Da zer0 a me

Parla come mangi


Voglio ringraziare la mia amica Lightdew per avermi regalato un tipico dolce triestino dal nome pieno di consonanti: il Presnitz. Sulle curiose origini del nome e della sua ricetta vi lascio questo link interessante.Grazie davvero, gustandolo ho scoperto che unisce dentro di sé sapori che rappresentano bene quel prezioso crocevia di culture che è la città dove vive: nello stesso morso si assapora la dolcezza alpina delle mele con il sapore mediterraneo delle arance.Mi sono fermato così a pensare che nel proverbio parla come mangi è contenuto un invito che risulta anche una grandissima saggezza. Il cibo che mangiamo diventa parte di noi, diventa le nostre cellule, e noi siamo anche l’espressione dei sapori che gustiamo. Ci sono sapori della nostra infanzia che si legano, al pari di immagini e di suoni, in modo indissolubile al nostro concetto di bontà; ci sono poi sapori che scopriamo vivendo, sapori diversi, che vengono magari da terre lontane. Io mi sono affezionato alla cucina giapponese ed ancora una volta trovo in questa caratteri tipici del suo popolo, con la peculiarità raffinatissima di offrire il senso della semplicità, provando il gusto di assaggiare la vita appena colta.Quando mangiare diventa anche sentire e capire allora possiamo renderci conto che una vita diversa confluisce nella nostra e avvicina mondi distanti per cercare di trasformarlo in uno solo.Buon appetito!Gino Paoli - Pomodori