Creato da galatolomariuccia il 02/05/2008 |
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Messaggi di Marzo 2014
C’era una volta una casetta bianca circondata da un giardino , che in primavera si riempiva di mille fiori colorati . Il farfallo Dudù, si posò un giorno sul recinto del giardino e pettinandosi esclamò. “Oh ,finalmente ho trovato un giardino come dico io,con fiorelline degne della mia bellezza, chissà se riuscirò a maritarmi con una di loro!” . I fiorellini, incantati dalle sinuose forme del farfallone ed emozionati per le sue dichiarazioni, iniziarono a corteggiarlo cercando di ammaliarlo con i propri colori. Dudù iniziò la sua ricerca adagiandosi sui petali della margherita; la guardò ben bene e domandò: “ Cara amica mia, dimmi cosa potresti offrire ad un farfallo bello come me?”. La margheritina ,intimidita chiuse un po' i petali sul viso ,poi prese fiato e rispose aprendo arditamente i petali: “Caro Dudù, io potrei darti tutta la semplicità e purezza possibile, e sono qualità che oggi giorno non si trovano facilmente!”. Dudù si fermò a pensare qualche istante, ma poi fu catturato dalle eleganti movenze della signorina Girasole, vanitosa assai e sempre impegnata nella ricerca del sole, e si allontanò lasciando la povera margherita senza una risposta. “Oh signorina Girasole”, disse Dudù, “il tuo colore giallo mi abbaglia tanto è luminoso”. “Grazie caro Dudù”, rispose la signorina Girasole, “io sono il fiore che porta allegria e gioia sotto i raggi del sole; potremmo divertirci molto insieme. Perché non rimani con me?”. Dudù , non sentendosi ancora pronto per prendere una decisione, riprese a svolazzare per il giardino lasciando anche il girasole senza una risposta. Mentre volava in qua e là, Dudù pensò tra sé e sé: “Sarà difficile trovare un fiore con cui trascorrere il resto della mia vita. Ancora non ne ho visto uno degno della mia bellezza”. Mentre era assorto nei suoi pensieri, Dudù sentì un vocina sottile. Era la Gerbera, che lo invitava a posarsi sui suoi petali delicati. “ Oh caro Dudù”, disse la gerberina, “con me passeresti proprio una bella vecchiaia, perché io ti darò amore e tenerezza”. Dudù, quasi infastidito dall’insistenza del fiorellino rispose cercando di mantenere un tono gentile: “Cara Gerberì, sei molto gentile, ma temo proprio di essermi sbagliato. In questi giardino proprio non c'è un fiore degno di me .I colori delle mie ali sono troppo sgargianti per potersi sposare con quelli di voi piccoli fiori comuni. Io ho bisogno di un fiore raro, di quelli di cui si legge sui libri di fiabe di quelli che col loro profumo e i loro colori fanno perdere il senno se gli si passa vicino. Ecco, con un fiore a quel modo , io potrei perdere la testa e potrei anche ,anche,anche sposarmi!”. Anche se ferita nell’orgoglio dalle parole di Dudù, Gerberina azzardò un suggerimento al farfallone vanitoso. “ Se non trovi tra di noi l'amore della tua vita,dovresti andare da Orchidea”, gli rispose un po' delusa “Penso che lei sia la più bella di tutte, è come un arcobaleno dopo un acquazzone d'estate,fresca e vellutata e sorridente. Si dice inoltre che venga da paesi lontani ricchi di foreste e fiumi. Forse con lei potrai trovare la felicità che cerchi”, concluse la Gerbera. Esaltato dalle parole del fiorellino, Dudù svolazzò alla ricerca di Orchidea e una volta trovata le si avvicinò nel modo più aggraziato di cui fosse capace. Il povero Dudù però non riuscì neppure ad aprir bocca, perché Orchidea, che aveva visto e sentito tutto , lo scacciò . “Vattene via, specie di moscone senz'anima,ho visto come hai trattato le mie sorelle di campo e le tue parole false e piene di presunzione suonano alle mie orecchie come un fastidioso ronzio. Vattene da questo giardino che merita la tua assenza e non tornare mai più”. Dudù, abbattuto da quelle parole,che gli risuonavano nelle orecchie come l'acqua rimbombante delle cascate, rimase sconsolato a svolazzare per il giardino . Alla fine pensò di ritornare da Margherita. “Lei non mi rifiuterà”, pensò Dudù. Ma questa girò la sua corolla dall'altra parte e lo stesso fecero tutti i fiori che aveva cercato di corteggiare. Alla fine della giornata, triste e stanco il farfallone si posò su una ramo e da lì, ammirando la distesa di fiorellini addormentati, pensò: “ Che sciocco che sono, con il mio atteggiamento da superfarfallone ho avuto tante possibilità ma le ho sciupate tutte e perché? per la sola presunzione di ottenere di più. E adesso cosa mi rimane se nessuna di loro non mi vuol nemmeno parlare, nulla,dovrò essere più modesto ! In fin dei conti nessuno è più bello dell'altro,la vera bellezza è dentro ,nel cuore ! E se ne volò speranzoso ,alla ricerca di una compagna, che gli volesse bene.
