Non so voi, ma spesso non sono contento di me stesso. Perchè ? Mi capita, talvolta, di passare in rassegna la mia vita circa il mio comportamento nei confronti degli altri, e ancora oggi, mi accorgo che non raramente assumo reazioni che oso definirli...adolescenziali, per non dire, cristianamente anormali. Per rimanere in tema di giornali, proprio stamane, leggendo il giornale, non ho potuto evitare alcune tristi constatazioni. Lessi un articolo che riferiva un delitto particolarmente turpe che si è consumato in un paesino a pochi chilometri della mia città. Ebbene, la mia reazione è stata subito di condanna verso la persona responsabile dell'atto. Non c'è dubbio che questi eventi fanno orrore. E' normale. E tuttavia quale diritto ho io di condannare il colpevole ? Sono forse deputato e soprattutto in grado di misurare la sua responsabilità ?E non è, d'altronte, molto meschina la mia cosiddetta volontà di giustizia che va ad aggiungere odio a una colpa già di per sè gravissima ?In definitiva, non faccio altro che confondere il male e colui che lo ha commesso, associandolo nella stessa condanna facile e orgogliosa. E questo, vale pure quando mi trovo a discutere e il mio interlocutore mi ferisce, lo considero subito un avversario e mi schiero a priori contro quello che dice.Bene...non considerate vero circa l'articolo che riferiva il delitto, e l'ipotetica discussione.Come si dice ? Ogni riferimento a persona o cose è puramente casuale. Così...per chiaccherare un po'; visto che non so cosa argomentare....