Da zer0 a me

Haiku


Ci sono cose nel mio presente che ho scoperte da poco, è con l’occhio trasparente di un bambino che le vivo con meraviglia: tra queste la poesia. Messe vicine poesia e matematica non sono molto diverse, cambia solo il linguaggio, che esprime comunque fantasia, voglia di conoscere e anche senso del ritmo, in ogni caso amore per la vita.Per ciascuno esiste la giusta tazza di Thé, la mia forma di poesia preferita è l’Haiku. È una forma espressiva nata in Giappone nel XVI secolo anche se il suo massimo autore, Matsuo Basho, di fatto il capostipite di questo genere poetico, lascerà il proprio segno indelebile nella seconda metà del 1600.L’Haiku ha delle qualità evidenti, è un atto di sintesi che trae dalle cose semplici il senso più profondo della vita, come ha descritto in modo ineccepibile nel post precedente RusselKane. Questa poesia senza rime vive in una gabbia stretta di 17 onji, che tradotti nel nostro alfabeto assomigliano al concetto di sillaba e più precisamente in stanze di 5 – 7 – 5 sillabe; in questo spazio angusto l’autore deve riuscire possibilmente ad inserire alcuni elementi caratteristici.Il Kigo: definisce con una parola o una figura la stagione o un periodo specifico ed introduce direttamente al contatto con la natura;Il Wabi: l'essenzialità delle cose, la mancanza di orpelli e superfetazioni che permette di percepire la radice prima e più importante di un soggetto;Il Sabi: è il distacco, la pace calma, la quiete dei sentimenti più accesi che permette di gustare con delicatezza l'oggetto contemplatoL’Aware: il ricordo, la nostalgia, la percezione che tutto passa e cambia con il tempo, le cose sono impermanenti e il nostro attaccamento a queste porta struggimento.Lo Yugen: il mistero delle cose, la percussione della bellezza sulla nostra sensibilità. È la meraviglia e lo stupore, quel senso di magia che la natura risveglia nel nostro animo.Tutto questo in sole 17 sillabe: si capisce che ci vuole un grande artista per raggiungere risultati di eccezione. Nella figura più sopra scritto in caratteri antichi (i kanji) uno dei più famosi Haiku di Basho che dice:Furuike ya, Kawazu tobikomu, Mizu no otoAntico stagno - Una rana si tuffa - Il suono d’acqua  Grandi autori occidentali si sono dedicati a questa forma poetica, Keruack e lo stesso Montanelli. Un’amica mi sollecita ad aggiungere uno dei miei tentativi maldestri di partecipare; dopo Basho è veramente una foglia d’ortica vicino a una margherita, ma per lei… Nubi d’Autunnorovesciale e sonobarche sul mare