Creato da Kissing_you_love il 19/10/2007

Emozioni

Sensazioni sotto la pelle...che fremono...

 

 

OCEANO MARE

Post n°6 pubblicato il 01 Novembre 2007 da Kissing_you_love
Foto di Kissing_you_love

E' incredibile quanto Alessandro Baricco riesca a farmi emozionare...con ogni suo libro che ho letto ci è riuscito, è un GENIO NELLO SCRIVERE...leggete OCEANO MARE... è stupendo.



...perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro,
quando si parte..


 


 

Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter
averla, tutta quella che c'è,

tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita
quella non voglio perdermela,

io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che
voglio.


 


 

Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se,

per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.

E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano
e di trovare quel fiume

- immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la
leggerezza di una sola parola, addio.

Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque
vita.

E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla
corrente,

si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi
toccare.

Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente
umano.

Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno.

Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio,

in questa terra che non vuole parlare.

Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.



 

...bisogna cercare di capire, lavorando di fantasia,

e dimenticare quel che si sa in modo che l'immaginazione

possa vagabondare libera, correndo lontana dentro le cose fino a vedere
come

l'anima non è sempre un diamante ma alle volte velo di seta,

immagina un velo di seta trasparente, qualunque cosa potrebbe
stracciarlo,

anche uno sguardo..


 


 

Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi.


Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere
quella leggerezza che hanno loro, alle volte.

Sono leggere dentro. Dentro.


 


 

Davvero ci sono momenti in cui l'onnipresente e logica rete delle
sequenze casuali si arrende,

colta di sorpresa dalla vita, e scende in platea, mescolandosi tra il
pubblico,

per lasciare che sul palco, sotto le luci della libertà vertiginosa e
improvvisa,

una mano invisibile peschi nell'infinito grembo del possibile e tra
milioni di cose,

una sola ne lasci accadere.


 

...venivano dai più lontani estremi della vita, questo è stupefacente,

da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo,

e invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile,

e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo,

il primo sguardo e già lo sapevano, questo è il meraviglioso

- questo continuerebbero a raccontare, per sempre, nelle terre di Carewall,

perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi,

mai - lontani abbastanza - per trovarsi - lo erano quei due, lontani più di chiunque altro...

 


 

Succede. Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci
sta a giocarci insieme,

e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede.

Mica per altro che vivere è un mestiere gramo.

Tocca rassegnarsi. Non ha gratitudine, la vita, se capite cosa voglio
dire.


 


 

Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio.

Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi
felicità.

E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme

tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio.

Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe
fatto lei.

E lo ha fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo.


 


 

Poi non è che la vita vada come tu te la immagini.

Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada.

Così... Io non è che volevo essere felice, questo no.

Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi.

Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei
desideri.

Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente:

il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No.

Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera.

Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito.

Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano,
inesorabile:

e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza
farti del male.

E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare,

più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci.


Non si ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare.


Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male

che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.


 


 

Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare
avanti anni a crederci,

non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e
basta.

Si è anzi felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai.


Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran
marchingegno fantastico,

tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì,

senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più
addosso,

ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac.


Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora.

Basta quello.


 


 

La guardò. Ma d'uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo
forte.

Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta.


Qualcosa come due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine- uno
sguardo che non prende ma riceve,

nel silenzio più assoluto della mente, l'unico sguardo che davvero ci
potrebbe salvare

- vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del
sapere

- sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose

quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire-


perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le
cose,

e negli occhi ricevere il mondo - ricevere - senza domande,

perfino senza meraviglia - ricevere -solo- ricevere- negli occhi - il
mondo.


 


 

Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.


 


 

Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle
orme sulla sabbia,

e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai
questa grande spiaggia

e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare
cancella, di notte.

La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno.

E' come se noi non fossimo mai esistiti.

Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è
qui.

Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera.


E' tempo. Tempo che passa. E basta...


 

 

 
 
 

Và dove ti porta il cuore

Post n°3 pubblicato il 20 Ottobre 2007 da Kissing_you_love
Foto di Kissing_you_love

...Ogni volta in
cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste,
ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e
la più importante.

Lottare per un'idea senza
avere un'idea di sé è una delle cose più pericolose che si possano fare.
Ogni
volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro
modo di crescere.

Ricordati che un albero con
molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in
un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento. Radici e
chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra,
solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai
coprirti di fiori e di frutti.
E quando poi davanti a te si apriranno tante
strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e
aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in
cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta
ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla,
alzati e va' dove lui ti porta...

 
 
 

SETA-ALESSANDRO BARICCO

Post n°2 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da Kissing_you_love
Foto di Kissing_you_love

E' un libro che mi è piaciuto molto e ne ho tratta una parte che mi ha colpito in particolar modo...Leggete il libro, ve lo consiglio.

