Da zer0 a me

Camminando con te


Ci pensavo forte ieri sera, quando mi hai visto uscire per la solita passeggiata, quella per raggiungere il minimo dei passi da fare ogni giorno, con un sorriso mi hai detto: vengo con te. Così siamo usciti in faccia a quel tramonto di fuoco, con nuvole nere prodromo di una pioggia pronta a venire, ed il vento nervoso per l'attesa dell'acqua che con impazienza scuoteva le foglie.Riflettevo sul fatto che era un anniversario, come una pagina che conclude un capitolo per iniziare subito il prossimo: l’anniversario di quel giorno, altrettanto minacciato di pioggia, nel quale con un sorriso d’oro m’hai detto sì, davanti a una folla numerosa.Hai ragione certo, le date sono io quello che le tiene a mente, sono fatte di numeri e quindi toccano a me, so anche che prima o poi mi chiederai quanti sono gli anni che ci vedono sposati ed ancora di più quelli da quando stiamo assieme; poi ancora ti meraviglierai dicendo che è un numero grosso, come se di questi numeri ne esistesse qualcuno davvero piccolo.Intanto mentre passeggiamo andando a vedere le nuove case costruite vicino ci teniamo per mano, un gesto così bello e così naturale: una mano grossa e ruvida che avvolge la tua più piccola, perché non senta freddo. In fondo volersi bene tutta una vita è sapersi tenere per mano, in modo che quando il ritmo dei passi è diverso l’altro lo senta subito e possa adeguarsi, in un contatto fatto di pelle e di voglia di guardare assieme cosa ci aspetta dietro l’angolo.Bhe io lo so che tu non vieni qui a leggere queste parole, che forse avrei dovuto dirtele direttamente, prometto che lo farò; avevo questo desiderio di dirti sì ancora una volta, ancora di fronte agli amici che magari sorridono e pensano che anche per loro amarsi tutta una vita è così: una cosa semplice come tenersi per mano, con il vento che cala, la pioggia che arriva ma passerà e domani, con molta speranza, sarà ancora una giornata calda di sole, calda di te.