Dirlo con un clic

Parte cinque


Questa mattina ho finalmente deciso di dare ordine alla stesura del mio capolavoro e la smania di leggerlo ogni volta che me lo trovi tra le mani mi porta a rivederlo, correggerlo e pensare se giustamente bisogna eliminare un concetto, un pensiero. Sono figli infatti di un preciso momento, di esatti secondi di una emozione oramai svanita e che, come in un antico maleficio millenario, quasi temi ripassare con il tasto del per paura di svalutazioni letterarie.L’ordine dicevo. Le cose che ho fatto nel corso della mia vita sono molte e sarebbe bello cercare di riviverle, tutti insieme, le migliori o le peggiori, creando nuovamente la stessa situazione, gli stessi momenti, e con precisione mitteleuropea inforcare pollice ed indice e regolare le lancette indietro tante volte, fino a sentire resistenza e dolore dove le nostre dita, appunto, si congiungono. Ed è lo stesso male che provo suonando le Drums…. Un male piacevole, perché vuol dire comunque che l’intensità è giusta e la tensione che esprimi cade lì, sul muscolo della tua mano. Basta essere felici e la mano, spesso, nasconde molte felicità. Coatte. La cosa strana che affiora nella mia mente a distanza di alcuni decenni è stato il ricordo Proustiano relativo ad una piccola macchinina gialla di gomma, tonda, consumata, con i semisassi delle ruote piegati ed incurvati su se stessi a furia di prendere colpi contro i muri, lanciato con la forza di un bambino che proietta la rabbia sulla sagoma di una macchina che mai, comunque, potrà creare incidenti se non di percorso, durante la crescita e lo sviluppo di una figura che rare volte dice si.Ed è proprio quell’odore particolare che raffiora anni dopo, di notte, al lavoro, quando l’ennesimo respiratore viene smontato in decine di pezzi, lavato, sterilizzato, reso puro, asciugato, quasi con paranoica gestione e minuziosità dei particolari, fino al momento legato al concepimento di una nuova unità di vita. La apertura di un kit monouso rappresenta il culmine, il termine di un lavoro, quasi una soddisfazione nel vedere questi due tubi, in entrata e in un uscita, puliti, nuovi, pronti a dare ossigeno e speranza a chi, tabagisticamente, ha speso parte della sua vita tra l’azione di tirare e inglobare cancro.