...Lei lo guardò fisso negli occhi.Poi abbassò lo sguardo sulla prima pagina della lettera, carta di riso, inchiostro nero.

-Mio signore amato
Disse
-non aver paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà.
Rimani così, ti voglio guardare, ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi, e accarezzati, ti prego.
Non aprire gli occhi se puoi, e accarezzati, sono così belle le tue mani, le ho sognate tante volte, adesso voglio vederle, mi piace vederle sulla tua pelle, così, ti prego continua, non aprire gli occhi, io sono qui, nessuno ci può vedere e io sono vicina a te, accarezzati signore amato mio, accarezza il tuo sesso, ti prego, piano.

lei si fermò, Continuate, vi prego, lui disse...

è bella la tua mano sul tuo sesso, non smettere, a me piace guardarla e guardarti, signore amato mio, non aprire gli occhi, non ancora, non devi aver paura son vicina a te, mi senti?sono qui, ti posso sfiorare, è seta questa, la senti?è la seta del mio vestito, non aprire gli occhi e avrai la mia pelle,

lei disse, leggeva piano, con una voce da donna bambina,

avrai le mie labbra, quando ti toccherò per la prima volta sarà con le mie labbra, tu non saprai dove, ad un certo punto sentirai il calore delle mie labbra, addosso, non puoi sapere dove se non apri gli occhi, non aprirli, sentirai la mia bocca dove non sai, all'improvviso,

lui ascoltava immobile, dal taschino del completo grigio spuntava un fazzoletto bianco, candido,

forse sarà nei tuoi occhi, appoggerò le mie labbra sulle palpebre e le ciglia, sentirai il calore entrare nella tua testa, e le mie labbra nei tuoi occhi, dentro, o forse sarà sul tuo sesso, appoggerò le mie labbra laggiù, e lo schiuderò scendendo a poco a poco,

lei disse,aveva il capo piegati sui fogli, e una mano a sfiorarsi il collo, lentamente,

lascerò che il tuo sesso socchiuda la mia bocca, entrando tra le mie labbra, e spingendo la mia lingua, la mia saliva scenderà lungo la tua pelle fin nella tua mano, il mio bacio e la tua mano, uno dentro l'altra, sul tuo sesso

lui ascoltava, teneva lo sguardo fisso su una cornice d'argento, vuota, appesa al muro,

finchè alla fine ti bacerò sul cuore, perchè ti voglio, morderò la pelle che batte sul tuo cuore, perchè ti voglio, e con il cuore tra le mie labbra sarai mio, davvero, con la mia bocca nel cuore tu sarai mio, per sempre,se non mi credi apri gli occhi signore amato mio e guardami, sono io, chi potrà mai cancellare questo istante che accade, e questo mio corpo senza più seta, le tue mani che lo toccano, i tuoi occhi che lo guardano,

lei disse, si era chinata verso la lampada, la luce batteva sui fogli e passava attraverso la veste trasparente,

le tue dita nel mio sesso, la tua lingua sulle mie labbra, tu che scivoli sotto di me, prendi i miei fianchi, mi sollevi, mi lasci scivolare sul tuo sesso, piano, chi potrà cancellare questo, tu dentro di me a muoverti adagio, le tue mani sul mio volto, le tue dita nella mia bocca, il piacere nei tuoi occhi, la tua voce, ti muovi adagio ma fino a farmi male, il mio piacere, la mia voce,

lui ascoltava, a un certo punto si fermò a guardarla, la vide, voleva abbassare gli occhi ma non ci riuscì,

il mio corpo sul tuo, la tua schiena che mi solleva, le tue braccia che non mi lasciano andare, i colpi dentro di me, è violenza dolce,vedo i tuoi occhi cercare nei miei, vogliono sapere fino a dove farmi male, fino a dove vuoi, signore amato mio, non c'è fine, non finirà, lo vedi?nessuno potrà cancellare questo istante che accade, per sempre getterai la testa all'indietro, gridando, per sempre chiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza a tenermi stretta, non c'è più tempo per sfuggire e forza per resistere, doveva essere questo istante, e questo istante è, credimi, signore amato mio, questo istante sarà, da adesso in poi, sarà fino alla fine.
Noi non ci vedremo più, signore.
Quel che era per noi, l'abbiamo fatto, e voi lo sapete.
Credetemi: l'abbiamo fatto per sempre. Serbate la vostra vita al riparo da me. E non esitate un attimo, se sarà utile per la vostra felicità, a dimenticare questa donna che ora vi dice, senza rimpianto, addìo.


(Andate a vedere il film, è veramente bello!)

 
 
 

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