Le nubi di tanto in tantoci danno riposomentre guardiamo la luna.(Matsuo Basho)
Non è la prima volta che il passaggio terreno di un artista a me è caro lascia un riflesso di luce su queste pagine. L'ultimo incontro con Ezio Bosso è recente: verso la fine di Gennaio è passato nella mia città come Direttore della sua Europe Philharmonic Orchestra. Incapace ormai di esibirsi come pianista per caso, come amava definirsi, ma ancora poeta della direzione con quella proprietà umanissima di dialogare con i suoi musicisti ed il suo pubblico anche solo con un gesto della bacchetta.Oggi mi sento come quando contemplo la luna, esercizio perfettamente Zen, ed una nuvola scura viene a coprirne i raggi. Si, la luna sta illuminando ancora e certo continuerà a farlo, ma nell'attimo in cui si copre la brezza fresca della sera diventa più fredda e lo sguardo corre a quella luce affievolita, con la preghiera muta che esprime il bisogno di averne ancora ad illuminare i passi altrimenti incerti che temono il buio.Ulteriori parole sarebbero di troppo: torno ad ascoltare la sua musica che, come spiega lui stesso efficacemente, adesso è anche mia, ed ancora di tutti quelli che guardano il cielo notturno dove vive la luna piena di musica.