Una lettera molto bella mi invita a questa riflessione, dove penso alla grande famiglia del mondo nella quale vivono persone molto sagge ed altre che elaborano le idee in modo diverso, così diverso da fare paura.
Non so bene come definirli: matti, psicopatici, malati di mente… persone, prima di tutto, che in ogni caso soffrono e chiedono in modo alterato un aiuto.Emarginare è sempre la risposta più facile, limita il dover pensare, fa sentire meglio, impedisce di dover entrare in contatto con il disagio della sofferenza, di confrontarsi.In molte culture primitive la follia è il segno di un contatto diretto con uno spirito superiore, la possibilità di rompere gli schemi logici e di creare un ponte tra la razionalità umana e il divino altrimenti incomprensibile.Nella società moderna sono persone improduttive, poco omologabili e quindi scomode, che vengono celebrate più dalla sensibilità degli artisti, e sono veramente tanti a dare loro le parole che non sanno pronunciare, che considerate dal resto della società.Oggi il mio pensiero è per loro con questa poesia (cantata anche da
De Andrè) ed una canzone di Don Backy, pensando anche ad altri autori come
De Gregori,
Cristicchi, la lista è lunghissima. FRANK DRUMMER (Antologia di Spoon River)Out of a cell into his darkened space - Da una cella a questo spazio scurothe end at twenty-five! la fine a venticinque anni! My tongue aould not speak La mia lingua non sapeva pronunciarewhat stirred within me, ciò che si agitava dentro di me,and the village thought me a fool. e il villaggio mi prese per matto.Yet at the start there was a clear vision, Eppure all'inizio c'era una visione chiara,a high and urgent purpose in my soul uno scopo alto ed urgente nella mia animaWhich drove me on trying to memorize che mi spingeva a cercare di imparare a memoriathe Encyclopaedia Britannica! l'Enciclopedia Britannica!
