tracce di me...una finestra sul mio mondo... |
o sia ormai arrivata alla perfezione;
solo mi sforzo di correre per conquistarlo,
perchè anch'io sono stata conquistata da Gesù Cristo.
(ATTI 1:8)
ma avrete forza dallo Spirito Santo
che scenderà su di voi
e mi sarete testimoni
fino agli estremi confini della terra
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IL MIO CUGINETTO...
A volte mi domando
perche nessuno parla d'Amore
cosi sorpreso
come se fossi il solo a sentirlo.
Liberando i desideri
il momento che più amo
discende sempre da un Amore.
Con lo stesso suono
e lo stesso volto che si perde
col vento,
in un tempo che non si conta
con i numeri,
perchèil tempo
ha tutto il tempo,
per viverlo.
F.Franco
« Mi chiedo se ho dato tut... | Santa Cena o adorazione ... » |
Inun magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto. Il Signoredel giardino lo amava più di tutti gli altri alberi. Anno dopo anno, ilbambù cresceva e si faceva robusto e bello. Perché il bambù sapeva beneche il Signore lo amava e ne era felice
Un giorno, il Signore si avvicinò al suo amato albero e gli disse: “Caro Bambù, ho bisogno di te.”
Ilmagnifico albero sentì che era venuto il momento per cui era statocreato e disse, con grande gioia: ” Signore, sono pronto. Fa' di mel'uso che vuoi.”.
La voce del Signore era grave: ”Per usarti devo abbatterti!”.
Ilbambù si spaventò: “Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberidel tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore,ma per favore, non abbattermi.
”Mio caro, Bambù”, continuò il Signore, “se non posso abbatterti, non posso usarti.”
Ilgiardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise disoffiare. Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussurrò:“ Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi.”
“Mio caro Bambù”, disse ancora il Signore, “non solo devo abbatterti, ma anche tagliarti i rami e le foglie.”
“Mio Signore, abbi pietà. Distruggi la mia bellezza, ma lasciami i rami e le foglie!”.
“Se non posso tagliarli, non posso usarti”.
Il sole nascose il suo volto, una farfalla inorridita volò via. Tremando, il bambù disse fiocamente: “Signore, tagliali.”
“Miocaro bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti in due estrapparti il cuore. Se non posso fare questo, non posso usarti.”
Il bambù si chinò fino a terra e mormorò: “Signore, spacca e strappa.”
Cosìil Signore del giardino abbatté il bambù, tagliò i rami e le foglie, lospaccò in due e gli estirpò il cuore. Poi lo portò dove sgorgava unafonte di acqua fresca, vicino ai suoi campi che soffrivano per lasiccità. Delicatamente collegò alla sorgente una estremità dell'amatobambù e diresse l'altra verso i campi inariditi. La chiara, fresca,dolce acqua prese a scorrere nel corpo del bambù e raggiunse i campi.Fu piantato il riso e il raccolto fu ottimo.
Così il bambù divenne una grande benedizione, anche se era stato abbattuto e distrutto.
Quandoera un albero stupendo, viveva solo per se stesso e si specchiava nellapropria bellezza. Stroncato, ferito e sfigurato era diventato uncanale, che il Signore usava per rendere fecondo il suo regno.
Noi la chiamiamo “sofferenza”.
Dio la chiama “ho bisogno di te”.
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Per favore ritorna,
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(Alessandro Bono)
TU SEI LA MIA CASA..
Tu sei la mia vita
altro io non ho
Tu sei la mia strada,
la mia verità,
nella tua parola io camminerò
finché avrò respiro
fino a quando Tu vorrai
non avrò paura sai
se Tu sei con me
io ti prego resta con me. (...)
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