Da zer0 a me

Sangue Romagnolo Equinozio primaverile 2021


... il paese ove, andando, ci accompagnal’azzurra vision di San Marino:sempre mi torna al cuore il mio paesecui regnarono Guidi e Malatesta,cui tenne pure il Passator cortese,re della strada, re della foresta.(G. Pascoli)
Torna di nuovo Primavera, ci trova di nuovo chiusi in casa in zona rossa con la necessità del tutto romagnola di accendere comunque almeno piccole fogheracce sullo spazio del balcone, assieme ad altri condomini che hanno aderito all’iniziativa, è qualcosa di più di un tricolore appeso alla finestra è il simbolo di una piccola porzione di Italia orgogliosa delle proprie origini e delle tradizioni che si perdono nell’alba della storia, molto prima del contestabile referendum sulla Repubblicadel '46, molto prima del SPQR. In questa festa della Primavera voglio rivendicare un orgoglio tutto romagnolo, popolo cui l’avventura della vita mi ha permesso di appartenere e che si manifesta in un'esuberanza che non rinuncia all’impegno ed al sacrificio, spesso grazie a questi con risultati brillanti.Il primo pensiero è rivolto ad un amico di gioventù, l’ormai celebrato velista Massimiliano, detto Max, Sirena che ha appena concluso la campagna di America’s Cup nelle acque di Auckland, in Nuova Zelanda.L’impresa non ha ottenuto il risultato sperato, quello di portare per la prima volta la “vecchia brocca” in acque italiane, ma ha permesso di far capire al mondo la solidità di una squadra capace di battere americani e inglesi; nell’universo della vela non è poco.Nell’imminenza delle gare di coppa gli ho mandato un saluto chiedendogli come stava e se era felice; nonostante il miliardo di impegni, di conferenze, di briefing e di tante cose necessarie, ha trovato il tempo di scrivermi un po’ di righe e di mandarmi la foto che ho deciso di mettere sul blog, mi fa capire da dove tragga la forza che trasmette a tutto il team, perché u je poc da fè: e rumagnol l’ha bsogn dla su fameja. In questi giorni di Covid è venuto a mancare un musicista che ha altrettanto ha alzato nel mondo il vessillo della Romagna: Raoul Casadei, con la sua musica fatta di allegria e di ritmo, degno erede dello zio pionere, Secondo, e di altri esecutori famosi come il fondatore del Liscio al secolo Carlo Brighi, più noto come Zaclén, i soprannomi in Romagna sono fondamentali,  tant'è che, ancora oggi, i musicisti precedono l’inizio dell’esecuzione con l'esortazione Taca, Zaclèn! (Comincia, Zaclèn!). Raoul ha esportato nel mondo canzoni che raccontano di mare, amore e terra, qual è la Romagna che amo anche io e che spero di aver insegnato ad amare ai miei figli.Così è successo che nella lontana Trondheim (Norvegia), in una spedizione con Radio Immaginaria, non so se per diffondere il verbo o più semplicemente per nostalgia, anche mio figlio si è schiarito la gola per cantare l’inno della Romagna, quel Romagna Mia che anche questa pagina penso debba ospitare.A tutti l’augurio di una felice Primavera.