Da zer0 a me

Il Frantoio silenzioso


Jesus Christ Superstar - Ghetsemani In altri anni, in altri tempi, ho dedicato più spazio alle mie meditazioni quaresimali su questo blog. I giorni di oggi sono forse davvero diversi anche in questa mancanza di brusio sociale, per cui il fare deserto richiamato nelle Scritture ha una propensione migliore. Il tempo pare meno convulso e più diradato, i ritmi giornalieri sono cambiati e così le abitudini; eppure allo stesso modo sento di dover approfittare di questo romitaggio per migliorare l'uso della sintesi alla quale sono poco vocato.Quest'anno lascio solo questo post per i pensieri che mi hanno attraversato in tutta la Quaresima, così diversa dalle altre. Lo faccio in corrispondenza dell'anniversario dell'uscita, cinquant'anni fa, di un'opera rock che ha cambiato le mie percezioni delle cose, anche di quelle spirituali.Jesus Christ Superstar è stata una visione rivelatrice di quanto alla mia umanità servisse sentire il racconto di Gesù come qualcosa di attuale, di vivibile e di comprensibile con il limite dei miei sensi, senza luci evocatrici come quelle del profeta Ezechiele, senza folgori e soprattutto la Voce sulla strada di Damasco, come per Saulo di Tarso. In quest'opera così osteggiata all'inizio dalla chiesa cattolica, i tratti dei personaggi sono splendidamente umani, risalta la figura di Giuda che non capisce l'atteggiamento di Gesù padrone di un potere che potrebbe dargli fama e ricchezza. È particolare anche il personaggio di Gesù nel suo vivere la carne umana, contenitore di rabbia, dubbi, incertezze, fragilità.Di questo musical che ai tempi del liceo abbiamo messo in scena, anche se non per intero, mi resta un ricordo prezioso, tra i vari brani il mio preferito si svolge nel Frantoio (così tradotto dall'aramaico Gestemani) è un monologo famoso che Gesù rivolge al Padre, un Padre che ha costruito per lui una strada difficile da percorrere, un Padre che non risponde e non consola nel momento che precede le ore più difficili, cosa che accadrà al termine della propria esistenza terrena anche a molti santi, non ultimo Francesco di Assisi.Anche io, come tanti in queste ore, avrei bisogno di consolazione e di una Voce che dia speranza e conforto ai miei timori, una voce che non riesco ad udire. È necessario comprendere anche per me la necessità di trovare le energie in prima persona, prendendo in mano il mio destino per esplicare i passi che seguiranno, incerti, a volte rabbiosi, ma sostenuti dalla speranza di essere sul giusto cammino, anche quando è un tratturo silenzioso.Auguri di buona Pasqua dalla parte più umana del mio cuore.