Niky & Cris

Finita la visita della Basilica procediamo in direzione della zona archeologica di Teotihuacàn poco fuori l’area urbana. Il sito azteco è dedicato al culto del Sole, della Luna e ai cicli di fertilità. Teotihuacàn ovvero “dove gli uomini diventano Dei” , chiamata così perché l’accesso alla zona sacra era di esclusiva pertinenza  di sacerdoti e governati che, dall’alto delle loro cariche spirituali, si consideravano divinità viventi. La città fu fondata nel 150 a.C.,  nel periodo di massima espansione contava più di 250.000 abitanti e divenne capitale di un impero vastissimo i cui confini andavano dal Texas al Guatemala. Il sole entra ed esce dalle nuvole ma il caldo non scherza affatto, Niky ed io partiamo per le nostra  prima scalata messicana. La vetta della Piramide della Luna è raggiunta e, da sopra, la vista si apre sulla Plaza della Luna e sulla Grande via Sacra. Meravigliosa!  La prospettiva è particolare e grandiosa al tempo stesso, fa apparire la lontana Piramide del Sole livellata a quella della Luna, confondendone le reali dimensioni. Scendiamo quindi e continuiamo l’avventura entrando in edifici circostanti, dove possiamo osservare antichi affreschi raffiguranti il Quetzalcoàtl, ovvero il “grande serpente piumato”,  ancora con i colori originali che variano dal rosso stemperato,al verde chiaro, al giallo ocra.

Proseguiamo  lungo la Grande Via Sacra lasciandoci alle spalle edifici minori e iniziamo la salita della Piramide del Sole. L’impresa è ardua ma una volta arrivati in cima la vista ripaga ampiamente la fatica fatta.  Il panorama è bellissimo e si possono osservare, oltre a tutti gli edifici in pietra, moltissime collinette che celano ancora tutti i loro segreti sotto un fitto strato di vegetazione.Bellissimo!!!

Piramide del Sole

Piramide della Luna

Quetzalcoàtl

Leggenda vuole che il 9 Dicembre 1533 la Vergine apparve, stretta da un mantello con ricami d’oro, all’indio Juan Diego, nel bosco, proprio nel punto dove un tempo sorgeva il tempio azteco della dea Tonantzin, la madre di tutti gli dei. La Madonna gli chiese di costruire una cappella in suo onore, ma il vescovo FrayJuan de Zumàrraga non diede conto alle parole di Juan Diego. La Vergine quindi si mostrò un’altra volta, imprimendo la sua immagine sul mantello bianco dell’indio e dicendogli di raccogliere le rose che crescevano in quel luogo (fino a quel momento la rosa era un fiore che non esisteva in Messico) e di portarle insieme al mantello al vescovo che, finalmente ricreduto, annunciò il miracolo. In seguito fu costruita una cappella in onore della Madonna miracolosa che da allora diventò “Nostra Signora di Guadalupe”, patrona del Messico. Il mantello della Vergine fatto di un tessuto estratto dalla pianta d’agave è conservato tutt’oggi nella nuova Basilica a lei dedicata.

Mantello della Madonna di Guadalupe

Atterriamo a Città del Messico dopo 13 ore di volo e, dopo aver incontrato la nostra guida e conosciuto  i nostri compagni di viaggio, ci godiamo una meritata notte di riposo. L’indomani partiamo per la prima visita della città. Città del Messico è una metropoli che conta più di 22.000.000 di abitati. La gigantesca area urbana ha letteralmente inghiottito le diverse montagne circostanti, trasformando le verdi pianure in un grigio termitaio di cemento. Come ogni grande metropoli mondiale soffre di problematiche di viabilità, di inquinamento e di sicurezza pubblica. Qui hanno sede tutte le istituzioni, qui viene prodotto più del 50% del p.i.l. nazionale è qui ci sono le persone che contano di più nel sistema Messico.

La Piazza della Costituzione, detta Zòcalo, è una grande piazza dove trovano posto la Cattedrale e il Palazzo Nazionale, edifici costruiti con le pietre delle Piramidi delle città precolombiane, letteralmente smontate dai Conquistadores spagnoli. Un giretto per le vie centrali, poi passiamo attraverso qualche quartiere di lusso pieno di ville sfarzose e quindi per le bellissime vie delle officine e dei garage, molto colorate e pittoresche.

Qualche foto e poi via… in direzione della Basilica di Nostra Signora di Guadalupe: la Vergine Patrona del Messico. Il complesso monastico è composto da diverse chiese, piccole cappelle, rigogliosi giardini e dalla moderna Basilica progettata dall’architetto messicano Pedro Ramírez Vázquez, padre tra l’altro anche dello Stadio di calcio Azteca. Dentro la Basilica viene conservato il prezioso mantello della Vergine fatto di ayàte, un tessuto estratto dalla pianta di àgave. Belli, particolari e scenografici sono i lampadari che raffigurano simbolicamente tutto  il continente americano. Nell’area esterna infine si trova un particolare manufatto rappresentante un grande orologio a cucù con statue delle dimensioni umane.

Veduta aerea di Città del Messico

Cattedrale Nostra Signora de Guadalupe

Palazzo delle Belle Arti

Quest’anno la meta delle nostre vacanze estive è stata il Messico. Questo sconfinato stato dell’America Centrale dai paesaggi mozzafiato, che vanno dagli aridi deserti del nord ai popolosi altipiani del centro fino alle giungle tropicali del sud, è un paese multiforme e pieno di contrasti, dove la storia nel corso dei secoli è intervenuta fondendo insieme etnie molto diverse tra loro: tribù precolombiane prima, invasori spagnoli e schiavi africani poi, generando così un moderno popolo di “meticci”, ovvero i messicani di oggi.

Il nostro tour partirà da Città del Messico, proseguendo per San Cristobal de Las Casas in Chiapas, visiterà i siti maya più importanti della regione centrale e passando per la colorata Campéche, arriverà a Mérida e terminerà infine sulle bellissime spiagge caraibiche della Riviera Maya. Siete pronti? Bene amici cari, allora si parte... 

Il nostro viaggio in Asia minore è terminato. Ci siamo fatti sedurre dal fascino orientale di Istanbul, con i suoi suoni, i sui colori e la sua gente. Ci siamo fatti ammaliare dalla bellezza della Cappadocia e dal suo scenario naturale quasi fiabesco. Abbiamo toccato con mano la storia, durante le visite nella antiche Acròpoli.

Questo viaggio ci ha riservato mille e più emozioni che ci porteremo sempre nel cuore.

Inoltre, grazie ad esso, abbiamo conosciuto nuovi amici: Alessandra, Viviana, Carmen e Nuccio e tutti gli altri che salutiamo calorosamente. Ciao belli! Speriamo un giorno di poterci rivedere!