Da zer0 a me

Il Dono del Tengu


 
Caro Alberto,stringo tra le mani questo regalo, fragrante come petalo di ciliegio, soave come i glicini dopo il cammino del giorno e di questo ti ringrazio molto.Ho letto più volte questa tua prima fatica letteraria, trovandola intensa, ed assieme delicata, profondissima nel raccontare il Giappone che amiamo tanto, non solo nel dettaglio degli eventi storici, ma con il respiro dell’anima nipponica, fatta di sentimenti coperti al dialogo e maturati nel cuore come i fiori più belli di una serra o di un giardino proibito.
È un incanto di armonia questo succedersi di visioni, tra il romanzo e la favola, pervade sempre quel senso di Yugen, dove il mistero delle cose, la sua malia, percuote la mia sensibilità regalando meraviglia e stupore nello svolgersi della trama della storia.Ancora più vibrante è il senso di Aware, per come sai svelare quel mistero evidente: che il tempo non esiste, non possiede un vettore orientato, ma spesso, soprattutto negli affetti e nelle emozioni, torna sui suoi passi, migliorando il dettaglio, addirittura nei momenti più belli, fissandosi per sempre: unica vera permanenza, proprio come insegnava il Buddha.È davvero una favola bellissima, intinta nel Kokoro struggente del Paese degli Dei, eppure piena di te e della tua sensibilità: è un racconto incantato che insegna il senso più bello e più samurai dell’amore e della dedizione, oltre la barriera del tempo e del dovere: nel vento.Ho l’abitudine, da quando è nato questo blog, di accompagnare le parole con la musica; accosto sempre a questi pensieri una canzone, in questo caso dopo qualche attimo di esitazione tra sonorità orientali e successi evergreen, ho preferito viceversa questa melodia, semplice nella sua armonia e nel suo testo, ma che trovo bellissima per la storia che contiene: quella di un amore durato tutto una vita, ma non interrotto dal superamento della Soglia, solo rinviato, e reso immortale dalla bellezza dell’arte che può essere fatta di note o, come nel tuo caso, di racconto.Ti esorto a continuare a regalare ancora pagine sublimi e foglie nascoste, non solo per il mio egoistico desiderio di gioire del sapore zuccherino di questi frutti di kaki, ma per il bene che ne trae il mondo, conoscendo meglio la policromia della tua anima, che sfuma dal Hinomaru all’iride dell’Arcobaleno.Con un inchino grato e riconoscente, ti ringrazio di questa incantesimo pieno di emozioni ed insieme di molta saggezza tutto da meditare;il tuo amico Max Oh Sweet Lorraine (Fred Stobaugh)