Alice2005dgl si chiede cos’è la fedeltà, così me lo chiedo anche io. Propongo una risposta, è ovviamente la mia, non è detto che sia giusta per tutti: ma è giusta per me.Ci sono principi che si trasformano in azioni, capaci di migliorare l’essenza dell’uomo del suo vivere assieme agli altri, svolgono il ruolo di ammortizzatori sociali e permettono l’espressione di valori che, quando condivisi, rendono più facile sentirsi vicini, appartenenti ad una stessa avventura umana.Tra i sette doveri del samurai figura la parola fedeltà (i giapponesi sottoindendono assoluta) al proprio signore e a tutti i doveri del Bushido (il codice d’onore guerriero) rifletto sul fatto che questa parola significa adesione totale ad una regola e ad un credo: è sinonimo di lealtà.La fedeltà si promette, non è un obbligo ma una scelta personale, è una forma di fiducia come dicevo, prima di tutto verso le proprie capacità di mantenerla. Qualcuno potrebbe sentire questa cosa come un vincolo o un laccio, io la vedo come una forma di amore e di rispetto ed ancora una costruzione di armonia. Credo la mia libertà personale una moneta da spendere, non riesco ad immaginare un modo migliore per impiegarla se non dedicandola a qualcuno. Il contrario è tradire: scambiare, consegnare la propria dignità e perderla, assieme al rispetto per se stessi.È per questo che cerco sempre di controllare l’ottemperanza a quella promessa fatta a mia moglie, ai miei figli, al mio Dojo, agli impegni dove spendo la parola e prometto di fare una cosa. Non dico che debba essere un criterio universale, per me funziona, sprona la mia pigrizia, mi fa scoprire forza di volontà ed energie altrimenti sprecate. Non lo faccio per sentirmi dire che sono bravo, ma sono felice quando mi accorgo di essere padrone delle mie azioni e non schiavo dell’istinto. Ecco perché vedo la fedeltà come espressione viva del mio essere libero. La canzone che segue, scritta da quel poeta delicato che è Francesco De Gregori, io la leggo come un inno alla fedeltà, per me, è bella come una bandiera.