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UBUNTU Un antropologo propose un gioco ad alcuni bambini di una tribù africana. Mise un cesto di frutta vicino ad un albero e disse ai bambini che chi sarebbe arrivato prima avrebbe vinto tutta la frutta. Quando gli fu dato il segnale per partire, tutti i bambini si presero per mano e si misero a correre insieme, dopodiché, una volta preso il cesto, si sedettero e si godettero insieme il premio. Quando fu chiesto ai bambini perché avessero voluto correre insieme, visto che uno solo avrebbe potuto prendersi tutta la frutta, risposero “UBUNTU: come potrebbe uno essere felice se tutti gli altri sono tristi?” UBUNTU nella cultura africana sub-sahariana vuol dire: “Io sono perché noi siamo” (Matteo Gracis) |
BraviBimbilandia è l’unico paese al mondo Si bisbigliano nell’orecchio le proposte che devon passare, Figuratevi che la legge sui gelati, “non meno di un chilo”, La legge: ”chi si alza primo è un pidocchio”, Poi uscì, sbadato, per primo il conte Adalberto, col suo cocchio Lui mise subito le mani sul viso dalla vergogna, Ah, quest’altra poi più bella è, la legge: “chi nasce domani diventa re?” Meno male che a Bravibimbilandia
Zia Mariù 2012 |
Un argomento strettamente legato alla luce, sono i colori. Per fare delle buone fotografie è necessario avere almeno una piccola infarinatura. E io cosa sono qui a fare? I colori a seconda della tonalità evocano emozioni differenti. Prova a fare un gioco con tuo figlio, mostragli un colore e chiedigli di indovinarne il significato: Rosso: è il primo colore che i neonati percepiscono, denota un senso di forza e sicurezza. E’ il colore dell’amore e della passione; Blu: è il colore della calma, la pace interiore, l’armonia; Giallo: suggerisce allegria e libertà. Tradizionalmente associato all’oro e alla regalità; Verde: esprime stabilità, forza, tenacia, equilibrio. E’ spesso usato per richiamare la freschezza e la natura; Viola: il colore della trasformazione, della metamorfosi ( colore ottenuto mescolando il rosso e il blu) , del passaggio da uno stato a un altro; Arancione: colore dinamico,, corposo, materiale. Si pensa stimoli l’appetito, per questo motivo è usato spesso nei ristoranti. Ora quello che ti serve sapere è che la luce che normalmente vedi bianca, è in realtà un insieme di onde di diverse lunghezza. Quando queste onde colpiscono una superficie, alcune vengono assorbite e altre vengono riflesse, andando a colpire i recettori del nostro occhio, che registra quella particolare lunghezza, e riesce a vedere i colori. L’argomento è vasto, se vuoi, puoi approfondirlo facendo una ricerca su internet. Detto questo, abbiamo diversi tipi di colori, vediamoli insieme: - i colori primari :( quei colori che non possono essere generati mischiandoli con altri) e sono Il Rosso, il giallo e il blu. - i colori secondari: che si ottengono mischiando i colori primari (Arancione, viola, verde) - i colori terziari: colori che si ottengono mischiando i colori primari con quelli secondari ( arancio giallastro, viola bluastro, verde giallastro etc.) - i colori analoghi: sono colori vicini come tonalità, spesso presenti in natura ( prova a pensare a una foresta in autunno) risultando armoniosi e piacevoli alla vista. - i colori complementari: immaginado una ruota di colori, sono quelli che si trovano uno all’opposto dell’altro. Utilizzati in fotografia creano un piacevole contrasto. ( prova a pensare, per esempio, al giallo e il viola) - i colori caldi: I gialli, i rossi gli arancioni, che evocano il fuoco, o il sole. - i colori freddi: tendenzialmente i colori blu e i verdi sono