Da zer0 a me

Senza Spina


 Gli eventi dei giorni scorsi hanno impresso accelerazioni alla mia vita altrimenti ritmata. Così queste righe di ringraziamento sono rimaste in attesa di un momento migliore, che oggi si presenta. È uscito da qualche settimana un nuovo album di un’artista che ha costruito la colonna sonora della mia vita. Seguo Branduardi fin dai primi esordi, in un piccolo teatro di S. Marino dove l’ho sentito suonare violino e chitarra per presentare il suo primo album nell’ormai lontano 1974. Avevo solo 13 anni e quelle note, quelle celle melodiche che in un solo abbraccio conchiudono il medioevo con il barocco, mi sono rimaste dentro, così che vibro anche io di quelle armoniche.L’amore richiede pazienza, dopo 6 lunghi anni di attesa dall’ultimo lavoro sulle poesie etniche, trascorsi ad ascoltare dal vivo altro che la Lauda di San Francesco, scritta nell’anno giubilare 2000, torna con un album di musica popolare, che contiene la registrazione dal vivo di un concerto rappresentato all’Operà di Parigi nel 1986 e tre brani inediti: il tutto custodito dal titolo: Senza Spina. È un lavoro che si caratterizza per la mancanza di strumenti amplificati e quella spontaneità piena di energia, che nasce dal suonare senza l’appoggio di energie non umane. È la gioia di un incontro per me, con un amico conosciuto tante volte sotto al palco che porta nuovi doni e nuove emozioni. Tra le altre questa canzone, dal titolo La Tempesta, è entrata subito nel loggione delle preferite, sperando possa suscitare visioni altrettanto ricche, la sottopongo quindi volentieri all’ascolto. Parla di mare, di vele e di vento, parla quindi anche di me, come se mi avesse conosciuto da sempre; la musica che sposa la poesia è tutte le volte così: un fatto personale.Oggi il cielo della mia città si apre e si chiude con un ventaglio di nuvole e io penso… ma con beatitudine sonora, enorme e scintillante, alla tempesta della vita, che rapisce con note struggenti, portandoti lontano verso un altro ed un altrove.Grazie Angelo!