Da zer0 a me

Chiedo scusa


Oggi devo chiedere scusa a molte persone proponendomi, nel farlo, di migliorare il mio impegno e la mia sincerità. Chiacchierando in chat, quando nomino la mia città, ricevo sempre complimenti lusinghieri, Rimini è vista come una città tranquilla, un posto ideale per i divertimenti estivi e sinonimo di ospitalità genuina.Anche Rimini, come il cuore di molti italiani sta cambiando in peggio, lo dimostra una notizia di oggi che rovina la mia serenità e mi stringe il cuore con un tormento che non passa.Nella notte appena trascorsa la mano inqualificabile di qualcuno, rimasto nel buio, ha dato fuoco, dopo averlo cosparso di benzina, ad un clochard, costringendo una vita già difficile ad una esperienza ancora più dolorosa.Io… io non trovo parole ma voglio cercarle… in questo momento non trovo nemmeno l’azione migliore da compiere, ma va trovata, perché non so capire come possa nascere un gesto tanto efferato, nemmeno in una mente malata, non riesco a concepirla nel modo più assoluto. Sono impreparato anche a dare una risposta ai miei figli su questo avvenimento, perché niente delle cose in cui credo e che cerco di trasmettere loro è in grado di configurare un mondo capace di questo: tutto come se niente fosse.So bene che violenze terribili avvengono, anche in questi momenti, in paesi dimenticati come il Congo, ma ancora di più, in questo borgo placido e silente avvolto dalla coperta della nebbia, che è la mia città, è un urlo che tiene svegli la notte.Chiedere scusa è poca cosa, davvero quasi un niente, io mi sento in colpa come abitante borghese e benestante di questa capitale della risata facile, ma anche della troppa indifferenza e del troppo disprezzo che questa icona dell’ospitalità riserva a quelli che non hanno una carta di credito per pagare il conto all’albergo o dal bagnino.Porgo le mie scuse anche a voi, a nome di molti miei concittadini che credono ancora in valori positivi e costruiscono, senza speculare, un mondo che possa migliorare la vita di ciascuno, invece di creare barriere e divisioni, disprezzando un essere umano come fosse una delle mille cose che si gettano quando non servono più.Al centro del fiume - P. Bertoli