considerati colori freddi. Mentre i colori caldi, hanno la prerogativa di “avanzare” dando l’impressione di venire incontro all’osservatore, i colori freddi sembrano allontanarsi. Per questo motivo, vengono usati spesso, come sfondo. Infine ci sono i colori neutri: il Nero che corrisponde alla completa assenza di luce. Il bianco è la somma di tutti i colori. Quando vengono aggiunti ad un altro colore, lo rendono o più chiaro o più scuro, non ne cambiano la tonalità. Lo so che non ti piacciono queste lezioni tecniche, ma servono, fidati. Per tua somma gioia, ecco la ruota dei colori: Articolo pubblicato su Bravi Bimbi.it |
Era il 21 di marzo di un anno che non so ricordar e per il suo compleanno la fata Gerberina chiese alla regina di esprimere un desiderio come regal: “Vorrei sceglier per ogni fiore un nome ed un colore!” E Gerberina con canzoncine e sogni cominciò a colorare. A Mughetto e Margherita , dono il bianco del gesso e della matita; A Ciclamin del prato un tuffo nel fucsia delicato; A Fresia regalo il giallo, luminoso come il cristallo; polvere di lapislazzulo a Speronella e soffi di rosso a madama Acetosella! Per Viola un pensiero e a Fiordaliso il blu del cielo nascosto in un sorriso! Ma poi un vento sibilante e freddo , si mise a strappar petali e foglioline e tante piantine intorno, abbassaron meste le loro testoline. Ma Gerberì , da in cima alla collina, fece arrivar dolce la sua vocina : “Tu forza del creato, puoi scalzare ogni radice, se questo ti rende felice, ogni fiorellino puoi strappare , ma alla primavera ,non puoi impedire di sbocciare!” Zia Mariù 2014
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Una margheritina, bianca e carina, chiese al pittore: togli il pallore, dipingi il prato e fallo tutto colorato! Lui le rispose, svegliando con un tocco di pennello un altro piccolo fiore : sì e userò ogni colore! Il rosa,per l'aurora, verde per tutta l'erbetta e ancora, e il violetto,il giallo,il rosso, in ogni angolo fiorellini e le piume al pettirosso e con il vento, e i profumi , colorerò d'azzurro il cielo ,il mare , i laghi e i fiumi! Zia Mariù 2014 |
Sopra uno scoglio , al buio e sperduto nel mare , un faro assonnato era intento ad osservare le nuvole veloci che non sapevano dove andare. Ma d'un tratto nel cielo scoppiò un gran baccano e tutto s' illuminò. Un lampo color zafferano, colpì un veliero col suo capitano! Al fuoco, al fuoco! cominciò egli ad urlare. Perché le vele e le mutande gli avevan preso a bruciare. Ma con un fischio sonoro, lanciato nel vento, qualcuno fece riunir le nuvole in un solo momento. E al richiamo del faro, le nuvolette si apprestaron ad ubbidire: e giù acqua a non finire! E si spensero le lingue di fuoco, ma s'inzupparono il capitano ,i marinai e anche il cuoco! Con tanta allegria finì il viaggio del grande veliero e del suo equipaggio. Ancora una volta, il solitario padrone del mare, capitano e marinai era stato chiamato ad aiutare . Il faro è amico di tutti, un occhio solitario dalla grande pupilla , che vigila sull'orizzonte come un'altra luna, che nel buio brilla!
Zia Mariù 2014
faro delle Formiche di Grosseto Senti come urla il mare severo mentre intorno tutto è tinto di nero, ma da una luce lontana arriva un raggio, illumina il mare e dà speranza all'equipaggio! Zia Mariù 2014
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Tratto da http://www.monkeyislandsite.it/storiapirateria.html
I Filibustieri erano corsari e pirati che operavano nelle Antille nel XVII e XVIII secolo. Essi stretti in associazioni (filibuste) assalivano e depredavano navi spagnole e francesi nei mari d'America.
