La cefalea di tipo tensivo, distinta in forma episodica e cronica, è certamente la forma più diffusa di cefalea. Il sesso più colpito è in prevalenza quello femminile, con insorgenza solitamente intorno ai 30 anni. L'esordio in età un po' avanzata non è frequente, ma neppure rara. Si calcola un 4 per cento circa dai sessantanni in poi. Clinicamente questa cefalea è caratterizzata da episodi di cefalea che dura da minuti a giorni, con dolore di qualità tipicamente compressivo e costrittivo, con intensità lieve moderata, e variazioni durante la giornata. Tipicamente la localizzazione è bilaterale, in regione frontale-temporale e, oppure, parietale con l'incofondibile descrizione a fascia, o a casco. Il paziente, lo descrive come un senso di oppressione, pesantezza o, al contrario, di leggerezza, localizzato attorno al capo. Il vomito è assente, la nausea, quando presente, è di lieve intensità, e può essere riferita come senso di anoressia. Talvolta viene riferita una forma di fotofobia, e fonofobia( intollerante alla luce e al rumore ).Ai fini di poetr formulare la diagnosi necessita che sia presente un'aumentata dolorabilità dei muscoli pericranici, che si possono dimostrare alla palpazione.Alcuni fattori scatenanti possono essere la tensione nervosa, e lo stress, l'affaticamento mentale, lo sforzo attentivo o di concentrazione in tempi prolungati di posture non corrette, Anche la mancanza di sonno, è un frequente fattore causale.L'approccio terapeutico di questo tipo di cefalea, è particolarmente condizionato dalla diagnosi di episodica o cronica. La sola terapia farmacologica non è sufficiente a ridurre intensità e frequenza degli attacchi e pertanto è opportuno conoscere le possibilità terapeutiche offerte da altre metodiche non farmacologiche, in particolare il biofeedback, il training autogeno. E' importante sottolineare che i pazienti con cefalea tensiva incorrono spesso in un uso eccessivo di analgesici con conseguente possibile insorgenza di cefalea da farmaco: questo è un elemento che ci tengo a sottolineare. Infatti, tale rischio, è particolarmente rilevante nei pazienti con disturbo d'ansia o depressivo che sviluppano una sorta di compulsività nei confronti dei farmaci...al bisogno.Consiglierei di correggere posture scorrette, se fisse e prolungate e alla rieducazione motoria del collo. I farmaci ad attività miorilassante; quali il diazepam, tizanidina, possono alleviare il dolore, sostenuto da contrattura muscolare.E, come detto all'inizio, è importante se trattasi di cefalea tensiva episodica, oppure cronica.