Da zer0 a me

Una scala per il Paradiso


Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.(Genesi 28,12)
Stairway to Heaven di David Mc CrackenMia figlia sta completando il ripasso per l’orale di maturità, dopo un paio di ore di fisica non regge più, significa che il prossimo anno non si iscriverà ad ingegneria, ma questo lo sapevamo da tempo, del resto frequenta un liceo artistico dove le materie scientifiche rappresentano al massimo una curiosità intellettuale.Ha viceversa superato brillantemente le tre prove scritte precedenti, con quella di indirizzo che prevedeva la progettazione di una scultura dal titolo: Luci ed ombre. Così per rilassare la mente abbiamo parlato di una materia a me poco nota come la scultura contemporanea. Di questa gli elementi più praticati sono comunque quelli a carattere architettonico, ecco perché tra i lavori citati a mia personale meraviglia ho incluso quest’opera di un artista neozelandese: David McCracken, dalla giovinezza così salata di mare.Il titolo è evocativo perché grazie allo studio attento dei materiali, ma soprattutto delle prospettive create con innegabile talento, pare davvero un ponte nato per collegare l’umile terra con la porta dorata del Paradiso, oltre le nuvole.Inevitabile data la mia età collegare questo capolavoro ad un altro musicale dello stesso titolo firmato dai Led Zeppelin, e confrontare quella forma musicale che è il Rock nella sua accezione italiana che piace alla mia giovane come quella di Vasco Rossi nella sua più popolosa performance di sempre, con il Rock dei miei anni verdi.Da questo confronto è nato un discorso sulla profondità dei testi che nell’opera dei Led Zeppelin assume una cripticità notevole, tanto che le interpretazioni spaziano tra una lettura cabalistica attraverso l’interpretazione dei Tarocchi ad altre altrettanto mistiche che toccano figure della Bibbia. Con questo metro è possibile che ogni piccola parte della canzone apra riferimenti allegorie e visioni profonde, che ogni verso sia un sentiero da esplorare con attenzione e curiosità.
Ci siamo fermati sulla seconda strofa che inizia con “There's a sign on the wall but she wants to be sure…” che alla luce del Testo sacro rimanda al quinto capitolo del Libro di Daniele ed alla rappresentazione affascinante di Rembrandt.È grazie alla valentia del pittore olandese che si crea un nuovo punto di unione tra un vecchio cultore del Hard Rock ed una giovane studentessa di arte.La vita è un cerchio senza fine.