Da zer0 a me

Inferno e Paradiso?


Molti anni fa il mio maestro Zen mi ha illuminato raccontandomi del Sogno di tutta una vita. È un desiderio impermanente, e come tale apparentemente contrario ai precetti di questa filosofia, da coltivare nell’angolo nascosto nel cuore senza impazienza. Se custodito correttamente regala un senso di calore ed una direzione al procedere imperturbabile verso il futuro, è quindi uno sprone a migliorarsi e perseguire un obbiettivo, utilizzando proprio un soggetto da evitare come il desiderio per dimostrare autocontrollo, disciplina ed assieme indulgenza per la nostra natura umana. Il problema nel distinguere il Sogno di tutta una vita è che si deve cercare di realizzarlo il più tardi possibile, altrimenti sarà difficile poi trovare qualcosa di altrettanto bello e desiderabile che aiuti a porre i passi in sequenza e mantenere diritto il cammino.Il Sogno di tutta una vita non richiede di essere protetto col segreto e io da tempo non faccio mistero che sarebbe per me un viaggio in Giappone.Pareva comunque, stante la spinta motrice di mia moglie instancabile divoratrice di paesaggi, che fosse finalmente giunto il tempo fatidico: giusto verso le festività di Pasqua avevamo acquistato i biglietti per il Sol Levante, un viaggio breve dedicato interamente alla zona di Kyoto: i primi passi sulla Terra degli dei.C’è da dire con molta onestà che a parenti ed amici dichiaravo candidamente di non essere ancora pronto e perfino poco degno: scarsa la mia conoscenza della lingua, scarsa quella delle tradizioni, ma forte la probabilità che, trovando l’oggetto dei miei desideri, nascesse il desiderio di stanziare a lungo, molto a lungo, in quei luoghi immaginati con grandi aspettative.Con saggia provvidenza dovrò allenare ancora per il tempo necessario la pazienza, nel Nord Est del paese, proprio nell’imminenza della Pasqua, si è scatenato l’inferno, e io non me la sono sentita di sottoporre al rischio di gravi disagi tutta la famiglia, per una mia voglia che rischiava anche lei una reazione a catena fuori controllo. Così i biglietti delle vacanze di Pasqua hanno preso altra destinazione ed a fine mese sarò in un paradiso per velisti: le Seychelles.In quel intricato paradosso che sono io, se fosse davvero paradiso, dovrebbe cancellare dal pensiero quel desiderio mai sopito rivolto all’inferno, ma ancora così non è. Ringraziando la vita per la troppa generosità rischio quindi di partire per annusare l’aria carica dei profumi di spezie e di mango cercando al suo posto l’aroma impercettibile dei fiori di ciliegio.Godspeed!Addio fiorito Asil dalla Madama Butterfly