Da zer0 a me

Parola turn'indrè


Nescit vox missa reverti(Orazio, Ars poetica: epistola ai Pisoni)
L’Autunno porta intrinseca una lieve malinconia, a volte di fronte all’arrivo freddo della Tramontana, che ha un sapore del tutto invernale, la testa si gira a cercare le immagini del tempo passato, verso il ricordo delle torride bonacce d’Agosto. Oggi mi inviti a questo tema difficile per me da trattare che è il rimorso per azioni compiute o anche solo di parole pronunciate. Credo che, come in altre conversazioni, i nostri accenti siano diversi ed è questa policromia della vita che compone una tavolozza meravigliosa, viviamo forse tonalità diverse, casomai ce ne fosse bisogno ti racconto ancora una volta la mia.Non voglio certo affermare di non avere mai fatto cose sbagliate, pronunciate parole delle quali mi sono pentito, è il senso del rimpianto, però, che mi appartiene poco, forse in modo sconsiderato. Come ho avuto modo di scrivere qui in molte occasioni trovo magnifico il “manifesto” di vita del violinista Jones, quello che dorme sulla collina di fronte al fiume Spoon, lui che conclude il suo epitaffio di libertà e musica con una frase edificante: “Finii coi miei quaranta acri; finii col mio violino sgangherato - una risata rauca, e mille ricordi, ma non un singolo rimpianto”. È un pensiero poetico e ideale, eppure cerco di fare in modo che ogni azione lontana dalla rotta preferita, ogni scarroccio o deviazione volontaria, sia un errore benevolo, del quale essere felice perché alla fino mi ha portato a queste coordinate delle quali non sono scontento e per le quali ringrazio la vita.Mi hanno insegnato e trasmesso la virtù della promessa: è un valore talmente alto e nobile che siede accanto al pensiero di Confucio quando dice: “Se vuoi essere sincero non promettere mai”; l’essere umano è imperfetto e io non costituisco certo eccezione, anzi. Credo però che alla fine contino l’intenzione e la sincerità nelle nostre azioni, anche in quelle che non riescono a mantenere l’espressione perfetta della nostra volontà. Ai miei figli non ho mai nascosto le mie imperfezioni, che si possono chiamare anche difetti, il modello che ho imparato è quello di due genitori umani con le loro luci e le proprie ombre, altrettanto non potevo che mostrare di me, con la speranza che possano credermi quando dico di essere sincero, soprattutto quando non la penso come loro, ma cerco di trasmettere esperienza e sempre, possibilmente sempre, amore.Orazio dice che le parole non tornano indietro, sono come le foglie d’Autunno che non possono risalire sui rami, ma una foglia caduta, o un riccio che su apre una volta a terra indicano semplicemente quel mistero della irrepetibilità della vita, offrono i frutti dolci dell’Autunno  o il nutrimento per l’albero quando il tappeto frusciante con gli umori invernali diventerà humus fertile: a cosa porta il rimpiangere parole spese male o errori commessi, che non sono lezioni necessarie per ritrovare il cammino migliore?L’Estate è conclusa ed è opportuno vivere la stagione presente, col suo vento sferzante al quale negli anni abbiamo trovato il modo di resistere.Namastè :)Elton John & Ray Charles - Sorry seems to be the hardest word