Da zer0 a me

Preludio di Primavera


Ma nel mio cuore c’eracome un fuoco ardente,trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo,ma non potevo. (Geremia 20, 9)
Prima di uscire in mare passo sempre dalla spiaggia dove la rena incontra il cemento della palata, la voglia del contatto con le onde mi spinge a non essere puntuale, perché anche arrivare troppo presto è mancanza di diligenza e io indulgo spesso in questo peccato. Prima di sentire l’acqua sotto ai piedi mi piace vederne da terra la sua superficie instabile, ragionare sul vento e sul racconto delle nuvole dentro le quali leggere l’evoluzione del tempo è un momento di deserto di fronte all’acqua.Durante i miei viaggi ho imparato una tradizione  ucraina, prima di una partenza ci si ferma tutti assieme in silenzio per qualche minuto, magari tenendosi per mano, si incasellano ricordi  riempiendo la valigia di una visione di casa che accompagnerà fino al ritorno: l’ho trovato un bellissimo modo di partire così l’ho fatto anche mio. Il mare è libero non ha confini, non ha colori propri, non così la spiaggia che è terra e possiede bandiera. Sulla spiaggia di Rimini si accatasta legna per la notte dell’equilibrio primaverile, quella festa antichissima che sento così profonda dentro di me, perché non è lei ad appartenermi, ma sono io ad appartenere a lei, che mi vuole e sempre mi prende. In ogni dove domenica notte si accenderanno i fuochi, le fogheracce, uno anche qui, davanti al mare, il più grande di tutti, per ricordare che questo borgo di Romagna possiede il dono prezioso di essere bagnato dalle onde salate. Adesso è ora di salpare, portando questo fuoco nel cuore, come un faro che illumina la via per tornare a casa, aspettando di sentire l’odore della legna che brucia: l’odore della Primavera. Acqua e fuoco di Mariella Nava