Da zer0 a me

A casa


Che strana sensazione questo ritorno a casa! Due settimane di mare vero, senza tecnologia, escluso il VHF e la navionica di bordo, immerso in rumori inconsueti, che pure mi appartengono, come lo sciabordio placido della barca nelle ore notturne o la sinfonia di cicale che precede il sorgere del sole.Sensazioni tanto profonde che faticano a diventare parole e forse un poco più tardi anche racconto. Posso dire con certezza che ho trovato quello che cercavo, quel piccolo punto labile che unisce passato e futuro e diventa un presente al di fuori del tempo. Ho ritrovato isole e profumi conosciuti nella mia giovinezza, ed ho visto allo stesso tempo una terra nuova, popolata da persone ancora da conoscere. Ho sentito pulsare quell’amore di sempre ed ora rinnovato per il mare, col suo perdermi in un orizzonte senza fine e senza il desiderio bruciante di vedere subito terra. Ho rinnovato l’abitudine a vivere appoggiato a superfici instabili ed in continuo movimento, senza sforzo, come un uso ordinario solo per poco tempo trascurato. In tutto questo volti felici di persone a me care, immerse in acque di cristallo, carezzate da tramonti rutilanti. Ma dentro, profondamente dentro a me, il soffio atteso del vento, quando sale forte la raffica e gonfia i polmoni di un urlo di gioia che non riesco a trattenere, mentre la barca vola oltre i dieci nodi.I velisti hanno un senso del tempo diverso da quello puntuale della terra ferma, così non so bene nemmeno io cosa scriverò domani di questo viaggio e di quale prospettiva, non so ancora nemmeno quale sarà la canzone, oggi l’orologio scorre preciso, di nuovo, implacabile, ma domani e nel prossimo futuro cercherò certamente questi momenti dove le ore sono mobili come le onde e come l’acqua si adattano alla necessità del momento, con cadenze scandite eppure mai uguali due volte.Così anche se i giorni passati sono tanti, sembra un attimo quello attraversato  prima di rivedere il molo di casa, e gli amici che aspettano con un sorriso tondo come la luna e la mano aperta in un saluto che dice: bentornato.