Da zer0 a me

Wave Goodbye


Don't sail out farther than you can row back(Old sailor’s Talk)
Giusto un anno fa il mio cardiologo, valente velista e regatante esperto, dopo una serie di esami accurati per dare la caccia ad un malessere preoccupante, mi chiedeva come mai non avessi avuto crisi del genere negli anni passati e dove mi trovassi nello stesso periodo. Così candidamente confessavo di essere rimasto per la prima volta nella città natia invece di prendere il mare come invita l’Estate. Al posto di misteriose compresse variamente colorate il clinico mi ha pertanto prescritto vela e vento, ed io, che rispetto sempre i dettami medici, l’ho preso in parola e mi accingo a decollare, prima, per salpare, poi. Destinazione 4 gradi e 40 primi Sud 55 gradi e 28 primi Est, dove non ho mai posto la prora tanto lontano da casa. In fondo la casa non sono i mattoni, piuttosto gli affetti e quelli vengono con me in questa avventura tropicale, anzi no, equatoriale, di quelle da osare almeno una volta nella vita.Per gli altri affetti, quelli che lega un filo lungo come chilometri, ma tenace come intensità, lascio questo saluto con la mano, in inglese si dice fare onda col saluto ed io trovo che sia una visione bellissima: la mano che oscilla al ritmo del mare e promette ritorno, promette custodia dei buoni pensieri benevolenti ed un legame che non si interrompe, anzi, di quelli che la distanza rafforza perchè ne fa comprendere l'importanza.A tutti di cuore Buon Vento e Arrivederci,Godspeed.Mike Schmid - Wave Goodbye