Da zer0 a me

Post N° 65


Van Gogh - Mangiatori di PatateLa vita della mia famiglia è regolata dai ritmi scolastici, ragione per la quale il momento migliore per stare assieme risulta quello della sera. La sera inizia con la cena, il momento in cui la tavola unisce i nostri affetti ed un rito di famiglia prevede, prima di affondare le forchette, un ringraziamento alla vita. Da lì partiamo per raccontarci la giornata e sentire forte il senso di unione.Ringraziando la vita penso spesso alla meravigliosa poesia che Violeta Parra, poetessa, cantante e pittrice cilena scrisse poco prima di decidere di porre fine ai suoi giorni. Eppure non è un canto disperato, ma un canto di meraviglia, come di meraviglia è il canto di Francesco d’Assisi, anche questo scritto al tramonto della propria esistenza, che io leggo con molta similitudine.Propongo qui la versione musicale interpretata dall’autrice ed una traduzione comparata del testo.Gracias a la vida, que me ha dado tantoMe dió dos luceros, que cuando los abroPerfecto distingo, lo negro del blancoY en el alto cielo, su fondo estrelladoY en las multitudes, el hombre que yo amoGracias a la vida, que me ha dado tantoMe ha dado el oído, que en todo su anchoGraba noche y día, grillos y canariosMartillos, turbinas, ladridos, chubascosY la voz tan tierna de mi bien amadoGracias a la vida, que me ha dado tantoMe ha dado el sonido y el abecedarioCon él las palabras que pienso y declaroMadre, amigo, hermano y luz alumbrandoLa ruta del alma del que estoy amandoGracias a la vida, que me ha dado tantoMe ha dado la marcha, de mis pies cansadosCon ellos anduve, ciudades y charcosPlayas y desiertos, montañas y llanosY la casa tuya, tu calle y tu patioGracias a la vida, que me ha dado tantoMe dió el corazón, que agita su marcoCuando miro el fruto, del cerebro humanoCuando miro el bueno tan lejos del maloCuando miro el fondo de tus ojos clarosGracias a la vida, que me ha dado tantoMe ha dado la risa, y me ha dado el llantoAsí yo distingo, dicha de quebrantoLos dos materiales que forman mi cantoY el canto de ustedes que es el mismo cantoY el canto de todos que es mi propio cantoGracias a la vida, que me ha dado tanto. Grazie alla vita, che mi ha dato tanto,mi ha dato due occhi che quando li aprodistinguo nitidamente il nero dal bianco,e nell'alto cielo il suo sfondo stellatoe nella folla l'uomo che io amo.Grazie alla vita, che mi ha dato tanto,mi ha dato l'udito che in tutta la sua aperturaregistra notte e giorno grilli e canarini,martelli, turbine, latrati, burraschee la voce tanto tenera del mio amato.Grazie alla vita, che mi ha dato tanto,mi ha dato il suono e l'abbecedario.Con esso le parole che penso e dico:madre, amico, fratello e la luce che illuminala rotta dell'anima di chi sto amando.Grazie alla vita, che mi ha dato tanto,mi ha dato la marcia dei miei piedi stanchi.Con essi ho percorso città e pozzanghere,spiagge e deserti, montagne e pianuree la casa tua, la tua strada, il cortile.Grazie alla vita, che mi ha dato tanto,mi ha dato il cuore che agita il suo involucro,quando guardo il frutto del cervello umano,quando guardo il bene così lontano dal male,quando guardo il fondo dei tuoi occhi chiari.Grazie alla vita, che mi ha dato tanto,mi ha dato il riso, e mi ha dato il pianto.Così io distinguo gioia e dolore,i due materiali che formano il mio cantoe il canto degli altri che è lo stesso cantoe il canto di tutti che è il mio proprio canto.Grazie alla vita, che mi ha dato tanto.