

Post n°65 pubblicato il 12 Dicembre 2011 da alphabethaa

 

 

Io so bene che dentro la mia stanza c'è un amico invisibile

Non si rivela con qualche movimento né parla per darmi una conferma

Non c'è bisogno che io gli trovi posto...

E' una cortesia più conveniente l'ospitale intuizione della sua compagnia

La sola libertà che si concede è di essere presente

Né io né lui violiamo con un suono l'integrità di questa muta intesa

 Il mio istinto lo sa riconoscere. Ne sono certa...

You

*****

                       "Niente si sa. Tutto si immagina"   (Fernando Pessoa)

 
 
 

"X" Xeno...Omo...fobia

Post n°64 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da alphabethaa

 

 

Ignoranza... Indifferenza... Preconcetti... Pregiudizi... Paura...

La paura distrugge l'integrità dell'uomo. Non esiste paura finchè l'altro è altro. La paura comincia ad esistere non appena l'altro diventa diverso, cioè pericolosamente prossimo. Diverso... Diverso da chi?

Xenofobia (dal greco xenos: estraneo, insolito e phobos: paura) ossia la paura di ciò che è distinto per natura, razza o specie. E' un sentimento di avversione generica per ciò che è estraneo e insolito che si manifesta in atteggiamenti e azioni di paura, insofferenza e ostilità nel confronti del diverso.

La paura è un sentimento legato all’istinto e, in quanto tale, non razionale. L’uomo tende ad aver paura di tutto quanto possa esistere di diverso. Alla costante ricerca della propria identità, l'uomo ha bisogno di vedere nell'altro un proprio simile. Se ciò non accade, si apre la strada ai sentimenti oscuri e negativi quali la paura e l'odio. Spesso gli eventi si interpretano sulla base dei pregiudizi.

La forma più classica è la xenofobia che conduce nel razzismo, nell'antisemitismo  o nell'omofobia.

Nell'odio non c'è nulla di razionale. Xeno...omo...fobia rende diverso chi nasce uguale.

"La cattiveria umana, che è grande, si compone in gran parte di invidia e di paura"  (André Maurios)  

 
 
 

"W" Wine

Post n°63 pubblicato il 28 Novembre 2011 da alphabethaa

E’ ora di ubriacarsi.
Ubriacatevi, per non essere gli schiavi martirizzati dal tempo.
Ubriacatevi in continuazione, di vino, di poesia, di virtù, come volete.

Il faut ètre toujours ivre.

(Charles Baudelaire)


 

La vita è troppo breve per bere del vino cattivo

 
 
 

"W" WWW World Wide Web...Sentence

Post n°62 pubblicato il 23 Novembre 2011 da alphabethaa

 

 

"Il viaggio termina quando gli innamorati si incontrano"  

(William Shakespeare)

Note:  Ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale.

 
 
 

"W" WWW World Wide Web...Romance

Post n°61 pubblicato il 21 Novembre 2011 da alphabethaa

La magia delle parole... Il fascino del gioco... L'incanto del mistero... L'illusione immaginaria...

Il contatto delle parole... Nient'altro che parole... Le parole non hanno una voce, un volto, un profumo. Questo mondo cliccato astratto e misterioso, al quale è difficile dare un valore... dove non si sa bene che faccia abbia l'autore di quelle parole nè chi ne faccia parte... è come uno specchio dove il mondo esterno è il riflesso del nostro mondo interno che ti sorride se lo guardi sorridendo.

Comunicare con il pensare... L'anonimato facilita il dialogo ma allo stesso tempo procura una sorta di allontanamento da se stessi. Si sceglie la maschera... ovvero un nick, magari quello più originale, un'immagine... e con la libertà di approccio molto improbabile nella vita reale di tutti giorni... lo sguardo si incolla allo specchio a Led e si racconta il sogno come se fosse realtà e la realtà come se fosse un sogno. Un sogno che assume i contorni più reali e concreti.

E' come guardarsi allo specchio e incontare quel volto, incrociare i suoi occhi... Gli sguardi, a forza di osservarsi, diventano complici... Gli occhi della nostra figura autentica si sentono attratti da quelli della nostra figura riflessa che fa parte di quel pianeta dove niente è certo e dove tutto è avvolto da un velo di ambiguità che suscita curiosità di scoprire ciò che non conosciamo.

Il dialogo si approfondisce, nascono le amicizie, le confidenze, la fiducia, la sensazione di specchiarsi nell'altro. A volte subentra complicità, partendo da un gioco innoquo che piano piano si fa più raffinato e intimo, perchè è la mente a volerlo. L'amore ha sempre una proiezione immaginaria, per quanto possiamo crederlo tangibile e reale in un determinato momento.

Se si arriva all'incontro reale, è già storia vecchia di ordinaria realtà... Dèjà vu... Ogni amore quando nasce già muore.

Può bastare un click per attivare e disattivare lo specchio... o per passare oltre.

"L'oggetto desiderato è tanto più perturbante quanto più questo non può mai essere pienamente raggiunto è posseduto"   (Sigmund Freud)

Note:  Ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale.

 
 
 

"V" Vivaldi

Post n°60 pubblicato il 18 Novembre 2011 da alphabethaa

Estate Presto

 
 
 
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