I pirati prendevano le loro decisioni in maniera collettiva: non esisteva un leader assoluto, il capitano veniva eletto da tutta la ciurma riunita (dall'ultimo mozzo al timoniere) per effettuare le scelte relative alla conduzione del vascello e il bottino veniva diviso in quote uguali assegnando in certi casi due quote al capitano e una e mezzo al nostromo. La storia della bandiera pirata su Flags-Bandiere dal Mondo Pirati celebri:
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Un papà come ce l'ho io è una grande cosa e lo voglio scrivere anche in prosa! Caro papà ,uno come te in tutto il mondo proprio non c'è, non se ne trova uno migliore dal polo nord all'equatore! Insieme papà proviamo a navigar per tutti i mari, su una nave di corsari. oppure con un razzo sfidiam la fortuna e arriviamo fin sulla luna! Vi garantisco che il mio papà è l'uomo migliore che c'è e assomiglia proprio a me! Zia Mariù 2014 |
Chi è chi salta più in alto di me? ruggì a tutti gli animali il loro re. La belva voleva lucidar dei denti suoi lo smalto, e s'inventò la scusa di un salto! Rispose la pulce : io son piccina, ma faccio salti alti come una ballerina ! E se ne saltò lontano... “Ah ah ah”rispose la rana “mi fai proprio ridere tu, con due salti io arrivo fino nel Perù! E se ne andò... “Quando salto io ,faccio tremar tutta la foresta!” disse l'elefantessa , molto modesta. Io so saltar oltre quel muro,rispose il canguro ! “Oh no no,io so saltar di filata per un miglio” e fuggì anche il coniglio! “Insomma,non c'è nessuno che salti più in alto di me?” ruggì il re. “Una medaglia volevo regalare a chi nella foresta è il più bravo a saltare, ma se nessuno vuole la medaglia la darò a primo animale che... raglia! Zia Mariù 2014
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Ho conosciuto una donna una volta, mi disse che le era stata troppo spesso sbattuta in faccia la porta! Aveva gli occhi di un blu velato, le mani ruvide , il capo spettinato. Non ti scoraggiare amica mia: e la feci entrare nell'anima mia. Da quel giorno ha guadagnato il mio cuore lei mi ha arricchito di fede,di pace e di amore. Quella donna è la serenità che ognuna dovrebbe avere insieme ad una famiglia , con la tenerezza e qualche emozionante battito di ciglia.
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Viveva sotto l'ombrello di una vecchia quercia una famigliola di gufi grigi. La mamma si chiamava Gufetta, il babbo Gufotto Gufotti e il piccolino dagli occhi grandi e stralunati si chiamava Gugù. Avevano a disposizione una bella casetta sopra quell' alberone pieno di foglie e rami alti più del cielo.Tutti intorno gli alberi erano più bassi e da lì si dominava davvero il mondo. Gugù era un gufolino molto curioso e la mamma gli si raccomandava sempre di stare attento perché le insidie c'erano, eccome se c'erano, anche se loro stavano molto in alto. Un giorno gufolino birichino cominciò a saltellare tra i rami,ancora non aveva mai provato a volare e faceva un po' di prove allungando le sue alette inesperte tra un ramo ed un altro. Ma da sopra un ramo bagnato fece un capitombolo sopra un altro e cominciò a piangere. La mamma andò a riprenderlo borbottando e sgridandolo che era stato troppo imprudente. Ma il giorno dopo punto a capo. Gugù saltellò sopra il solito ramo bagnato e ...mammina mammina son caduto! E Gufetta con due battiti d'ali se lo riportò nel nido e lo tenne per un po' sotto la sua calda ala. -Non devi esser troppo ambizioso- ,gli disse- porta pazienza ,ce la farai col tempo! - Vero signora Guferoni?- La mamma di altri due gufetti che stavano due alberi più in là. - Oh,si Gufetta ha proprio ragione, anche io coi miei Gufolì e Gufoletta ,ho un bel da fare sa!- Mammina cosa è la pazienza e cosa è il tempo,-chiese Gugù curioso. Ma la mamma chiuse gli occhi e si addormentò lasciandolo con la sua curiosità. Il tempo,il tempo,il tempo,pazienza pazienza,chiedeva Gugù ogni minuto, fino a che la mamma si svegliò con quella cantilena .