Da zer0 a me

⌐ Odissea (ovvero la non Odissea)


In linguaggio matematico la notazione  ⌐ rappresenta la negazione di una affermazione logica, semplificando fin troppo: un'affermazione vera diventa falsa e viceversa. O meglio, gli elementi che costituiscono il risultato dell'affermazione si invertono. Questa premessa per spiegare con il pensiero all'Odissea, che è stata oggetto della considerazione nelle pagine precedenti, che desidero prendere la rincorsa per voltare pagina dai ricordi e parlare di futuro.Certamente l'Odissea è un viaggio, anzi il viaggio tribolato per antonomasia, un altro tratto caratteristico è che il protagonista, partito con l'idea inziale di tornare a casa, vaga viceversa senza mete precise e previste per il globo terracqueo allora conosciuto, insomma il piccolo Mediterraneo. In questo periplo non ci sono scopi nobili da perseguire, se non il desiderio di rivedere le mura domestiche.Orbene il viaggio del quale oggi vorrei raccontare si pone a mio modo di vedere come una anti Odissea: è un tragitto che allontana da casa, ha tappe precise soggette ai necessari inconvenienti del caso (vedansi alla voce triboli) ed ha un paio di scopi nobili che aiutano a far crescere le coscienze.Mio figlio lavora in una radio (vago riecheggiare di un successo di Venditti, ma lui non è ingegnere), una radio web che si chiama Radio Immaginaria dove gli speaker sono rigorosamente minorenni, motivo per il quale è vista con affetto nelle numerose manifestazioni alle quali partecipa e seguita da molti under 18 su Internet che ascoltano le puntate non solo in italiano prodotte nelle diversi sedi della radio. A chi vede questi giovani virgulti come Millenials, schiavi delle nuove tecnologie, ergastolani virtuali dei socials distaccati dagli eventi della natura e della storia, ammanettati dai brend pubblicitari, vorrei dire che non sono così (mi scuso per gli anglicismi, era per entrare nel "mood" giovanile). I giovani sono da sempre affamati di conoscenza e curiosi di imparare, quelli di oggi non fanno eccezione, anzi con coraggio hanno messo in piedi un progetto che risulta a loro dire "una roba bella ma pazzissima", si tratta di un viaggio per tutta l'Europa dalla sede della radio a Castelguelfo di Bologna fino a Stoccolma per incontrare il movimento di Greta Thunberg e fare conoscenza, lungo le numerose tappe, dei teenager del nostro continente e dei loro pensieri, parlando con tutti di un problema enorme che i giovani hanno compreso essere di importanza capitale: una volta si chiamava cambiamento climatico, ora ha cambiato nome in crisi climatica, a significare che di tempo per trovare un rimedio ne rimane poco. Per non rendere le cose più semplici hanno adottato come veicolo un vecchio Apecar degli anni 70 comprato in Sicilia, rimodulato con marmitta catalitica e carburanti speciali, nonché pannelli solari per le necessità elettriche della redazione radio, che trova spazio nel vano posteriore con microfoni e quanto altrimenti necessario a fare puntata, il tutto per inquinare il meno possibile. Ancora hanno caricato a bordo un presente da consegnare a Stoccolma.Alla velocità limite del mezzo pari a circa 45 km/h si sono avvicendate due squadre di speaker tutti minorenni, guidate (in tutti i sensi) da un piccolo manipolo di "maturi" tra i quali anche mio figlio, che in radio cura la parte tecnica, i montaggi e tutte quelle cose con cavi e wifi che permettono alle voci di animarsi ed abitare nel web.L'Odissea di nome Oltr'Ape è felicemente conclusa, con gli intoppi del caso comprese avarie anche serie al mezzo di locomozione, Stoccolma è stata raggiunta e lì, nel bellissimo parco dell'Ambasciata italiana che si chiama Oak Hill, il dono portato lungo le strade europee è giunto a destinazione. Sono giovani arbusti di quercia messi a dimora nella collina delle querce, una predestinazione, per risarcire il pianeta dell'inquinamento provocato dal motore a combustione dell'Ape.Tempo fa ho scritto della mia meraviglia per i profeti di futuro che trasportano semi oltre il mare, ancora una volta vedo che questi esistono e resistono in cuori giovani che vogliono trovare una soluzione ai guasti da noi procurati al pianeta terra.Così concluso il tragitto, partecipato al venerdì di sciopero scolastico in Svezia ed incontrati movimenti ed autorità, la missione si può definire completa. Non resta che il viaggio di ritorno carico di nuove esperienze, nuove conoscenze delle persone che sono i mattoni veri dell'Europa e rinnovata coscienza dei problemi legati alla crisi climatica, che tutti noi siamo invitati a risolvere con urgenza, assieme a questi cuori giovani e forti come verdi querce che chiedono di crescere su una terra risanata.La canzone di sottofondo è tratta dal film 2002 la seconda Odissea, racconta delle ultime foreste terresti preservate in grandi cupole che vagano nello spazio, il tutto raccontato dalla voce magica di Joan Baez, è un monito attualissimo a prenderci cura del regalo che ci è stato fatto prima che sia troppo tardi, mi pareva anch'essa quanto mai predestinata.C'è speranza :)Joan Baez - Rejoice in the sun