Da zer0 a me

仕方がない


Chi legge con abitudine queste pagine conosce la mia affezione per il paese del Sol Levante. Un popolo scosso da una cataclisma mai conosciuto prima che in queste ore affronta momenti di indescrivibile ma composto dolore e di ulteriori trepidazioni.Su molti livelli il mio pensiero e la mia attenzione travalicano gli oceani. Gli amici che vivono lì, molto di quello spirito che vorrei altrettanto vivesse in me, sono in contatto forte, fortissimo. Sento profondamente questo momento di sofferenza, mentre ammiro la determinazione con la quale i giapponesi sanno affrontare questi giorni terribili, prego per loro, impotente, sconsolato nel non sapere fare altro.Forse per questo trovo più difficile la quotidianità della mia vita, mi scuso se la mia capacità di essere presente anche su questo blog diminuisce, nei momenti di sofferenza ho il difetto di chiudermi e trovare più onerose le parole.Un’amica a Kyoto mi invita ad una più breve comunicazione su Skype perché desidera limitare l’uso del computer e risparmiare energia: può servire altrove; anche la splendida città dove vive risparmia corrente spegnendosi prima, come del resto fa anche l’Imperatore, che è lo Spirito della sua nazione.I caratteri che compongono il titolo si pronunciano Shikata ga nai, è una frase che sento ricorrente nei miei contatti con chi vive laggiù, significa che non è possibile fare niente, sottintende però che l’unica opzione possibile è continuare verso la vita. La vita che nei prossimi giorni in Giappone sboccia nei fiori di ciliegio e porta un solo momento, un minuscolo infinito, di effimera bellezza che consola, anche dal dolore atroce della tragedia: la bellezza è l’unico antidoto contro la disperazione.Propongo questa canzone, il cui titolo: Un giorno sarai vento, rimanda ad una tradizione del distretto di Amami dove i corpi dei defunti vengono esposti all’aria perché diventino vento, quel vento divino che anche i miei due bastoncini di incenso nel tokonoma pregano, affinché protegga ancora una volta  il Giappone ed il suo popolo, ancora vivo e indomito, che sublima le sue lacrime nei petali del fiore di ciliegio.Hajime Chitose - Itsuka kaze ni naru hi