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CEFALEA DI TIPO TENSIVO...
Post n°262 pubblicato il 01 Marzo 2015 da un_uomonormale
La cefalea di tipo tensivo, distinta in forma episodica e cronica, è certamente la forma più diffusa di cefalea. Il sesso più colpito è in prevalenza quello femminile, con insorgenza solitamente intorno ai 30 anni. L'esordio in età un po' avanzata non è frequente, ma neppure rara. Si calcola un 4 per cento circa dai sessantanni in poi. Clinicamente questa cefalea è caratterizzata da episodi di cefalea che dura da minuti a giorni, con dolore di qualità tipicamente compressivo e costrittivo, con intensità lieve moderata, e variazioni durante la giornata. Tipicamente la localizzazione è bilaterale, in regione frontale-temporale e, oppure, parietale con l'incofondibile descrizione a fascia, o a casco. Il paziente, lo descrive come un senso di oppressione, pesantezza o, al contrario, di leggerezza, localizzato attorno al capo. Il vomito è assente, la nausea, quando presente, è di lieve intensità, e può essere riferita come senso di anoressia. Talvolta viene riferita una forma di fotofobia, e fonofobia( intollerante alla luce e al rumore ). Ai fini di poetr formulare la diagnosi necessita che sia presente un'aumentata dolorabilità dei muscoli pericranici, che si possono dimostrare alla palpazione. Alcuni fattori scatenanti possono essere la tensione nervosa, e lo stress, l'affaticamento mentale, lo sforzo attentivo o di concentrazione in tempi prolungati di posture non corrette, Anche la mancanza di sonno, è un frequente fattore causale. L'approccio terapeutico di questo tipo di cefalea, è particolarmente condizionato dalla diagnosi di episodica o cronica. La sola terapia farmacologica non è sufficiente a ridurre intensità e frequenza degli attacchi e pertanto è opportuno conoscere le possibilità terapeutiche offerte da altre metodiche non farmacologiche, in particolare il biofeedback, il training autogeno. E' importante sottolineare che i pazienti con cefalea tensiva incorrono spesso in un uso eccessivo di analgesici con conseguente possibile insorgenza di cefalea da farmaco: questo è un elemento che ci tengo a sottolineare. Infatti, tale rischio, è particolarmente rilevante nei pazienti con disturbo d'ansia o depressivo che sviluppano una sorta di compulsività nei confronti dei farmaci...al bisogno. Consiglierei di correggere posture scorrette, se fisse e prolungate e alla rieducazione motoria del collo. I farmaci ad attività miorilassante; quali il diazepam, tizanidina, possono alleviare il dolore, sostenuto da contrattura muscolare. E, come detto all'inizio, è importante se trattasi di cefalea tensiva episodica, oppure cronica.
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Inviato da: cassetta2
il 12/08/2020 alle 17:42
Inviato da: allofme00
il 08/05/2016 alle 18:02
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il 22/02/2016 alle 22:37
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il 03/01/2016 alle 21:17
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il 30/08/2015 alle 16:59