- Ma come fai con le orecchie! le disse un giovane picchio da qualche ramo più in giù . -Ah,son pulcini e bisogna aver comprensione- E spazientita:- e tu come fai a picchiettar tutto il giorno e non sentir confusione nel cervello!rispose la mamma gufa. E il picchio se ne volò più in là indispettito a martellar un nuovo buco. Gufetto era diventato un batuffolo di piume grigie delizioso e un giorno se ne stava nella penombra quando gli svolazzò vicino una farfallina. - E tu chi sei? - le domandò Io son Lalla la farfalla! - e gli svolazzò sopra al becco curvo. Lui con la zampetta si grattò divertito mentre guardava Lalla allontanarsi e cominciò a ripeter saltellando :farfalla, farfala, farfalla. Il giorno a seguire un nuvolone nero rimase impigliato alla vecchia quercia. Gugù goffamente gli si avvicinò e da curioso come era gli chiese cosa stesse facendo lì fermo.- Ah,piccolo mio- rispose - sono così stanco che mi voglio riposare un po' - e tossì. Ma tossì così forte che gli fece fare un salto il quale lo fece cader di un ramo . La mamma allarmata dai suoi pigolii uscì e quando vide il nuvolone chiamò il vento perché lo spostasse. Il vento Matteo stava riposandosi in fondo alla valle, spaparazzato in mezzo ai ciliegi fioriti e in men che non si dica ,salì la collina e :issa,issa,issaaaa,spostò il nuvolone grasso in mezzo al cielo ,con le altre nuvole pronte per la pioggia. Altri due colpi di tosse forte e giù tante goccioline di acqua allegre e fresche sui prati. Dopo qualche ora ,a notte fonda, Gugù con la sua mamma uscirono dal nido, per fare le prove della vista e dell'udito. E' risaputo da tutti nel bosco che i gufi di notte hanno una vista e l'udito molto sviluppati e per questo tutti gli animaletti stanno molto attenti,specialmente i topolini. Gugù rimase abbagliato dalla palla di cera che illuminava il cielo. Mammina cosa è quella cosa luminosa là ? - E' madama Luna Gugù ,vedrai essa diventerà tua amica! - Ma come faremo a giocare se è lassù,potrò andare a casa sua a trovarla? Domandò felice il gufetto.- No,non ho detto che potrai andare a giocare su da lei,lei ti aiuterà nei tuoi giochi da grande,solo questo! Si era fatto tardi e rientrarono nel nido sbadigliando. Un pomeriggio arrivò mamma Guferoni coi suoi piccoli. Oh signora Gufetta che bella vista che ha lei da qua,un vero paradiso.- Oh si,davvero bello rispose,con mio marito ci siamo impegnati molto e ora ne siamo felici, specialmente per Gugù che sta imparando a volare. Ma oggi anche lei coi suoi piccoli potrà beneficiare di questo incanto- e le due mamme gufo cominciarono ad insegnare ai piccoli a volare. Forza ragazzi,tutti in fila,cominciamo le prove,ma attenzione a come vi fermate! Gugù prese di mira un ramo e viaaaaaa... Oh mammina sto volando, ma non so come girare,mammina aiutoooooooo e badabam contro delle foglie . La mamma gli volò incontro e: su su che non è successo nulla!-lo incoraggiò Gufoletta ,la più piccola del gruppo , stava per prendere il volo quando era rimasta solo sul ramo e vide tra le foglie due occhi verdi e gialli! Se ne accorse anche la sua mamma e cominciò a chiamarla .- Scappa Gufoletta,vola ,vola piccola mia ,è il gatto selvatico,il nostro acerrimo nemico, fuggi,fuggi.E la gufetta prese, con un respirone, tutto il coraggio che non aveva e si lanciò ad occhi chiusi e cadde tra le ali della sua mamma. Il vecchio gatto rimase a bocca asciutta sul ramo ad affilarsi le lunghe unghie. Ah, l'hai scampata bella piccola mia,ma sei stata coraggiosissima! E anche gli altri gufetti le si fecero intorno acclamandola. Evviva evviva Gufoletta! Da quella sera dovettero tutti cambiare alberi. Arrivarono sfiniti sopra un campanile e i piccoli si accoccolarono sotto le ali delle loro mamme. Signora Guferoni,io e il mio piccolo riprenderemo il volo domani mattina presto,per questo la saluto già da ora ,buona fortuna,buona fortuna mamma Gufetta,buona fortuna,noi ci fermeremo qui! E si addormentarono tutti. Verso le sette del mattino mamma e Gugù erano già lontani dal vecchio campanile. - Mammina ho tanta fame - disse Gugù. E si fermarono a fare una bella colazione di grilli freschi in un prato, tra i fiori colorati .