Da zer0 a me

Sogni


Da un immoto fragor di carrïaggiferrei, moventi verso l’infinitotra schiocchi acuti e fremiti selvaggi…un silenzio improvviso. Ero guarito. Era spirato il nembo del mio malein un alito. Un muovere di ciglia;e vidi la mia madre al capezzale:io la guardava senza meraviglia. Libero!… inerte sì, forse, quand’iole mani al petto sciogliere volessi:ma non volevo. Udivasi un frusciosottile, assiduo, quasi di cipressi; quasi d’un fiume che cercasse il mareinesistente, in un immenso piano:io ne seguiva il vano sussurrare,sempre lo stesso, sempre più lontano.("L'ultimo sogno" di Giovanni Pascoli)Jimmi Fontana - Sogni