Durante l’ultima lezione nel Dojo ho avuto modo di confrontarmi con una amica praticante su un punto del percorso che tutti inevitabilmente calpestiamo: i troppi pensieri. Come sempre accade nella personalizzazione di un’arte, ci sono mille parametri e mille punti di riferimento da tenere presenti. Sono troppi perché possano coabitare assieme, contemporaneamente, nella testa. Da questo nasce lo sconforto e il timore di non poter seguire ogni cosa, di capire tutto… capire anche e soprattutto nel senso di contenere, di fare proprio.Così anche la mia giornata è spesso piena di pensieri diversi, di preoccupazioni di differenti colori, di domande che si affollano assieme e incalzano come nemici ai quali devo porre rimedio con un colpo giusto, una risposta saggia, che tenga conto di tutte le condizioni al contorno, poterlo affrontare in modo logico mi pare una impresa impossibile.
Randori
Durante l’ultima lezione nel Dojo ho avuto modo di confrontarmi con una amica praticante su un punto del percorso che tutti inevitabilmente calpestiamo: i troppi pensieri. Come sempre accade nella personalizzazione di un’arte, ci sono mille parametri e mille punti di riferimento da tenere presenti. Sono troppi perché possano coabitare assieme, contemporaneamente, nella testa. Da questo nasce lo sconforto e il timore di non poter seguire ogni cosa, di capire tutto… capire anche e soprattutto nel senso di contenere, di fare proprio.Così anche la mia giornata è spesso piena di pensieri diversi, di preoccupazioni di differenti colori, di domande che si affollano assieme e incalzano come nemici ai quali devo porre rimedio con un colpo giusto, una risposta saggia, che tenga conto di tutte le condizioni al contorno, poterlo affrontare in modo logico mi pare una impresa impossibile.