- Mammina mi piace questo posto perché non rimaniamo ? chiese il gufetto. - Gugù,stai diventando grande ed è l'ora che tu te la cavi da solo,io ritornerò alla vecchia quercia dal babbo-gli rispose Gugù rimase in silenzio ,per un po' ,poi fece un sospiro si nascose dentro un buco di un albero e si addormentò e nel sonno udì solo:un piccolo schiocco in mezzo agli occhi e ciao piccolo della mamma. Al mattino dopo la mamma se ne era volata via. Per tutto il giorno Gugù,pensò alla sua mamma ,ma al calar della notte allungò le sue belle ali grigie e marroni ,sgranò gli occhi e si lanciò a catturare un topo,il primo della sua vita e pensò:me la caverò! Qualche sera dopo,leggermente illuminato da madama Luna, se ne stava in silenzio con un occhio aperto e uno chiuso,le orecchie tese e ad ogni minimo rumore girava il collo, qui e là. HUUU huuuuhhh, udì.Sgrano gli occhi e attraversò con l'acuta vista il bosco . Quella stessa notte incrociò i due occhioni gialli di Gufina e non si sentì più solo!
Zia Mariù 2014 |
"Oggi è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel denaro, nel potere, nell'emergere con tutti i mezzi, compresa la violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo contrapporre l'educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi crede nella violenza, parlare di pace preventiva a chi vuole la guerra. Dobbiamo imparare a fare le cose difficili, come disse Gianni Rodari in una delle sue ultime poesie: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi."
Cipí è un passerotto un pò birichino che fin dalla nascita dimostra una grande curiosità per il mondo. Dapprima imprudente e sventato, impara a sue spese a essere saggio e ragionevole....
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Se senti cantar gli uccellini dalla mattina alla sera: è arrivata la primavera! Se le coccinelle si confondono coi fiori e le farfalle, vedi tuffarsi nelle corolle tinte di bei colori è arrivata, è arrivata! fin laggiù dove una gatta se ne sta sul ramo accoccolata. Là c'è un ciliegio il cui profumo arriva fino in fondo alla strada, il vento lo porta, pungente, e poi su tutto lo dirada. Al mattino è ancora fresco e i bimbi hanno le guance come la frutta matura, è primavera, la stagione più bella, per ogni creatura! Zia Mariù 2014
illustrazione di Anna Burighel
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PER TUTTI I BAMBINI
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illustrato da Valentina Ravagni :
GONGO il mostro succhiatutto(Edigiò)
"Riuscire a trarre gioia dalla gioia altrui, ecco il segreto della felicità !"
(G.Bernanos)
La storia del leone che non sapeva scrivere
Giù le mani dai bambini
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Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Paulo Coelho ............................................................................................................................
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride
e ognuno intorno a te pianga.
Tutta la nostra vita dipende dai giorni dell'infanzia. Anche il nostro carattere è frutto di quei giorni lontani.
Quando veniamo al mondo siamo piccole piante delicate, nate sotto il cielo assieme a tante altre creature palpitanti
.... ma se la semina è stata arida e la crescita non ha avuto amore e né cure
allora le piante saranno deboli e incerte. (R.Battaglia)
"Non permettere che qualcuno venga da te e che poi vada via senza essere migliore e più contento."
Vivi con i bambini ed imparerai ad amare.
Così diventerai tu un bambino
e più ancora: un essere umano.
Georg Walter Groddeck
"Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini".
Dante Alighieri
Videofiaba:Un profumo puzzoloso
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