Da zer0 a me

Karavan Saraj


 
Paragono spesso questo mondo virtuale ad un viaggio, tra i miei ricordi più belli rimane quello di una carovana lungo la Via della Seta. Nella nazioni che cercano la modernità si conservano ancora vestigia del passato che svolgono da secoli la stessa funzione di stazione di posta: sono i Karavansaray (Caravanserragli).
Nelle zone più impervie della tragitto, la carovana non può rischiare il bivacco notturno in luogo aperto per paura di essere facile vittima dei predoni, il viaggio prevede quindi la sosta in questi edifici caratteristici, dove uomini ed animali da soma trovano riposo per la notte.C’è una legge non scritta che pretende dai viandanti che siano disarmati all’interno di questa oasi di pace. Le alte mura e le sentinelle garantiscono un riposo tranquillo. Prima di coricarsi si cena tutti assieme, condividendo le proprie risorse, il fuoco accarezza con lo stesso tepore volti di razze diverse, ci si racconta, con l’aiuto di qualche interprete che non manca mai, le vicissitudini della vita, in una babele di lingue affratellate dallo stesso sorriso. È una scoperta incredibile come sia facile raccontare, a gente che si conoscerà per il tempo di una sera, le cose più intime ed i segreti più inconfessati, per avere in cambio una visione della vita più limpida. Forse per il senso di protezione offerto dalla struttura ci si sente gemelli in uno stesso ventre di mattoniIl momento del caffé (bevanda che non ho mai gradito, ma che risulta una tradizione imperdibile) precede il saluto della buona notte, con un ultimo augurio di pace.
Poi domani i sentieri della vita divideranno, o forse uniranno ancora per poco, le persone divenute amiche, che troveranno comunque per sempre un ricordo prezioso di questo incontro nella loro memoria.Allo stesso modo vedo questo mondo virtuale: un grande Karavansaray, dove si incontrano pensieri sconosciuti che presto non lo saranno più.Dice un proverbio arabo: Lo straniero è un amico che ancora non conosci.Inshallah