Da zer0 a me

Ciao, Amico


Tu che mi sei vicina col pensiero mi inviti a parlare di Gianmaria Testa e io volentieri lo faccio: in nome della nostra amicizia, prendilo come viene, ho scritto di getto, certo non ho coccodrilli pronti per i miei autori preferiti.Anche questo splendido artista in fondo era un Amico; lui non mi avrebbe riconosciuto per strada e io… l’ho ascoltato dal vivo non più di tre o forse quattro volte, come sai la memoria non è il mio forte. Eppure frequentava la mia vita con le sue canzoni attente ai sentimenti degli ultimi, con le sue struggenti atmosfere piene di malinconica poesia, quelle liriche che ti ho invitato a scoprire perché questo è uno dei sensi più belli dell’amicizia: condividere le meraviglie della nostra esperienza umana.Anche lui faceva la stessa cosa quando si concedeva al pubblico: regalava le scoperte che illuminavano la sua sensibilità artistica: canzoni o poesie scritte da altre mani che pure attraverso la sua voce trovavano nuova vita, nuovi spazi per essere conosciute e raccontate assieme alle sue creazioni personali, diffuse a tutto tondo: come onde del mare.Nello scegliere un brano cantato da lui sono rimasto parecchio indeciso, molti li conosci già, così ho pensato di ascoltarlo assieme, in una delle sue ultime apparizioni in pubblico, concludere il concerto con una vecchia canzone per di più in inglese: la sua voce, la sua straordinaria capacità di interpretare con semplicità anche un’artista inimitabile come la Dietrich, credo sia il modo migliore per dirgli Addio, che vale poi un arrivederci.Dentro la tasca di un qualunque mattino con la mano, che non veda nessuno, con questa mano ti saluterei.